Doppio colpo al cuore

Mettetevi comodi, magari davanti a un buon caffè. Quello che sto per raccontarvi non è il prologo di un film è lo strano scherzo di un destino sportivo a cui spesso piace giocare con i sentimenti e la passione dei tifosi. Un vero doppio colpo al cuore. Il campionato a cui assisteremo sarà probabilmente il più interessante da 8 anni a questa parte. In pochi mesi è successo quello che nemmeno il miglior regista di film di fantascienza, penso ai vari Ridley Scott, Christopher Nolan o alle sorelle Wachowski, avrebbe potuto dirigere ed inscenare. Ma questo non è un film.

Fronte nerazzurro

Sul fronte nerazzurro si sono pian, piano accomodati uomini che hanno fatto la storia bianconera dell’era più recente. Da Asamoah, passando per Beppe Marotta, sino ad arrivare al vero colpo al cuore, per noi indomiti tifosi bianconeri, con l’approdo sulla panchina nerazzurra dell’ex capitano e condottiero della rinascita Antonio Conte. Sappiamo che nello sport moderno ci saranno sempre meno bandiere e che il denaro avrà sempre un peso maggiore. Sappiamo anche che i giocatori e gli allenatori sono professionisti e scelgono in base alla miglior opportunità per la loro carriera. Non sono ipocrita e non posso biasimare certe scelte, quello che è difficile accettare è vedere l’incarnazione della juventinità (almeno fino a ieri) “vendersi” all’acerrimo nemico e rivale, che per anni ti ha riempito di insulti ed impropèri, per riportarlo (parole “contiane”) dove merita di stare.

Immaginare Antonio Conte, di cui non potrò mai dimenticare il lavoro svolto al suo arrivo, radunare lo spogliatoio e in versione Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” caricare i suoi uomini per spingerli oltre l’ostacolo affinché i suoi guerrieri possano scalare le pareti dell’Inferno e guadagnare un centimetro alla volta. Perché, come diceva lo stesso Al Pacino, la differenza tra vincere e perdere o vivere e morire è spesso una questione di centimetri. E di Conte si possono dire tante cose ma una su tutte non la si può negare: è il numero uno dei motivatori.

Antonio Conte, primo colpo al cuore – foto sportnews24.it

Fronte bianconero

Sul fronte bianconero, in una tranquilla domenica di giugno, esattamente un mese dopo l’esonero di Massimiliano Allegri, arriva il secondo colpo al cuore. La Juventus non essendo riuscita a portare a termine una trattativa avviatissima ma certamente più complessa di quello che gli stessi dirigenti avevano ipotizzato, riferisco evidentemente della vicenda Guardiola, decide di annunciare alla guida tecnica della prima squadra l’uomo che più di ogni altro è totalmente in antitesi col mondo Juve: Maurizio Sarri.

Badate bene, ho riferito dell’uomo, perché dell’allenatore, al di là di qualche dubbio sulla capacità gestionale di una rosa importante come quella della Juventus, non ho assolutamente nulla da eccepire. Allenatore in grado di dare un’identità ben definita alla squadra, che fa del gioco corale e verticale il suo cavallo di battaglia, l’ex tecnico del Chelsea è giusto possa eventualmente essere giudicato dopo averlo visto al lavoro.

Il problema, e per giunta nemmeno troppo piccolo è che, se per gli atleti vale il discorso che prima del giocatore viene l’uomo, beh… lasciatemelo dire, in questo caso alla Juventus hanno totalmente soprasseduto. Il Sarri uomo si è reiteratamente macchiato di frasi ed episodi che solo una medicina possono curare e possibilmente debellare: questa medicina si chiama vittoria. Difficile dimenticare i suoi anni napoletani e tutte le sue infelici uscite volte a screditare le vittorie di una squadra che oggi sarà sua e gli darà da mangiare. Ancora più bizzarro che potrà consentirgli di cenare in ristoranti, occhio e croce, più costosi dei 100 euro “contiani”. Giovedì 20 ore 11:00 ci sarà la presentazione nella sala stampa dell’Allianz Stadium e il doppio colpo al cuore necessiterà della medicina di cui riferivo sopra per poter essere smaltito.

Sarri, secondo colpo al cuore – foto gds.it

La fine del Sarrismo

Se la scelta di Agnelli, Paratici e Nedved di assegnare la panchina a Maurizio Sarri ha sollevato parecchio malumore tra i tifosi bianconeri, non molto diversamente possiamo raccontare del malumore che a suscitato in quel di Napoli la scelta del tecnico di “tradire” quella che lui stesso ha sempre definito la sua gente. E’ la fine del Sarrismo

Così apprendiamo che oggi la Pagina “Sarrismo – Gioia e Rivoluzione” fondata a Napoli in onore del “Comandante” di Figline Valdarno chiuderà i battenti perché in un solo colpo sono andati persi il protagonista e l’antagonista. E stando alla viscerale passione che i napoletani riversano sul calcio ed i loro beniamini posso immaginare che lo scenario venutosi a creare sia degno, per loro, del peggior film horror in uscita dal prossimo luglio. Concedetemi, a tal proposito, il dubbio che difficilmente il produttore possa essere un certo Aurelio De Laurentiis ma il titolo sarà presumibilmente: “Doppio colpo al cuore“.

Immagine e logo del Sarrismo

Tutti ma non Totti

E come se non bastasse Conte all’Inter, Sarri alla Vecchia Signora, De Rossi al passo d’addio, ecco arrivare, nemmeno tanto all’improvviso, la conferenza stampa di Francesco Totti per l’addio alla Roma. Bordate e siluri che probabilmente hanno raggiunto senza neanche troppa fatica l’altra parte del globo. Totti lascia il proprio incarico perché, dice lui, la dirigenza ha voluto escludere “i Romani” dal progetto. Con lui si ammaina forse la più grande bandiera del calcio moderno. Lo dicevo ai tempi di De Rossi, le proprietà straniere, radicate a chilometri di distanza, spesso fanno più danni della grandine sugli alberi da frutto in fiore. Pallotta ha sottovalutato un particolare finissimo: non è Totti ad esser grande grazie alla Roma, Totti è l’immagine della Roma nel mondo. La sua uscita è una perdita a 360° che oserei definire una perdita capitale.

Totti lascia lanciando bordate a Pallotta e Baldini – foto la stampa.it
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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

4 Risposte a “Doppio colpo al cuore”

  1. Io conto che Sarri ci faccia fare un gioco più divertente con qualche innesto giusto mentre me ne sbatto di tutto quello che è passato perché portarsi dietro questi rancori è come se non volessi chiavare una figa buona solo perché è antipatica

  2. Bell’articolo, soprattutto nella citazione del capolavoro “Ogni maledetta domenica”. Leggendolo mi sono immedesimato nella scena e Conte è così con ancora maggiore grinta e determinazione. Quest’anno sarà durissima.
    A te bravo

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