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Juventus-Tether, il prezzo della modernità

Il vento dell’innovazione continua a soffiare forte sulla Juventus. Se le cose sul campo non girano ancora come vorremmo, dopo mesi di voci, Tether Holdings Ltd., colosso delle stablecoin ancorate al dollaro, ha compiuto un primo passo decisivo verso la società bianconera lo scorso mese di febbraio, a cui ha dato seguito con l’ulteriore acquisizione di quote di capitale attestandosi a poco oltre il 10% nei giorni scorsi. “Siamo orgogliosi di diventare un azionista di riferimento della Juventus, un club con una storia, un marchio e una base di tifosi senza eguali. Questo investimento non è solo finanziario, è un impegno verso l’innovazione e una collaborazione a lungo termine perché crediamo che la Juventus sia nella posizione ideale per guidare sia sul campo che nell’adozione della tecnologia capace di elevare il coinvolgimento dei tifosi, le esperienze digitali e la resilienza finanziaria” – ha spiegato il Ceo di Tether Paolo Ardoino.

Fonti vicine alle trattative confermano non solo un sostegno economico di peso, ma la concreta possibilità che Tether possa piazzare un proprio uomo di fiducia all’interno del Consiglio di Amministrazione del club. Non si tratta di un semplice accordo commerciale: la presenza nel Cda significherebbe, molto probabilmente, un’influenza diretta sulle strategie future, aprendo scenari in cui il mondo della blockchain e quello dello sport professionistico finiscono per intrecciarsi sempre più profondamente. In sostanza una Juventus che punta sull’innovazione per rilanciare il suo modello di business, in un momento in cui tradizione e modernità sembrano costrette a dialogare più di quanto non abbiano mai fatto prima.

L’interesse di Tether non nasce per caso. La Juventus, pur tra mille difficoltà recenti, resta uno dei marchi più riconoscibili a livello globale. Un veicolo perfetto per consolidare una presenza finanziaria che mira a superare i confini del mercato cripto tradizionale, avvicinandosi a un pubblico più ampio e culturalmente trasversale. I prossimi mesi saranno decisivi: il calcio, sempre più asset finanziario prima che sportivo, si prepara a una nuova rivoluzione silenziosa, dove le regole del gioco non si scrivono più soltanto sul campo e motivo per il quale John Elkann sembra essere sceso in maniera più netta ed evidente sulla scena.

Non è più solo una questione di sponsorizzazioni o accordi di visibilità. La Juventus — in cerca di nuova linfa per riconquistare la competitività europea e sanare conti che parlano ancora troppo la lingua della zavorra — apre dunque la porta a un partner che vuole essere molto più di un semplice alleato. L’ingresso di Tether nella galassia bianconera segna così un cambio di paradigma e come ogni trasformazione profonda, anche l’ingresso di Tether in Juventus muove da un paradosso antico: chi vuole cambiare il mondo deve prima imparare a comprenderne l’anima.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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