Juventus, una vergogna senza fine

ALLO STADIO SAMMY OFER DI HAIFA I PADRONI DI CASA DEL MACCABI PIEGANO 2-0 UNA JUVENTUS SEMPRE PIÙ IMPRESENTABILE GRAZIE ALLA DOPPIETTA DI ATZILI

Per provare ad uscire dalla crisi profondissima nella quale è scivolata, la Juventus ha il dovere di invertire la rotta e soprattutto di invertire il trend in trasferta dove in questa stagione non è mai stata corsara. L’impresa, alla luce di quanto emerso sabato nella sfida di San Siro, appare delle più proibitive, non tanto per la qualità dell’avversario, certamente alla portata, ma per lo scollamento che pare essersi creato tra la squadra ed il suo allenatore.

Prima del match, ai microfoni di Sky, l’a.d. Maurizio Arrivabene ha ribadito la massima fiducia nel tecnico livornese a prescindere dal risultato di questa sera e di sabato nel Derby della Mole.

Massimiliano Allegri contro ogni pronostico sceglie un 4-3-3 con Rugani in difesa accanto a Bonucci, Cuadrado a sinistra e Di Maria a destra nel tridente con Vlahovic in attacco.

La prima occasione è di marca israeliana con Pierrot che raccoglie un bel cross da sinistra e di testa impegna Szczesny che si ritrova il pallone addosso. La Juventus fatica a gestire palla e al 6′ è già 1-0 Maccabi con Atzili che di testa batte il portiere bianconero.

In condizioni normali sarebbe lecito aspettarsi una reazione invece in campo c’è solo un Maccabi Haifa e al 12′ su punizione Chery scheggia la traversa. Al 13′ è ancora Atzili col suo sinistro da fuori a chiamare Szczesny a un grande intervento in angolo.

A questo punto 5′ d’orgoglio nei quali la Juventus chiude il Maccabi nella sua area di rigore e colleziona tre calcio d’angolo che però non riesce a capitalizzare. Al 22′ ennesima doccia fredda, Di Maria nel corso di un allungo si ferma per un problema al flessore della gamba destra. Piove sul bagnato in casa bianconera.

Nonostante l’ingresso di Milik al posto dell’argentino il canovaccio non cambia e il Maccabi, sempre in controllo, arriva vicino al raddoppio al 34′ con una girata al volo dell’autore del gol che finisce di poco a lato.

Allegri continua a rimescolare le carte cambiando moduli e posizioni ai giocatori acuendo confusione su confusione e infatti al 42′ arriva il raddoppio del Maccabi con Atzili che infila Szczesny per la seconda volta con un bel sinistro sul primo palo.

Al 45′ prima di andare al riposo occasionissima Juve con Vlahovic che impegna Cohen di testa e sulla seconda palla Milik manca il tap-in vincente.

Nel secondo tempo dentro Kostic per McKennie e Locatelli per Paredes e nuovo cambio modulo col passaggio al 4-4-2. Al 47′ la prima occasione è per Rabiot ispirato da Locatelli, ma il francese è anticipato in calcio d’angolo.

La Juventus in un sussulto d’orgoglio riesce a tenere la metà campo avversaria e a guadagnare una serie di angoli senza però andare oltre ad una palla che scheggia la traversa al 53′. A questo punto il Maccabi decide che può bastare e torna a comandare il gioco con un paio di incuriosioni insidiose, ma senza esisto, di David.

Al 60′ la Juventus torna a farsi viva dalle parti di Cohen con un colpo di testa piuttosto innocuo di Vlahovic ben controllato dal portiere di casa. La risposta dei biancoverdi è nei piedi di David al 62′, ma il suo destro è fuori.

Al 66′ episodio molto dubbio in area di rigore del Maccabi con Cornud che spinge a terra Cuadrado, ma per l’arbitro e il var non ci sono gli estremi per il calcio di rigore. Al 68′ fuori Danilo e dentro Kean con spostamento di Kostic sulla destra e quindi ennesimo cambio di posizione di un giocatore.

Al 73′ Allegri richiama Alex Sandro ed inserisce Soulé con ennesimo spostamento, questa volta basso a sinistra, del serbo Kostic. Al 75′ è ancora Maccabi con Chery a cercare il terzo gol con un gran tiro da fuori.

Al 81′ arriva il primo tiro in porta della ripresa con un diagonale insidioso di Cuadrado e subito dopo ci riprova Milik a coronamento di una giocata da applauso del giovane Soulé.

La partita si avvia al termine tra il tripudio del pubblico israeliano festante e caldissimo come dalle parti di Torino non si vede poi da tempo immemore. Tra i tantissimi problemi di cui è vittima la Juventus sarebbe bene che la proprietà si rendesse conto cosa significa avere una spinta simile dai propri tifosi.

Allegri e i suoi ragazzi falliscono anche questa sera. La stagione all’11 ottobre è già completamente fallimentare. E sabato sarà tempo di derby col Torino in uno Stadio Olimpico che assaporerà il sangue della preda ferita per cercare di azzannarla e “ucciderla”, sportivamente parlando, definitivamente.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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