Coronavirus: situazione critica, si fermino tutti i tornei

Abbiamo passato giorni e giorni a discutere sulla possibilità di giocare a porte aperte, porte chiuse, sulla regolarità o meno di un campionato piuttosto che sul giocare prima questa o quella partita.

Credo sia giunto il momento di fare una riflessione ben più responsabile e profonda e decidere di fermare tutto. Evidentemente si era sottovalutata prima la gravità della situazione a cui stavamo andando incontro e perseverare ora potrebbe risultare diabolico e deleterio.

La salute dei cittadini, di quelli che potrebbero essere colpiti da Coronavirus, ma anche di quelli che potrebbero aver bisogno dell’assistenza sanitaria ingolfata e impegnata dai casi di Covid19, viene prima di tutto indistintamente dalla professione esercitata. Sia essa l’operaio, l’impiegato o atleta professionista.

Per questo motivo, pur avendo ben presente che davanti agli interessi economici non tutte le questioni o situazioni possono essere equiparate, è bene fare un passo indietro e fermare tutti i tornei per salvaguardare la salute anche di quelli che sono i nostri eroi e beniamini della domenica.

La salute prima di tutto e oltre qualsivoglia interesse economico. Chi ha il potere di prendere una simile decisione ha il dovere di prenderla perché purtroppo, inutile girarci tanto attorno, siamo d’innanzi a una pandemia mondiale che prima o poi potrebbe colpire un’atleta o un dirigente che giocoforza avrà avuto contatti di gioco con altri atleti.

Fermarsi significherebbe non assegnare uno scudetto? Pazienza, anche perché continuare in un clima che si è fatto surreale non ha nemmeno più quel sapore della disputa che certe sfide, corse scudetto e quant’altro dovrebbero suscitare.

Fermate i tornei e date un segnale forte. Qui ci sono aziende che, in virtù di questa pandemia e delle restrizioni che si prospettano alle porte, rischiano di saltare e di creare nuova disoccupazione.

Siamo davanti ad una crisi economica per la quale Governo e Istituzioni dovranno provvedere per aiutare l’Italia e gli italiani a rialzarsi. Ci sono migliaia di operatori sanitari, che lavorano alacremente per arginare il virus e mettere in sicurezza la salute della gente.

A queste persone va tutta la stima e l’ammirazione di questo mondo e di fronte a questa situazione anche un campionato, che a differenza della vita resta pur sempre un gioco, si può fermare.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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