Ramsey e Douglas Costa portano i bianconeri agli ottavi di Champions. Bianconeri vincenti anche grazie a un miracolo di Bonucci
Alla RZD Arena di Mosca, sotto una pioggia battente, la Juventus passa sulla Lokomotiv Mosca grazie a un gol di Douglas Costa al 92′ e si guadagna aritmeticamente la qualificazione agli ottavi di Champions League con due turni d’anticipo.
Non è stata una bella Juventus, diciamolo senza remore e senza timore d’esser smentiti, è stata la solita Juve di quest’ultimo periodo che ha portato a casa il risultato (ennesimo 2-1 stagionale) con il minimo sforzo, perlomeno apparente.
Ok la vittoria, ma il gioco?
Sarri lo aveva detto alla vigilia del match. In Europa non si vince e non si fa strada se non si gioca bene. Questa sera i suoi ragazzi lo hanno smentito. La Vecchia Signora è piuttosto bruttina ma vincente. Il problema, e qui sono assolutamente convinto che Sarri abbia ragione, è che non si può pensare di andare avanti in una competizione come la Champions offrendo prestazioni così.
Parafrasando, la Juve di Sarri oggi è come un’atleta che rientra da un lungo infortunio e alle prime esibizioni, dopo lunga inattività, offre buone performances, salvo poi avere il calo fisiologico nelle settimane successive. I bianconeri dopo un avvio tutto sommato positivo anche a livello di gioco stanno ora arrancando ed offrendo prestazioni non in linea con le aspettative per le quali si decise il cambio della guida tecnica.
È la Juve ad aver cambiato Sarri?
In tempi non sospetti scrissi un articolo intitolato “Sarri cambierà la Juve o la Juve cambierà Sarri?” perché sapevo, o quantomeno immaginavo, delle possibili difficoltà nel cambiare radicalmente una mentalità di gioco in una squadra come la Juventus in cui il proprio motto parla chiaro: “Vincere non è importante è l’unica cosa che conta“. Stando a quanto i bianconeri stanno offrendo si direbbe che Sarri ha capito che a Torino prima di tutto devi vincere, se poi ti riesce pure di giocare bene allora sarai stato più bravo di altri. Al momento però la squadra non convince. Gioca in maniera lenta, compassata e concede all’avversario molto di più di quanto non accadesse nelle passate stagioni.
Esiste un problema Ronaldo
Quando si parla di Ronaldo accostargli la parola problema è quasi “anticostituzionale“. È però innegabile, vedendolo giocare in queste ultime partite, e vedendo giocare la squadra con lui in campo o senza di lui, che i suoi compagni siano molto più vincolati nelle scelte di gioco con lui in campo. È un dato oggettivo e in questo momento, in cui ambisci ad un gioco più rapido, fatto di verticalizzazioni e fitti passaggi tra gli interpreti, il portoghese “soffoca” le aperture e le giocate verso compagni meglio piazzati causando un impoverimento del gioco pensato da mister Sarri. Oggi al momento della sostituzione tra i due c’è stato uno scambio di sguardi che non lasciano presagire nulla di buono.
Altra Pipita d’oro
La rete di Douglas Costa è il coronamento di uno scambio nello stretto tra il brasiliano ed il Pipita Higuaìn che gli ha fornito un assist da cineteca liberandolo a tu per tu col portiere avversario.
Il rientro del numero 11 bianconero offre a mister Sarri nuove opportunità e nuovi schemi di gioco, nell’attesa che anche CR7 torni a sentirsi protagonista. Sì, perché il primo gol di questa sera, nato da una punizione defilata dello stesso Ronaldo, è stato assegnato dalla UEFA ad Aaron Ramsey.
La mancanza di Juan si è sentita al Cuadrado
Ma il vero problema questa sera si è palesato sull’out di destra dove le performances di Cuadrado rendono e renderanno la vita difficile a chiunque sarà chiamato a sostituirlo. Questa sera il “malcapitato” porta il nome di Danilo il quale, oltre a non avere il passo del colombiano, non è neanche mai stato in grado di creare superiorità numerica. Cuadrado è infatti oggi, probabilmente con l’efficienza e la qualità di Pjanic, il vero insostituibile dell’undici di Sarri.
Chiellini torna presto
L’importante era vincere e garantirsi il passaggio del turno. Sarri ha fatto 20 risultati utili consecutivi in Europa ed ha centrato il primo obiettivo minimo stagionale ma questa Juve, oggi orfana pure di de Ligt, necessita del ritorno del miglior Chiellini. È ancora presto, troppo presto, ma quanto manchi il Capitano è il vero elemento di continuità dall’inizio di stagione alla vittoriosa trasferta di questa sera in quel di Mosca.