La Juventus saluta la Champions

ALLO STADIO DA LUZ LA JUVENTUS PRIMA VA SOTTO 4-1 POI RIMONTA FINO AL 4-3 MA NON EVITA UN’ALTRA DISFATTA EUROPEA.

La Juventus e Massimiliano Allegri cercano a Lisbona conferme su una ritrovata unità di gruppo e un risultato positivo per tenere vive le residue, flebili speranze di qualificazione agli ottavi di Champions League.

La sfida pare delle più proibitive in considerazione dei 25 risultati utili consecutivi dei lusitani, frutto di 22 vittorie e 3 pareggi e dei precedenti tra le due compagini che sono 3 e tutti favorevoli al Benfica.

Allegri conferma il 3-5-2 e la stessa formazione che ha battuto l’Empoli con la sola eccezione di Gatti nei tre dietro al posto di Rugani a causa di un problemino accusato da Alex Sandro che va in panchina.

Nel Benfica di Roger Schmidt, schierato col consueto 4-2-3-1 l’osservato speciale è Grimaldo oggetto del desiderio bianconero quale nuovo terzino sinistro per la prossima stagione.

L’avvio è di marca lusitana grazie all’aggressività della formazione in maglia rossa che costringe una Juventus, comunque attenta, sulla difensiva. Due le conclusioni nei primi 12′, di Fernandez e Rafa Silva, senza grosse pretese.

Al 17′ sugli sviluppi del quarto calcio d’angolo Fernandez pennella verso il centro dove Antonio Silva anticipa Gatti e batte Szczesny per l’1-0. La Juventus prova subito una timida reazione e al 21′ sugli sviluppi del primo corner Kean corregge in rete il tocco sotto misura di Vlahovic e pareggia i conti.

La gioia dura pochissimo perché un tocco di mano di Cuadrado in area provoca il calcio di rigore che Joao Mario trasforma per il nuovo vantaggio dei padroni di casa al 28′.

I bianconeri ci riprovano e al 33′ prima con Locatelli, ribattuto dal muro difensivo, e poi con Vlahovic ottimamente servito da Kostic, non trovano il gol del pareggio. Così 1′ più tardi Joao Mario serve a centro area un perfetto rasoterra che Rafa Silva di tacco spedisce alle spalle di Szczesny.

Il Benfica è assoluto padrone del campo e per Allegri la preoccupazione diventa quella di evitare la disfatta che potrebbe avere ripercussioni psicologiche anche in ottica campionato. Il primo tempo si conclude dopo 3′ di recupero con un’ultima conclusione dal limite di Fernandez che Szczesny blocca a terra.

La ripresa comincia con Milik al posto di Kean, ma è il Benfica a passare immediatamente con Rafa Silva che con uno scavetto davanti a Szczesny ridicolizza tutta la Juve e sigla il gol del 4-1.

La Juventus prova a dare segni di vita ma il tutto si riduce a 4′ di possesso palla prolungato che non fruttano alcunché. Al 59′ fuori Bonucci per Alex Sandro e Miretti per Cuadrado. Al 61′ serve una paratona di Szczesny per negare il gol a Ramos e al 63′ il cartellino giallo comminato a Danilo costerà al brasiliano l’ultima gara del girone contro il Paris Saint Germain.

Al 70′ Allegri si gioca gli ultimi due cambi con Soulé e Iling-Junior, che debutta in Champions dopo averlo fatto in campionato, per Vlahovic e Kostic anche in funzione della sfida di sabato al Via del Mare contro il Lecce.

Al 75′ la squadra di Schmidt offre un’azione spettacolare tutta in verticale e di prima con Joao Mario, incontenibile, che offre a Rafa silva la palla per la tripletta personale ma il classe 2001 calcia sopra la traversa da pochi passi.

Chi sbaglia paga e al 76′ una bellissima iniziativa di Iling-Junior mette Milik nelle condizioni di girare al volo di sinistro Milik che realizza il gol del 4-2. Passano appena 60″ e sempre dalla sinistra e dal mancino di Iling-Junior arriva il cross che consente a McKennie di firmare il 4-3.

La partita si infiamma inevitabilmente e sulla pressione di una Juventus che ha ribaltato l’inerzia della gara il Benfica in contropiede colpisce con Rafa Silva un clamoroso palo al 86′.

Al 88′ ancora Iling-Junior, un’ira di dio, serve una gran palla a Soulé che di destro allarga troppo la traiettoria. Dopo 4′ di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità e la Juventus saluta la Champions.

Allegri dovrà riflettere molto riguardando il secondo tempo della sua Juventus e gli ingressi dei suoi giovani che hanno dimostrato molta più voglia, molta più fame e gamba di chi, evidentemente, è giunto a fine corsa.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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