La Juve resta al palo

IN UNO STADIO OLIMPICO TUTTO ESAURITO LA ROMA VINCE 1-0 SULL’UNICA VERA CONCLUSIONE VERSO LA PORTA BIANCONERA. PER LA JUVENTUS TRE PALI

Massimiliano Allegri in conferenza stampa pre match ha definito il raggiungimento di un posto nella prossima Champions come qualcosa di quasi impossibile che equivarrebbe alla vittoria di 3 scudetti. Mourinho, la cui squalifica è stata sospesa siederà comodamente in panchina.

Gli ultimi 10 precedenti all’Olimpico raccontano di 4 vittorie giallorosse, 3 pareggi e 3 vittorie bianconere di cui l’ultima, pirotecnica, nella passata stagione per 4-3 grazie a tre reti dal 70′ al 77′ con cui gli uomini di Max Allegri sbancarono Roma.

Nella Juventus nessuna novità con Chiesa inizialmente in panchina e Di Maria a supporto di Vlahovic. Nella Roma recupera Pellegrini, afflitto da attacco influenzale alla vigilia, ma è soprattutto la partita dell’ex Paulo Dybala.

Buona partenza della formazione bianconera che gestisce bene il pallone e al 4′ prova per la prima volta ad impegnare Rui Patricio sugli sviluppi di una punizione dal lato mancino. Dopo 14′ di sola Juventus al 15′ arriva la prima avvisaglia giallorossa con un’azione insistita di Dybala murato da tutta la difesa bianconera.

Al 17′ dormita ospite, ma l’incursione di Spinazzola non sortisce effetti. Partita molto tattica nella quale le due squadre si attendono senza correre troppo rischi. Al 26′ arriva la prima conclusione mancina di Dybala dalla sua “mattonella” sulla quale Szczesny si oppone coi pugni e sventa il pericolo.

Al 31′ ottima uscita difensiva di Spinazzola sul quale entra in ritardo Locatelli e l’arbitro Maresca estrae il primo cartellino giallo. Al 33′ è invece la volta di Matic che entra in ritardo su Cuadrado e finisce sul taccuino del direttore di gara. Al 42′ ci prova Locatelli dai 30 metri, ma Rui Patricio è sulla traiettoria e blocca senza problemi.

Al 43′ bell’azione bianconera con Danilo che crossa per l’inserimento di Rabiot il cui colpo di testa è deviato col piede sul palo dall’estremo difensore giallorosso. È l’ultimo episodio di un 1° tempo nel quale la paura di prendere gol l’ha fatta d padrona.

La ripresa comincia con Bonucci al posto di Alex Sandro, evidentemente non al meglio della condizione e la Juventus in pressione a sviluppare gioco sulla corsia di sinistra con Rabiot e Kostic a cui è mancato l’ultimo spunto.

Al 51′ gran palla recuperata a trequarti campo da Rabiot e bella palla di Di Maria a centro area su cui nessun bianconero arriva all’appuntamento col pallone. Al 53′ la partita cambia in maniera inaspettata con un destro chirurgico da fuori di Mancini che trova l’angolo lontano su cui Szczesny nulla può.

Al 57′ giallo per Cristiante che ferma Rabiot al limite dell’area su azione di rimessa. Dalla punizione seguente Cuadrado colpisce il palo esterno. Al 59′ Allegri richiama Fagioli per Chiesa per aumentare forza e imprevedibilità offensiva.

Al 62′ giallo anche per Spinazzola che ferma Chiesa irregolarmente e al 63′ Mourinho richiama Zalewski per Karadorp che dopo poco minuti impegna Szczesny in uscita coi piedi. Al 73′ fuori Dybala, piuttosto in ombra questa sera, e Wijnaldum per Abraham e Bove.

Al 74′ Pellegrini la mette sul palo lontano dove Szczesny in netto ritardo recupera con un intervento prodigioso sul colpo di testa di Smalling. Al 76′ fuori Locatelli e Kostic per Paredes e Pogba. Al 78′ dopo un buon giro palla è Di Maria an provarci da fuori, ma Rui Patricio non si fa sorprendere e devia in angolo.

Al 81′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo arriva il terzo legno per i bianconeri su una deviazione di Mancini. Al 86′ Mourinho richiama Pellegrini e inserisce il “Gallo” Belotti. Al 89′ Allegri si gioca l’ultimo cambio con Kean per Cuadrado che dopo appena 30″ si fa espellere per un calcione rifilato a Mancini.

Dopo 7′ di recupero nei quali Danilo ci prova all’ultimo senza fortuna, l’arbitro Maresca manda tutti negli spogliatoi con la Roma che la spunta col minimo sforzo e la Juve che si ferma al palo.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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