Forlì, dimmi la verità

A poco più di 24 ore dalla cocente sconfitta interna contro Caserta non si placano i malumori tra la tifoseria biancorossa

Lo avevo premesso, avrei cercato di essere il più obiettivo possibile in merito alla scadente prestazione offerta domenica sera dalla Pallacanestro Forlì 2.015 sul parquet amico dell’Unieuro Arena.

Leggendo i commenti sparsi sul web, gli articoli dei giornali il giorno seguente e ascoltando i commenti a caldo attraverso uno spettacolare (lasciatemelo dire) “Rock and Vox” di Riccardo Girardi by Whats Basket ho evidentemente mantenuto la promessa. C’è chi, giustamente aggiungo, c’è andato giù in maniera più pesante.

Detto del problema americani, Rush malissimo e Watson molto male, anche la prestazione di Pierpaolo Marini desta più di una riflessione: perché nel momento in cui non girano i compagni è riemerso da un periodo piuttosto buio? Perché contro Ferrara, quando tutta la squadra aveva reso alla grandissima, lui era apparso il più in ombra o il più ombroso? Lo spot di 2 mal gli si addice? Soffre quando sono gli altri a prendersi la scena? Perché Forlì non riesce mai a trovare una certa continuità?

Forlì, sembri un cantiere aperto

Una squadra senz’anima, con poca grinta e zero voglia di aiutarsi gli uni con gli altri sono poi, al di là del pessimo rendimento degli USA, la vera e grande preoccupazione agli occhi del tifoso biancorosso. Sì, perché se Rush e Watson figurano nelle ultime posizioni tra le coppie USA della Serie A2, non meno preoccupante è la sensazione che questi ragazzi siano tutto tranne che una squadra.

Fuori piove e c’è nebbia e attraverso queste giornate uggiose e tristi Forlì appare come un cantiere aperto in cui il Capo Cantiere stesso (Watson) non riesce ad organizzare le direttive impartite dall’Ingegnere (Dell’Agnello) e lo stato avanzamento lavori procede a rilento e in mezzo a tanto casino.

Il roster lungo a disposizione di coach Sandro Dell’Agnello sta sortendo gli effetti opposti? Il coach, dovendo gestire un gruppo così profondo rischia di togliere ritmo a tutti? O quel ritmo (che non c’è) è responsabilità di chi dovrebbe comandare il gioco (Watson)?

Tanti interrogativi per un avvio di stagione altamente deludente e al di sotto delle aspettative. Il problema, e qui casca l’asino, è che se è vero che in società nessuno ha promesso la promozione, è altrettanto vero che con questa apatia si sta per l’ennesima volta violentando la passione forlivese.

Il match contro Montegranaro di domani sera arriva a puntino per cominciare a dare risposte a questi tanti interrogativi.

“Dimmi la verità per i sogni perduti che io vivo ancora, dimmi la verità se qualcosa è cambiato tra noi…” cantava Sergio Endrigo. Era il 1988 e sulle note di questo lento del cantautore italiano, la prima risposta, la più importante, è capire se l’Unieuro Forlì sia una squadra e magari con un’anima e una dignità.

A me, a noi non resta che dire “Forza Forlì, sempre!”

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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