Come fosse Football Manager

Correvano gli anni ’90 quando, con l’allora smodato uso del PC, passavo giornate e serate intere insieme agli amici d’infanzia Alessandro, il padrone di casa, Marco e Cristian, a giocare a Football Manager, costruendo corazzate imbattibili, incrementando il marketing, le sponsorizzazioni e ampliando lo stadio della Juventus o della Roma di turno. Ricordo quel periodo come uno dei più intensi trascorsi nella mia gioventù d’innanzi a un PC. Non so se fosse un periodo propedeutico o preparatorio a quanto si sta vivendo col calciomercato di questi giorni.

Ognuno che dice la sua, legittimo per carità, ma senza ritegno e senza considerare che la vita reale non è esattamente quella che ci costruiamo davanti a un PC.

C’è chi comprerebbe questo o quel giocatore, versando nelle casse della società cedente importi che nemmeno loro sanno come possano essere scritti ed inserendo giocatori senza tenere conto delle miriadi di opzioni/condizioni che una società di calcio, in ragione di un bilancio e di tutta una serie di cavilli, deve giocoforza considerare.

Così, leggendo in questo ultimo periodo qua e là sul web, da Twitter passando per Facebook, mi sembra di rivivere le serate trascorse a “drogarmi” di Football Manager. Sì, perché solo con quello potevo realizzare i miei sogni di mercato e acquistare, pagando oltre il lecito, un giocatore apparentemente inarrivabile. Lì non dovevo preoccuparmi delle fantomatiche plusvalenze, né tantomeno, del decreto crescita. E pagando cifre ben superiori alle quotazioni di mercato strappavo il sì dei migliori giocatori delle altre società.

Oggi è più o meno quello che molti di noi fanno scrivendo come gestirebbero ogni possibile trattativa per portare Pogba, piuttosto che Neymar, Isco o Eriksen alla Juventus.

A tutti voi sognatori voglio ricordare che sognare resta ancora un qualcosa di meraviglioso e gratuito. Ma condurre una trattativa della portata di quei giocatori sopra citati non è esattamente gratuito, e soprattutto non è come essere dentro a Football Manager.

Se ci sarà una sola possibilità di portare a termine l’operazione “Pogback” state certi che la dirigenza Juve sa esattamente come giocarsi le proprie carte senza che possa essere io o possiate essere voi a spiegare che Paulo Dybala sarebbe la carta giusta per convincere, con conguaglio o l’inserimento di Matuidi, il Manchester United.

Pogba il sogno di ogni tifoso, di ogni allenatore di Football Manager e della Juventus

Siate realisti e intelligenti per capire che Agnelli, Paratici e Nedved non stanno giocando a fare mercato davanti a un PC, stanno costruendo, anno dopo anno, una squadra sempre più forte e con l’arrivo di Cristiano Ronaldo ci han riportato nel mondo del gioco manageriale che spopolò negli anni ’90.

Come se fosse Football Manager. Ma è la Juventus e le trattative sono condotte da Paratici, non da uno qualunque di noi sognatori da PC.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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