All’Orogel Stadium si giocava l’ultima partita casalinga di questa estenuante stagione. Fino all’ultimo si è sperato di poter festeggiare il ritorno del Cesena tra i professionisti con una promozione in Lega Pro che solo un paio di mesi fa sembrava cosa fatta. Si attendevano buone notizie da Campobasso dove invece la seconda forza del campionato, il Matelica, vincendo ha rinviato ogni discorso sull’esito della stagione almeno a domenica prossima quando sarà giocata l’ultima giornata: il Cesena ospite del Real Giulianova e il Matelica tra le mura amiche contro l’Isernia.
Commoventi i tributi riservati a capitan Biondini che ha giocato quest’oggi l’ultima partita con la maglia bianconera addosso sul campo di casa. Una carriera, la sua, iniziata nel 2000 proprio a Cesena e che, dopo aver girovagato tra Vicenza, Reggina, Cagliari, Genoa, Atalanta e Sassuolo, si chiuderà a Cesena speriamo con la tanto sospirata promozione. Aveva già appeso le scarpette al chiodo, pronto per dare il proprio contributo alle giovanili del Sassuolo, quando il richiamo della piazza che lo lanciò nel grande palcoscenico del gioco del calcio fu più forte della voglia di fermarsi. Obiettivo contribuire a riportare il suo Cesena tra i professionisti. Avrebbe voluto festeggiare sotto la Curva Mare, con i suoi tifosi, ma è andata diversamente. Davide Biondini, già nel cuore dei supporters bianconeri, sarà presto uno di loro e speriamo da domenica col regalo più bello che la piazza anche oggi ha dimostrato di meritare.
La partita
Poi c’è stata la partita che ha visto protagonista assoluto Giovanni Ricciardo, autore di una indimenticabile quadrupletta. Match quasi mai in discussione anche se un clamoroso pasticcio difensivo aveva rimesso il Castel Fidardo in scia per tutto il corso del 1^ tempo. Il 4-1 finale è forse molto severo per quanto si è visto sul campo ma è pur vero che Agliardi non è quasi mai stato impensierito. Buone le prestazioni di Danilo Alessandro e del giovane Davide Munari.
Ultima curva
Domenica a Giulianova, uno dei tanti campi dal clima poco incline ai pic nic, sarà un’altra battaglia. Ma il Cesena è all’ultima curva, servirà tanto cuore e tanta voglia di non mollare quel sogno iniziato a luglio di riportare il Cesena nel calcio professionistico. Sbagliato pensare a “biscotti”, complotti o taciti accordi. I due mesi appena trascorsi, quelli in cui da 11 punti il vantaggio si è ridotto a soli 3 punti, testimoniano che la Serie D non sarà qualitativamente eccelsa ma nessuno ti regala nulla ed anche le partite più scontate nascondono grandi insidie ed hanno regalato incredibili sorprese.