Emozioni da Capitano

Un grande uomo ancorché un grande giocatore. Tenacia, forza d’animo, personalità e umiltà per uno dei bianconeri più grandi di sempre

Ognuno di noi, innamorato del pallone, ha o ha avuto un idolo che più di chiunque altro ha suscitato gioie ed emozioni, palesate o magari più nascoste nel proprio intimo.

È nel giorno del compleanno del mio Capitano, 45 anni oggi e tantissimi auguri, quell’Alessandro Del Piero che per 19 meravigliosi anni ha illuminato i miei sogni di ragazzino innamorato della gioco del calcio, che ho rivissuto, in una clip di 4 minuti, i momenti indimenticabili che Alex Del Piero è riuscito a imprimerci nel mente.

L’infortunio, la morte del padre e poi Bari…

E a distanza di tanti anni confesso che tra i tanti momenti belli ed esaltanti vissuti ammirando le gesta del Capitano, quel gol al San Nicola contro il Bari, il giorno 18 febbraio 2001, è stato tra i più carichi di emozioni in assoluto.

L’infortunio, i due anni difficilissimi che ne seguirono, la morte del padre, tutto sembrava segnare irreversibilmente la carriera di colui che l’indimenticato Avvocato Agnelli aveva ribattezzato “Pinturicchio“. Ma proprio pochi giorni dopo la perdita della figura paterna, Alex realizzò a Bari contro i padroni di casa un gol difficilissimo, spettacolare e stracolmo di rabbia ed emozioni che solo lui poteva provare.

Quel giorno vedendolo segnare ed esultare, conoscendo a fondo la sua storia ebbi a lungo la pelle d’oca e piansi per le emozioni che mi trasmise, sentii una volta di più che Alessandro Del Piero per la forza d’animo, la capacità di non mollare mai e la sua straordinaria umiltà sarebbe stato il mio idolo bianconero. Per sempre.

Il marchio di fabbrica

Ricordo i gol alla Del Piero che, nel periodo iniziale della sua carriera, divennero un vero e proprio marchio di fabbrica, quei gol da fuori area con parabola a giro ad innescare il pallone sotto il sette o comunque alla sinistra del portiere. Il suo marchio di fabbrica nacque il 13 settembre 1995 grazie ad un meraviglioso gol al Borussia Dortmund. Tra le altre vittime illustri anche la Steaua Bucarest, la Lazio, il Napoli, il Verona e chissà quante me ne sfuggono.

Rispettato da tutti o quasi

Ma la straordinarietà di Alessandro Del Piero sta nel rispetto che tutti gli hanno sempre riservato. Compagni, avversari, tifosi propri e delle altre squadre perché sempre lontano dal gossip, dalle polemiche e dalle luci della ribalta. Tutte, tranne quelle che hanno illuminato le sue gesta e le sue imprese.

Un giorno chissà…

Semplicemente indimenticabile quel 13 maggio 2012, l’ultima di Alex Del Piero con la sua numero 10 della Juventus. Il giro di campo, gli oltre 10′ di applausi di uno Juventus Sadium commosso e in lacrime. Ecco, quella fu la seconda volta che il Capitano mi fece piangere, perché nel mio intimo non riuscii a trattenere le emozioni e la consapevolezza che non avrei mai più rivisto il mio idolo segnare ed esultare per quella maglia che vivo come una seconda pelle.

Un giorno chissà se gli attriti che devono aver incrinato il rapporto col Presidente potranno esser superati e potremo rivedere il Capitano con un ruolo in Società.

Ennesima dimostrazione di grandezza

Intanto nei giorni seguenti al suo addio alla Juventus, quando qualcuno palesò la possibilità di ritirare la sua numero 10, lui da grandissimo quale è sempre stato dichiarò testuale che non avrebbe mai voluto privare nessun bambino del sogno di poter vestire un giorno la prestigiosissima numero 10 della Juventus.

Linguaccia e auguri

Con oggi sono 45 candeline ma sono già troppi quelli passati senza vedere la “linguaccia” di fuori ad ogni esultanza per un gol. Quella linguaccia che dopo la meravigliosa rete su punizione all’Inter, era il 12 febbraio 2006, divenne un nuovo copyright.

Alex Del Piero dopo la magistrale punizione dell’1-2 contro l’Inter a San Siro

E con questi splendidi e indelebili ricordi, con l’augurio di rivederti presto nella famiglia bianconera (sono un sentimentale e ci crederò sempre) ti faccio di nuovo Tanti Auguri di Buon Compleanno.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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