Nel ritorno degli Ottavi di Finale di Champions League i bianconeri crollano in casa per 3-0
Dopo il pareggio per 1-1 nel match dell’andata e le cocenti eliminazioni ad opera rispettivamente di Lione e Porto nelle ultime due edizioni della Champions, Massimiliano Allegri tenta questa sera di riportare la sua Juventus tra le migliori otto d’Europa, ma per farlo è costretto ad un solo risultato: la vittoria. Da questa edizione, infatti, i gol in trasferta non valgono più e quindi un eventuale pareggio significherebbe tempi supplementari prima e calci di rigore poi.
Allegri recupera Chiellini, Dybala e Bernardeschi, che in campionato era squalificato, e li porta in panchina, mentre Emery ritrova gli acciaccati Albiol, Capoue nell’undici titolare e Gerard Moreno per la panchina. I primi 7′ sono a ritmi lenti e di studio con la paura di non scoprirsi che la fa da padrona da ambo le parti. Al 10′ occasionissima Juve con Morata che, servito da un eccellente cross dalla destra di Cuadrado, impegna Rulli in un difficilissimo intervento tra i pali.
Al 13′ altra grande occasione per i padroni di casa con Rabiot che serve Vlahovic e sul rimpallo con Albiol, Morata ostacola Cuadrado fronte alla porta e i bianconeri non riescono a concludere favorendo la difesa ospite. Il sottomarino giallo risponde con una melina ai limiti del lecito nel tentativo di stanare i bianconeri ma è ancora la Juve a rendersi pericolosa al 19′ con un sinistro dai 20 metri dell’attaccante serbo.
Al 21′ cross dalla sinistra di De Sciglio e incredibile traversa di Vlahovic con un sinistro a giro violentissimo. Passa un minuto e Lo Celso mette i brividi al pubblico dell’Allianz Stadium, ma il suo sinistro a giro finisce sul fondo. Ora è la Juve a fare la partita col Villarreal a disporsi 5-4-1 per chiudere tutti i varchi e colpire in contropiede.
Al 31′ pericolo per la Juventus dalla propria fascia destra dove Danjuma brucia sullo scatto Cuadrado e mette un pallone invitante nel mezzo dove Lo Celso non trova l’appuntamento col pallone. Al 35′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo altra grande occasione per Vlahovic che sottomisura trova ancora Rulli a negargli la gioia personale.
Più Juve che Villarreal in questi primi 45′ nei quali, comunque, non sono e 9 conclusioni verso la porta a 4 per sbloccare il risultato.
La ripresa comincia con gli stessi interpreti di inizio partita e i bianconeri a dirigere il gioco. Il primo tentativo è di Morata con un tiraccio alto da fuori al 50′. Il Villarreal non mostra grande intenzione di andare dando, anzi, la netta sensazione di voler fare molta “melina” forse convinto di poter trovare l’occasione decisiva in qualsiasi momento.
Al 59′ è una fucilata da fuori di Rabiot a spezzare il ritmo lento imposto dalla linea maginot del Villarreal su cui Rulli si disimpegna in due tempi. Nemmeno il tempo di ripartire e ancora Rabiot dopo una palla recuperata a trovare la deviazione in angolo. Al 60′ ci prova Cuadrado da lontano perché la Juve ha capito che questa può essere la soluzione per sbloccare una partita così bloccata.
Al 64′ Emery sostituisce Yeremi Pino e Trigueros con Chukwueze e Coquelin alla ricerca di forze fresche. Passano 3′ e Arthur con la sua terza verticalizzazione della partita cerca Cuadrado, ma è Locatelli sulla respinta a provare di sicuro da fuori senza fortuna.
Al 74′ è la volta di Gerard Moreno per Lo Celso e al 76′ Rugani entra in ritardo su Coquelin e l’arbitro Marciniak con l’ausilio del var assegna il calcio di rigore che l’ultimo entrato realizza alla sinistra di Szczesny. Allegri inserisce immediatamente Dybala per Rugani nel disperato tentativo di rimediarla.
Il calcio è meraviglioso perché nulla è scontato e nulla è scritto nei numeri. Numero che raccontano di una superiorità bianconera, ma con i bianconeri che soccombono al 85′ sugli sviluppi di un corner sul quale Pau Torres insacca sottoporta. La barca bianconera affonda definitivamente al 90′ col terzo gol, ancora su rigore, questa volta di Danjuma.
Per il terzo anno consecutivo l’avventura della Juventus finisce agli Ottavi di Finale di Champions contro un’avversaria sulla carta più debole, ma sul campo più forte. Decisivi, tra andata e ritorno, gli errori ed i regali fatti al Sottomarino Giallo e a che a questo livelli non puoi permetterti.