PERIN voto 9: ha recentemente dichiarato di non sentirsi un secondo portiere, ma spesso alle parole bisogna far seguire i fatti. Lui stasera parla in campo e fa tutto quello che un portiere deve fare per dimostrare di poter essere titolare in qualsiasi altra squadra. Para tutto l’impossibile, persino un calcio di rigore a pochi minuti dal termine che sembrava significare un punto sudatissimo per i suoi. Invece il calcio è crudele e in pieno recupero è costretto a soccombere davanti a Touré dove davvero non poteva fare nulla. Sta per annunciare il suo rinnovo biennale. Nulla di più meritato. MO-NU-MEN-TA-LEEEEEEEEEE
SAVONA voto 4,5: aveva iniziato con un cambio di campo da delizia poi la sua partita finisce lì. Una sequenza di errori ed orrori che portano a domandarsi perché fosse ancora in campo ad inizio ripresa. Prestazione letteralmente da dimenticare. VOLTARE PAGINA IMMEDIATAMENTE
KALULU voto 6,5: il migliore della retroguardia e non è una novità. Una delle poche note da salvare di questa infausta serata di Champions. Qualcuno forse lo avrebbe voluto a destra con Gatti al centro, ma Thiago Motta da quella posizione siamo pronti a scommetterci non lo toglierà più. INDISPENSABILE
DANILO voto 4: inutile descrivere i primi 80′ quando tutto ciò che un giocatore della sua caratura, un capitano, un nazionale non deve fare arriva ad un passo dal traguardo. Commette fallo prendendo giallo e concedendo una punizione assai pericolosa. Sugli sviluppi della stessa interviene in area in maniera imprudente e regala un rigore ed un secondo giallo che condannano i suoi alla sconfitta. Perché Perin rimedia nell’immediato ma giocare contro questo Stoccarda oltre 10′ in inferiorità numerica era totalmente da evitare. SCIAGURATO
CABAL voto 5,5: soffre Vagnomann in avvio e in generale lo soffre per la sua fisicità. Nel primo tempo si prende un rischio folle al limite dell’area di rigore quando l’arbitro lo grazia concedendogli il fallo (che non c’era) che ha evitato che lo Stoccarda si portasse in vantaggio. Era all’esordio in Champions e ci sta di pagare lo scotto soprattutto in una serata totalmente no della sua squadra. DEVE CRESCERE
McKENNIE voto 4,5: al rientro dopo l’infortunio muscolare vive una serata da “Chi l’ha visto?”. Davvero impalpabile, con o senza di lui sarebbe stata probabilmente la stessa cosa. McCHI L’HA VISTO?
FAGIOLI voto 6: in totale sofferenza nel primo tempo va meglio nella ripresa quando Thiago Motta lo schiera più avanti dopo l’ingresso di Locatelli. Non brilla, ma nella pochezza qualitativa della mediana bianconera è l’unico che dà la sensazione di poter inventare qualcosa. Si prende gli applausi del pubblico e dei compagni dopo un paio di importanti ripiegamenti difensivi ricchi di sacrificio che gli valgono la sufficienza. SACRIFICATO
THURAM voto 6,5: non una partita di chissà quale livello, però in una Juve che soffre come una bestia ferita è determinante in mezzo per la sua fisicità e capacità di fare da diga e contrastare gli avversari. Con la squadra ormai in 10 non è un caso che esca lui e lo Stoccarda segni. IMPRESCINDIBILE
CONCEICAO voto 5,5: come la Juventus anche lui, nel suo percorso di crescita, deve passare da serate come queste. Non c’è sempre un Lipsia davanti a te e non è sempre domenica. Non riesce quasi mai a creare la superiorità numerica che è la sua caratteristica principale e di conseguenza la Juve non riesce mai ad essere pericolosa nonostante ci abbia provato e lo Stoccarda si vedeva ne temesse i guizzi. Quando lascia il campo per Weah la squadra cresce in pericolosità. NEUTRALIZZATO
VLAHOVIC voto 5: nel gergo volgare umano si suol dire “solo come un cane” e di conseguenza non tutte le colpe possono essere riconducibili a lui. Lui però pare fare davvero poco per invertire una serata che dava la netta sensazione di essere una serataccia. Mai pericoloso e spesso in sofferenza al cospetto di Chabot. Non proprio un Sergio Ramos. SPENTO
YILDIZ voto 5,5: esterno o sotto punta o addirittura falso nove? Dilemmi che ritroveremo spesso nel percorso di questo ragazzo classe 2005 a cui si sta chiedendo di risolvere i problemi di sterilità offensiva dei bianconeri. Non può esser solo lui la soluzione e non può esser lui a dover per forza inventare qualcosa. Manca più di qualcosa alla manovra offensiva della Juventus. Questa ad oggi è la cruda e dura verità. Lui prova a metterci estro e fantasia, ma il rischio è che finisca per deprimersi invece che esaltarsi e crescere in autostima. DURA LA VITA
CAMBIASO voto 6: non poteva fare certamente peggio di Savona, ma a parte quello con lui in campo e con Weah, la Juventus è salita di tono e dalla destra sono arrivati i pochi squilli di una squadra che sembrava non esser mai scesa realmente in campo. Doveva rifiatare, ma non può rifiatare. SEMPRE IN CAMPO
LOCATELLI voto 6: entra al posto di McKennie ed anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Cambiaso. Fare meglio era scontato, ma lui ci mette la consueta grinta e dedizione. GENEROSO
WEAH voto 6,5: questa sera rispetto a Conceicao sembrava facesse un altro sport. E’ lui a portare gli unici due scompigli, forse tre, dalle parti dell’area di rigore tedesca. Peccato che non ci sia mai nessuno in mezzo all’area di rigore a raccogliere il seminato. Pregevole un suo ripiegamento difensivo per impedire allo Stoccarda di sfruttare una ripartenza. LODEVOLE
ADZIC voto 6: sufficienza di stima perché esordiente e perché entrare in una partita così e al posto di un certo Vlahovic e tutto sommato farlo senza timori reverenziali non possono che valergli un voto positivo. Per un giudizio più vero rimandiamo tutto alla prossima volta. GETTONE CHAMPIONS
ROUHI s.v.: entra giusto per assistere al gol subito. SFORTUNATO
THIAGO MOTTA voto 4: partita preparata male e giocata anche peggio perché non giocata. Non gli basta assistere a mezz’ora di supplizio che sceglie di non intervenire prima della fine del primo tempo. Il brutto è che lo spartito non cambia nemmeno ad inizio ripresa e alla fine lo Stoccarda vince stra-meritatamente, nonostante un monumentale Perin, favorito dal non averci capito niente dall’allenatore bianconero. Non una bella figura proprio a pochi giorni dal derby d’Italia. Gli fa onore, a fine gara, essersi assunto le responsabilità della sconfitta e della prestazione. PESSIMO MA ONOREVOLE