NEL BIG MATCH DELLA 13^ GIORNATA LA JUVENTUS GIOCA MEGLIO DEL MILAN MA NON SFONDA E NON VA OLTRE LO 0-0
Dopo la pausa forzata per le sfide di Nations League riparte il campionato con un importante big match tutto da vivere allo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro tra i padroni di casa del Milan spinti da un ritrovato e caricatissimo Leao e la Juventus che, di contro, arriva alla sfida con un pesante dazio pagato alle Nazionali essendo priva di Cabal e Vlahovic oltre ai già noti lungodegenti Bremer, Milik, Nico Gonzalez e Douglas Luiz.
Milan reduce dal sorprendente pareggio per 3-3 di Cagliari e Juventus dalla vittoria per 2-0 nel Derby della Mole sono le basi da cui ripartire. Negli ultimi 10 incontri a San Siro la Juventus è tornata a Torino da vincitrici per ben 6 volte, una sola volta è uscito il segno x, mentre in 3 circostanze è stato il Milan a fare risultato pieno.
Thiago Motta ha scelto Koopmeiners e non Weah come sembrava fino alla vigilia nel ruolo di finto centravanti e rispolvera McKennie proprio alle spalle dell’olandese. Il Milan con l’ex Morata al centro dell’attacco e il supporto di Musah, Loftus-Cheek e Leao oltre a Reijnders che sta attraversando uno splendido momento di forma.
L’inizio del match è la classifica fase di studio tra le due formazioni. La prima buona iniziativa è bianconera al 8′ con Cambiaso che la mette sul secondo palo, ma Conceicao strozza la conclusione. Appena un minuto dopo è Yildiz a cercare Koopmeiners che da posizione defilata calcia forte, ma sull’ esterno della rete. La Juventus fa la partita e il Milan studia di rimessa, ma al 15′ è ancora la Vecchia Signora, con Gatti, a cercare la conclusione che Maignan controlla agevolmente.
Al 22′ è ancora Juventus con una buona uscita dalla difesa sulla quale Thuram apre per Yildiz che va a concludere accentrandosi senza però lo specchio della porta. Al 25′ una buona iniziativa di Leao, atterrato da Conceicao, costa al portoghese il primo cartellino giallo dell’incontro per le conseguenti proteste.
Al 27′ l’arbitro Chiffi estrae il cartellino giallo questa volta all’indirizzo di Gatti per atterramento ai danni di Morata a metà campo. La partita è indubbiamente bloccata, ma al 35′ il Milan non è ancora stato capace di costruire un’azione che possa definirsi tale. Il primo tentativo verso la porta difesa da Di Gregorio è al 37′ con un colpo di testa velleitario di Morata su cross di Leao e poi al 46′, nel minuto di recupero, con Emerson Royal di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
La sfida ricomincia con gli stessi 22 di inizio match ed il Milan apparentemente più determinato a fare qualcosa in più dei primi 45′ di gioco, ma è della Juventus con Cambiaso la prima vera grande occasione su cui Gabbia è costretto a superarsi per evitare la probabile marcatura.
Il Milan prova a rendersi pericoloso con Loftus-Cheek in percussione centrale, ma qui è determinante l’intervento dell’altro grande ex del match, Pierre Kalulu. Al 58′ ci prova Yildiz con un’iniziativa personale, ma non va oltre un calcio d’angolo. La Juve gioca bene col possesso e il Milan fatica nel recupero palla. Al 62′ è Thuram da fuori a cercare una conclusione a giro, ma decisamente troppo fiacca.
Al 64′ il Milan su punizione di Reijnders prova a impensierire Di Gregorio, ma la sua conclusione finisce altissima in curva. Al 67′ grande giocata in controllo di Yildiz che costringe Emerson Royal al fallo e al cartellino giallo. Al 69′ proteste Milan per un rigore inesistente su Leao e cartellino giallo per Fofana.
A questo punto Fonseca sostituisce Loftus-Cheek con Pulisic e il Milan guadagna metri. La risposta di Thiago Motta porta ai nonni di Weah e Fagioli per McKennie e Conceicao. Al 80′ Fofana dai 30 metri prova a sorprendere Di Gregorio, ma la sua conclusione centrale è alta. Al 84′ fuori Emerson Royal, Musah e Gabbia per Calabria, Pavlovic e Chukwueze.
Al 85′ cartellino giallo per Locatelli per un intervento ai limiti su Leao. Al 90′ dentro Danilo e Mbangula per Savona e Yildiz. Dopo 4′ di recupero l’arbitro Chiffi manda tutti negli spogliatoi e il big match della 13^ si chiude senza vincitori, né vinti. Una buona Juventus a cui è mancato il guizzo per piegare il Milan esce con una prestazione di personalità nonostante le tantissime assenze.