Analisi della situazione in casa Juve a una settimana dall’inizio del campionato
Ieri sera a Trieste è andata in scena l’ultima prova ufficiale dei bianconeri prima dell’inizio della stagione fissato per sabato pomeriggio ore 18:00 al Tardini contro il Parma di mister Roberto D’Aversa.
Se è vero che non è tutto oro quello che luccica è altrettanto vero che non è tutto nero ciò che non brilla. Sento troppo pessimismo attorno alla Juventus, e troppi giudici che sentenziano ancor prima di aver visto.
La Juventus, per volere in primis di Nedved e Paratici, Agnelli si è adeguato suo malgrado, perché come lui stesso disse nella conferenza di congedo di Massimiliano Allegri, a ognuno il proprio ruolo e chiunque rispetti il lavoro dell’altro, ha deciso per un cambiamento radicale, nel gioco e nella mentalità, ingaggiando Maurizio Sarri.
Come già detto nel mio precedente appuntamento, è da verificare se Sarri riuscirà in questo intento o se lui stesso dovrà piegarsi alla tradizione bianconera, ma dal momento che si è deciso per questa strada ora gli va concesso un minimo di tempo perché meccanismi e mentalità possano forgiarsi e diventare il nuovo credo calcistico dalle parti di Torino sponda bianconera.
La prestazione in sé non è certo di quelle da incorniciare o che passeranno agli annali ma qualche spunto decisamente positivo lo si è evinto così come qualche ennesima bocciatura non è passata inosservata.
Paulo Dybala
Cominciamo con la nota più positiva della serata triestina. La Joya si è disimpegnata in maniera ineccepibile nella posizione che fu sua a Palermo, ovvero da attaccante centrale, o come va tanto di moda oggi dire, da falso nueve. Che poi di falso non c’è nulla non fosse altro per lo splendido gol realizzato da attaccante vero. Un Paulo Dybala determinato e decisivo (suo il bellissimo gol realizzato) la cui unica nota negativa è stato il pessimo rigore tirato e respinto dall’estremo difensore biancorosso. Da evidenziare l’esultanza con cui ha manifestato tutta la sua intenzione di non lasciare la maglia n. 10 della Juventus. PROMOSSO
Douglas Costa
Sono uno di quelli che non gli avrebbe concesso un’altra possibilità. Non perché non abbia a mente il suo enorme potenziale, bensì perché nell’arco della sua carriera ha sempre dimostrato poca continuità e una certa attitudine all’infortunio forse figlia di qualche “sgarro” di troppo. Gli va però riconosciuto, in questo momento, di essersi giocato benissimo la sua chance e di aver conquistato la fiducia del gruppo che lo cerca con insistenza. Nel gioco corale e figlio delle qualità tecniche di Maurizio Sarri può davvero trovare tanta esaltazione. PROMOSSO
Adrien Rabiot
Per il francesino ex PSG altra prova da titolare e di sostanza. Sarri, fino a prova contraria, lo ha eretto a perno del centrocampo bianconero e lui sta ritrovando ritmo, geometrie e affidabilità. Per età, costi abbastanza contenuti decisamente un rinforzo importante che mancava alla mediana bianconera. PROMOSSO
Federico Bernardeschi
Per il ragazzo di Carrara anche ieri sera non è stata una serata di quelle da ricordare. O se preferite bisognerebbe ricordarsele proprio per evitare di ripeterle. Il tempo delle mele è finito, a questo punto sarebbe auspicabile che Bernardeschi offrisse, con continuità, prove di ben altro spessore. I 40 milioni di euro investiti sul suo talento e sulle sue indubbie qualità devono essere ripagati. Ancora una volta troppo fumoso, poco incisivo e molto sprecone oltreché impreciso. La domanda sorge spontanea: “Bernardeschi è quello decisivo e splendido che ammirammo nel ritorno di Champions League Juventus-Atletico Madrid o è questo quasi inguardabile e inconcludente?” RIMANDATO
Rodrigo Bentancur
Sulle qualità di Miralem Pjanic non mi permetterei di obiettare. Sul fatto che debba giocoforza essere il titolare del ruolo un pochino sì. E questo se alle spalle hai un Bentancur che, parere personale, cresce a vista d’occhio e ad ogni esperienza acquisita sul campo. Anche ieri sera l’ex Boca Junior ha dato l’impressione di avere il passo e la marcia giusta. Deve certamente migliorare la sua irruenza che in più circostanze, negli anni passati, gli è valsa qualche cartellino di troppo. Ma Rodrigo è oggi una bellissima conferma. PROMOSSO
Mario Mandzukic
Siamo ai titoli di coda. Molto probabilmente ci fosse stato Cristiano Ronaldo, sarebbe rimasto seduto in panchina accanto a Rugani per tutto il corso del match. Invece viene chiamato in causa nell’ultima mezz’ora e, come spesso gli è accaduto in passato, ha offerto una prestazione irritante per svogliatezza e scarsità d’impegno. Non mi si parli di attenuanti, perché quando sei un professionista, profumatamente pagato come lo è Super Mario, non puoi permetterti una tale mancanza di rispetto verso i compagni e verso chi ti guarda da fuori. Probabilmente, anche grazie all’intercessione di Branchini, la situazione di Mandzukic è prossima alla soluzione. Il Bayern Monaco è la società più quotata ad aggiudicarsi le sue prestazioni sportive. BOCCIATO
Daniele Rugani
A guardarlo attraverso le telecamere, tristemente seduto a guardare gli altri giocare fa un certo effetto. Sì, perché è chiara l’imposizione societaria a mister Sarri di non impiegare il 25enne centrale difensivo che sta rifiutando, una dopo l’altra, le possibilità prospettategli. La Juve deve sfoltire la rosa e deve fare cassa. Pertanto, o Rugani accetta di partire, o finirà per rimanere escluso sia dalla lista Champions che da quella per la Serie A. E finirà per fare solo tanta, tanta tribuna. Caro Daniele, sicuro ti convenga? BOCCIATO
Blaise Matuidi
Discorso abbastanza analogo per il nazionale francese che non rientra più nei piani tecnici ed economici della società. Juventus che attraverso il potente procuratore Mino Raiola sta cercando una sistemazione consona per il centrocampista mancino che rimarrebbe certamente escludo dalla lista Champions. BOCCIATO
Emre Can
Il turco naturalizzato tedesco, arrivato lo scorso anno da Liverpool a parametro zero sembra, e lo confermo dopo verifiche effettuate, non rientrare nei programmi tecnici di mister Sarri. Ora, è verissimo che alla Juve il mercato lo ha sempre fatto la Juve, ma è altrettanto vero che se Sarri non lo vede, Can rischia di vedere poco il campo. Pensare ad una Juve che si liberi del nazionale tedesco mi sembrerebbe pura follia ma è altresì vero che in questo mercato la Juventus ha dato più volte l’impressione di aver necessità di monetizzare. Sarebbe clamoroso se questa monetizzazione fosse figlia della cessione di Emre Can ma ad oggi non lo escluderei a priori. RIMANDATO
Sono spunti, lo so, ma alcuni potrebbero significare che qualcosa si muove. Non ho ovviamente citato tutti né tutte le situazioni consapevolmente. Ma ormai manca una settimana all’inizio del campionato e due alla chiusura del mercato. Presto sapremo, intanto ricordatevi che non è oro tutto ciò che luccica, ma non è nero tutto ciò che non brilla. Il futuro sarà ancora bianconero.