Il rumore della maleducazione

La premessa la devo a chi si aspetta notizie sulla vicenda Guardiola-Sarri-Juventus. Il tema in questione non sono le news sul nuovo allenatore bianconero, bensì i contorni venutisi a creare attorno a chi questa vicenda la racconta ormai da un mese. Dopo “Il suono del silenzio“, piacevole e gradito nonostante l’ansia di tutto il popolo bianconero, ecco “Il rumore della maleducazione“. Non è un sequel del precedente, o almeno non è cosa voluta, ma semplicemente l’antitesi assoluta di due mondi totalmente opposti. Quello elegante, unico, ed oggi ermetico, della società Juventus e quello irriconoscibile del mondo giornalistico sportivo che ruota attorno alle faccende del calciomercato e di cui in questi giorni abbiamo potuto apprenderne veramente il peggio.

Etica comportamentale

Avevo un sogno da bambino. Affascinato com’ero da giornalisti che interpretavano il loro ruolo con eleganza e professionalità le mie attenzioni furono ben presto rapite da uomini di una televisione che oggi non c’è più. Poi nella vita si sa, non sempre si centrano gli obiettivi, si realizzano i sogni e si persegue la strada che avremmo pensato. Poco male, soprattutto quando il mondo in cui viviamo si evolve a tal punto da offrirti la possibilità di raccontare ciò che avresti comunque fatto semplicemente avendo perseguito una laurea specifica.

Ma anche non avendo seguito la “strada maestra” ci sono regole alle quali, quanto più possibile, sento il dovere di attenermi. C’è un’etica quando si raccontano i fatti che non può e non dovrebbe essere travalicata. Molti questo lo hanno dimenticato. E dispiace che tra questi ci siano professionisti iscritti all’albo che ho sempre stimato e a cui ho sempre portato rispetto.

Ripasso etico comportamentale

Forse sarebbe bene, non per tutti ma per molti certamente, effettuare un approfondito ripasso degli articoli che regolamentano l’ordinamento della professione giornalistica.

L’art. 2 (Diritti e doveri) della legge professionale 69/1963 recita: “E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori”.

L’art. 48 (Procedimento disciplinare) della legge professionale 69/1963 afferma: “Gli iscritti nell’Albo, negli elenchi o nel registro che si rendano colpevoli di fatti non conformi al decoro e alla dignità professionale, o di fatti che compromettano la propria reputazione o la dignità dell’Ordine, sono sottoposti a procedimento disciplinare. Il procedimento disciplinare è iniziato d’ufficio dal Consiglio regionale o interregionale, o anche su richiesta del procuratore generale competente ai sensi dell’articolo 44”. 

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Regole commerciali

Per chi professionalmente lavora in ambito commerciale è cosa nota che il cliente ha mediamente sempre ragione, a prescindere. E se io devo vendere, o devo continuare a farlo, è quantomeno opportuno tenere sempre buoni uffici con il mio potenziale cliente. E allora mi domando: “Perché schernire colleghi o coloro che, per ragioni che vanno comunque rispettate, raccontano una notizia differente?” Il motivo mi è oscuro. Quello che invece dovrebbe esser chiaro è che l’Ordine dei Giornalisti dovrebbe intervenire a tutela di una categoria e di persone che con dedizione e professionalità si sono guadagnate considerazione e rispetto direttamente sul “campo”.

Pep Guardiola “pomo” della discordia tra i giornalisti italiani – foto Juve live.it

Il confronto

Il confronto è uno step di crescita. Saperlo accettare, saper ascoltare un consiglio o una critica, specie quando questa vuole essere costruttiva, è indice di umiltà e maturità. Ringrazio tutti quelli che, pur argomentando in maniera differente, hanno saputo accettare il confronto e sono ancora qui a fare informazione consentendo a noi comuni mortali di arricchirci attraverso le loro argomentazioni.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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