“Domandati perché c’è sempre la Juventus di mezzo?!”. Questa è più o meno la frase che ho ascoltato più volte nell’ultima settimana, sia da chi è di tifo avverso, sia, e questo è anche peggio, dagli stessi tifosi della Vecchia Signora. La risposta? Quella più ovvia. E cioè che parlare della Juventus, nel male possibilmente, è quanto di più fruttifero in termini di vendite, di like nell’era social e di visibilità si possa ottenere. Non lo scrivo per fare disinformazione, ma al contrario per istruire chi, troppo superficialmente si “abbevera” del malcostume tipico italiano di sparare laddove è più facile ottenere il consenso. È la strada intrapresa, ad esempio, dal popolare presentatore televisivo Paolo Bonolis che, invece di dedicarsi alla sua attività o eventualmente esaltare le qualità del gioco e della rosa della sua Beneamata, non perde occasione per gettare fango sulla Juventus, la quale è doveroso ricordarlo è soggetta ad indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, ma non è colpevole fino a prova contraria, né è stata processata o condannata come qualcuno troppo precipitosamente ha avuto modo di scrivere o insinuare nelle ore immediatamente successive allo scoppio del “caso plusvalenze”. Condannata non lo fu nemmeno nell’estate 2020 per la “vicenda Suarez“. La sensazione è che tutto questo sia stato messo in piedi per fare saltare il cosiddetto “Vaso di Pandora” e cercare di porre un argine a quello che viene considerato un doping amministrativo. Le plusvalenze, che nel calcio corrispondono all’incremento di valore di un calciatore, non sono regolamentate da alcun limite e sono a tutti gli effetti dei valori legali da poter ascrivere a bilancio. Di queste se ne avvalgono tutte le società in maniera minore o maggiore a seconda del numero di operazioni e/o calciatori che si inseriscono nelle trattative. La Juventus, che è proprietaria di un numero elevatissimo di giocatori, sarà inevitabilmente protagonista di un valore maggiore di plusvalenze inserite a bilancio rispetto a una piccola società, ma questo non può essere considerato, né costituisce reato. Purtroppo da alcuni giorni la società bianconera è stata esposta a una gogna mediatica che ci ha fatto ripercorrere un filone non molto dissimile da quello vissuto con Calciopoli nel 2006 quando non c’era ancora un’esposizione mediale da social ai livelli attuali. Per questo sarebbe opportuno che la Società presieduta dal Presidente Andrea Agnelli rivedesse la propria posizione al cospetto di situazioni come questa e magari intraprendesse le vie legali nei confronti di soggetti, personaggi pubblici a tutti gli effetti e dal seguito piuttosto elevato, affinché si tracciasse una linea deterrente per tutti i desiderosi di visibilità sulle spalle della Juventus. La società bianconera è quotata in borsa e in questi giorni lo scoppio dell’indagine rinominata “Prisma” e la susseguente gogna mediatica hanno fatto precipitare il titolo ai minimi storici dal luglio 2017. Credo sia un dovere morale e non solo tutelare il patrimonio economico e affettivo degli oltre 27 milioni di tifosi bianconeri sparsi in tutto il mondo e che temono il peggio da questa strategia di passività ormai obsoleta e poco redditizia tenuta dai vertici di Juventus Fc. Dal Codacons con la richiesta di retrocessione e revoca degli ultimi 2 scudetti, all’ex Procuratore Federale Pecoraro: “Il calcio è sbagliato, la Juve ce l’ha nel DNA“, al già citato Paolo Bonolis, per arrivare al Presidente della Fiorentina Rocco Commisso, ognuno si sente legittimato e libero di sparare sulla Juve. È ora di dire basta, di stoppare questo malcostume e di rimettere ognuno al proprio posto. Lo chiedono tutti i tifosi della Vecchia Signora, lo chiedono i piccoli azionisti. L’informazione si è evoluta, sarebbe ora che si evolvesse anche la linea difensiva e in questi casi non si parla di 442, 433 o 352 si parla di difendere gli oltre 27 milioni di tifosi della Juventus in tutto il mondo. Ora, prova a domandarti nuovamente: “Perché c’è sempre la Juventus di mezzo?“. Forse ti sarà più chiara la risposta.
Domandati perché c’è sempre la Juve di mezzo
Luca Gramellini Scritto il
Pubblicato da Luca Gramellini
Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano. Mostra altri articoli
Exor è proprietaria del colosso mediatico Jedi quindi i mezzi per annientare questa melma allo stato puro in un sol colpo di certo non mancano anzichè non cagarla nemmeno di striscio.Evidentemente a conti fatti tutto questo cancan mediatico non produce dei ritorni così nefasti come potrebbe sembrare…Quanto a Bonolis,non so che cosa abbia detto di recente anche se posso immaginarlo,e francamente non me ne importa una sega.Ma se dopo 40 non ha ancora smesso di condurre programmi per disabili mentali,una ragione deve pur esserci…Non pensi anche tu?😉
Come ti ho già scritto lo seguivo ai tempi di Bim Bum Bam. Oggi cambio sistematicamente canale o stanza. Insopportabile.