Juventus, finito il sogno europeo

Nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League non basta la vittoria 3-2 sul Porto che vola ai quarti

Pirlo recupera praticamente tutti gli infortunati ad eccezione di Dybala. Assenti Danilo, squalificato, e Bentancur ancora positivo al coronavirus. Al centro della difesa confermatissimo l’uomo più in forma, Merih Demiral, affiancato dal rientrante Bonucci mentre in mezzo al campo si rivede il brasiliano Arthur.

La Juve parte subito aggredendo il match e dopo 2′ Morata incorna sicuro un cross al bacio di Cuadrado sul quale Marchesin compie un prodigio nonostante la conclusione fosse centrale. Risponde al 6′ il Porto con una copia conclusione di Taremi sulla quale prima Bonucci e poi l’incrocio dicono di no.

La Juventus è in fiducia dopo l’ottimo successo sulla Lazio in campionato, ma il Porto non si mostra per nulla intimorito e rinunciatario e con Otavio ci prova ancora al 11′ ma il pallone finisce lontano dai pali difesi da Szczesny. Al 17′ succede quello che non sarebbe dovuto succedere. Demiral colpisce Taremi in area e Sergio Oliveira realizza il calcio di rigore concesso dall’arbitro Kuipers.

La partita si mette tutta in salita con la formazione di Conceicao che si schiera con la difesa a 6, la Juve che non trova sbocchi mentre i portoghesi trovano con troppa facilità la via della conclusione con Uribe e Sanusi. Al 26′ è ancora Cuadrado che crossa alla perfezione per Morata sul quale è ancora Marchesin a compiere una grande parata.

Il Porto occupa benissimo gli spazi e la Juve nonostante un prolungato possesso palla, troppo statico e lento a onor del vero, non riesce a trovare sbocchi. È anzi il Porto che nel secondo dei 4′ di recupero impegna a terra Szczesny e chiude in vantaggio la prima frazione di gioco.

La ripresa ricomincia senza cambi con la Juve che cerca di aggirare la linea Maginot portoghese e al 48′, dopo un lungo possesso, Bonucci pennella per Ronaldo che la stoppa per l’accorrente Chiesa che pesca l’incrocio dalla parte opposta con un meraviglioso colpo di interno destro.

Passano pochi minuti e un ingenuo Taremi si becca due cartellini gialli nel giro di 2′ lasciando i suoi in inferiorità numerica dal 54′. Al 56′ un taglio meraviglioso di Chiesa fa gridare al gol, ma Pepe in recupero difensivo disturba il bianconero il cui pallone colpisce il palo esterno. Ma è solo questione di attimi perché al 63′ un altro cross al bacio del colombiano consente all’esterno ex viola, di insaccare di testa la rete del 2-1.

La Juventus adesso sembra tutta un’altra storia e costringe i portoghesi nella sua metà campo. Al 66′ ci prova anche capitan Bonucci in una delle sue sortite offensive, ma non va oltre la conquista di un calcio d’angolo. Conceicao corre ai ripari inserendo forze fresche anche per spezzare il ritmo ai bianconeri.

Al 75′ Pirlo inserisce McKennie e deLigt per Ramsey e uno scontento Bonucci e dopo 3′ Cuadrado pennella l’ennesimo cross sulla testa di CR7 che inspiegabilmente si divora il gol che avrebbe significato il passaggio del turno. Al 81′ è ancora Chiesa, lanciato da Rabiot, che trova l’opposizione di Marchesin in un secondo tempo davvero spettacolare.

Per gli uomini di Pirlo al 85′ sembra arrivare la doccia fredda ad opera di Marega ma è solo illusione del gol. La Juve ci prova sino alla fine con un incredibile Arthur, non si pensava potesse reggere 90′ a questi ritmi, che continua a distribuire palloni, su uno di questi Morata realizzerebbe il gol qualificazione, ma il Var conferma il fuorigioco millimetrico rilevato dall’assistente di destra. L’incredibile arriva al 93′ con l’incrocio dei pali colpito da un fenomenale Cuadrado. È l’ultimo sussulto di un secondo tempo bellissimo, intenso e da vera Juve.

Il 1° tempo supplementare regala subito la brutta notizia del cartellino giallo a Cuadrado che gli costerà la squalifica nella prossima sfida europea mentre Alex Sandro è graziato in un paio di occasioni per interventi che avrebbero meritato il cartellino giallo. Al 98′ clamorosa occasione di Marega che di testa appoggia tra le mani di Szczesny. Al 101′ fuori Arthur e Chiesa per l’ultimo slot di sostituzioni con la quale Pirlo inserisce Bernardeschi e Kulusevski.

La Juve inizia il 2° tempo supplementare provando a gettare le ultime forze rimaste sul terreno di gioco. Prima Ronaldo, assente ingiustificato questa sera, e sul susseguente angolo Kulusevski ma sempre con lo stesso risultato negativo. Al 113′ Kulusevski strappa sulla fascia la mette in mezzo per l’accorrente Morata che strozza il pallone tra le braccia dell’estremo difensore avversario. Al 115′ la beffa su punizione di Sergio Oliveira sulla quale Morata e CR7 hanno ampie responsabilità per essersi girati in barriera.

Appena il tempo di mettere il pallone al centro che la Juve si riporta avanti con un colpo di testa di Rabiot al 117′. È però l’ultimo sussulto di un match che la Juve aveva il dovere morale di portare a casa. Finisce amaramente l’avventura in Champions dei bianconeri che devono solo recitare un profondo mea culpa.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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