Siamo tutti… allenatori da poltrona

Alzi la mano chi almeno una volta non si è ritrovato al bar con gli amici a disquisire di tecnica o tattica e su quello che l’allenatore di turno avrebbe dovuto o potuto fare e che invece non ha fatto. Chi è senza (questo) peccato scagli la prima pietra. Sono certo che non avrò bisogno di elmetti, scudi o qualsivoglia armatura per pormi al riparo da lanci di oggetti “cementosi”. Ognuno di noi almeno una volta si è immedesimato nel proprio allenatore ed avrebbe avuto la soluzione al problema.

Tutto questo nasce per la smisurata esuberanza “dell’Io” che è insita in ognuno di noi. Solo che fino a che lo si fa dalla poltrona di casa o dal divano di casa di amici nessuno potrà smentirci o dirci nulla. Se a farlo è Daniele Adani, opinionista Sky, e a ricevere le consuete ramanzine, critiche e consigli su quello che si sarebbe dovuto fare è mister Massimiliano Allegri, allora apriti cielo e prepariamoci a inconsuete liti televisive.

Ad azione segue reazione questo ognuno di noi deve saperlo ed aspettarselo. Compreso Adani che dall’eliminazione della Juventus ad opera dell’Ajax non ha perso occasione per criticare pesantemente l’operato di Allegri. Purtroppo, come evidenziato dall’allenatore delle Juventus, Adani che nell’elargire disamine e consigli non ha mai fatto l’allenatore, lo fa anche con una irragionevole saccenza e spavalderia.

Io sto con…

A voler essere obiettivi senza essere tifosi, poi vedremo esattamente come ci siamo ridotti, non è semplice dire “Io sto con…” perché, se Allegri ha le sue ovvie ragioni nel difendere il proprio operato da attacchi eccessivi ma soprattutto con mancanza di rispetto, va però detto che eticamente non è accettabile dire “Stai zitto!” al tuo interlocutore senza che questo ti “rovesci la biscia” contro. Al tempo stesso chi è pagato per fare l’opinionista, oltre a non fare il tifoso, dovrebbe porsi con maggior umiltà perché, nessuno lo dimentichi, solo l’allenatore conosce a fondo i propri giocatori e solo quest’ultimo li vede tutti i giorni almeno 4 ore al giorno per poter trarre i propri spunti e le proprie valutazioni.

Il giornalista (tifoso)

Lo sappiamo, ormai è noto, il mondo social ha eliminato qualsiasi dubbio e portato a galla tutto il livore che alcuni giornalisti nutrono nei confronti della Vecchia Signora e di chiunque ne sia tesserato, trovando sempre il modo per alimentare polemiche. Così si dà risalto all’espressione usata da Allegri che, lo ripeto, la condanno, ma non si valuta l’atteggiamento irriverente dell’interlocutore, Adani che ovviamente viene fatto passar per vittima.

Il tweet di Tancredi Palmeri
Il tweet di Maurizio Pistocchi

Il giornalista

Poi ci sono i giornalisti che, non essendo propriamente tifosi di Madama, anche qui i social ci hanno dato un aiuto in tal senso, riescono a valutare la situazione verificatasi in diretta Sky con una maggior obiettività e senza considerare i colori d’appartenenza.

Il tweet di Fabrizio Biasin
Il tweet di Fabio Ravezzani

Conclusioni

In conclusione troppo spesso chi fa il giornalista di professione, per la carta stampata piuttosto che per la televisione, pur avendo una propria fede sportiva, non dovrebbe mai dimenticare la cassa di risonanza che questa esercita soprattutto oggi con l’esplosione dei social network. Servirebbe maggior equilibrio da parte di tutti cercando di raccontare i fatti (tutti) e non solo quelli di comodo. Oggi purtroppo, specialmente se avete un profilo Twitter e seguite un po’ di “vip” del giornalismo sportivo, vi renderete conto che fare informazione è sempre più un optional mentre fare disinformazione, raccontando verità di comodo, è problematica dilagante.

Intanto “Io sto con…” Allegri, non perché la Juventus giochi un calcio che mi entusiasma o perché ne sia tifoso, ma perché per quel poco che fu la mia esperienza come capo allenatore di un prima squadra, so perfettamente che ogni tecnico ha le sue vedute, ha i suoi giocatori ai quali difficilmente rinuncerebbe, ma soprattutto ha il polso della situazione che chiunque altro allenatore da poltrona non può avere, né conoscere. E sto con… Fabrizio Biasin perché o son tutti rincoglioniti i vari Allegri, Ancelotti, Gattuso, Spalletti, oppure siamo tutti allenatori da poltrona.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

Una risposta a “Siamo tutti… allenatori da poltrona”

  1. Allegri ha sbagliato a raccogliere la provocazione di Adani,immagino che sia successo perché comunque l’eliminazione dalla chempion ha lasciato delle scorie e brucia parecchio.È indubbio che dopo la partita con l’atletico la juve non ha più giocato una partita degna.Adani non vedeva l’ora di criticare l’operato di Max,e secondo me non ha tutti i torti.

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