Guardiola e non Sarri

Siamo a poche ore dalla finale di Champions League tra Tottenham e Liverpool ma l’interesse maggiore gli italiani, juventini e non, lo hanno rivolto attorno alla vicenda sul nuovo allenatore della Juventus. È ormai un conclamato rincorrersi di voci tra Sarri, Guardiola e altri “outsider” che il mondo social sta impazzendo. A tal proposito, bravissima la Juventus ad aver mantenuto una linea che non lasciasse trapelare, in un senso o nell’altro, alcuna certezza.

Nessuna rivincita

Questa mattina ho voluto rendere partecipi tutti coloro che mi seguono su Twitter di una conferma su quanto già ero in possesso e vi avevo anticipato una decina di giorni fa. Conferma che, data la fonte, mi ha portato al seguente tweet:


Ora, è evidente per chi mi conosce, che non sono tipo che gioca su certe cose. Non in questo ambito e non verso chi non conosco personalmente ma che nel sottoscritto, scegliendo di seguirmi, ha riposto un minimo di interesse e fiducia.

Da lunedì sarò al mio posto di lavoro come sempre e lo sarò sia che l’allenatore sarà Guardiola, Sarri o il più famoso “Pinco Pallino“. Twitter non mi arricchisce, economicamente parlando, così come non mi arricchisce il mio blog. Semplicemente faccio ciò che la penna, mossa dall’innata voglia di scrivere, mi porta a raccontare. E allora quello che vi ho raccontato è quanto mi è stato riferito e che ho riportato consapevole di metterci la faccia.

Due risposte

  • A chi mi chiede conto su quali siano le fonti, sapete benissimo che certe domande non si fanno e chiunque vi fornisse una risposta in merito avrebbe la propria affidabilità e credibilità riposta sotto lo zero metrico.
  • A chi mi domanda il perché i vari Pedullà e Di Marzio insistano sull’accordo imminente tra Sarri e la Juventus mi sento di rispondere che le loro fonti li hanno portati in quella direzione. Fonti che però dubito provengano da ambienti interni alla Juventus.

Giornalisti veri

Ci tengo anche a precisare che, in tutta questa ridda di informazioni, tweet e notizie varie, i vari Pedullà e Di Marzio, per citarne solo un paio, sono professionisti seri e rispettabili di cui nutro assoluta stima. Piuttosto sono più portato a pensare che dalla Juventus sia partito un input per una maggiore, se non totale, ermeticità sul fronte mercato.

Era dai tempi di Luciano Moggi che non si vivevano situazioni come queste, quando un giorno il Vieri di turno era incedibile ed il giorno seguente te lo ritrovavi ceduto all’Atletico Madrid per 34 miliardi delle vecchie lire.

Forse la Juventus, anche in virtù di un accanimento mediatico, troppo spesso volto a denigrarne le vittorie, a sottolinearne i presunti errori arbitrali ed errato utilizzo del Var, ha scelto la strada dell’assoluto silenzio. Così in tutto questo anche bravissimi giornalisti, fino a ieri quasi impeccabili sul fronte notizie di mercato, non hanno più l’aggancio garantito.

Oppure lo avranno avuto loro e noi tutti, convintissimi dell’avvenuto accordo Juve-Guardiola, avremo subito il più grande depistaggio della storia.

Guardiola e… Guardiola

Certo è, e concludo, che leggere che i tweet di perfetti sconosciuti possano alterare il titolo Juventus F.c. in borsa mi fa sorridere pur non occupandomi di finanza anche ai livelli più “periferici”. Se la borsa chiude con +5,11%, se “Il Sole 24 Ore” parla del binomio Juventus-Guardiola capite che sotto, sotto qualcosa in pentola bolle veramente.

Discorso di Allegri

A rafforzare inoltre la mia convinzione che non possa essere Sarri il futuro allenatore della Juventus ci sono gli ottimi rapporti con i quali Agnelli e Allegri si sono lasciati ed hanno condotto la conferenza stampa di addio. C’è uno stralcio del discorso di Allegri nel quale, non nominandolo volutamente, parla di (Sarri?) allenatori che vincono ed altri che non vincono. E in quel momento Sarri non aveva ancora trionfato in Europa League. Ritengo, dati gli ottimi rapporti, che Agnelli non possa aver pensato a Sarri quale successore del rivale storico di questi ultimi meravigliosi anni di successi bianconeri.

Per questo, e non solo, guardo poco lontano e vedo soltanto Guardiola.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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