La Juventus si ferma a Venezia

Al penzo la Juventus non va oltre il pareggio per 1-1 e ferma la sua rincorsa al quarto posto. Nuovo Infortunio per Dybala

Sono sette i precedenti tra le due formazioni con un ruolino di marcia decisamente in favore dei bianconeri. L’ultima volta a Venezia nella stagione 2001/2002 vinse la Juve 2-1, mentre l’unico successo dei neroverdi risale addirittura alla stagione 1961/1962 e fu un secco 3-0. Juventus reduce da due successi consecutivi contro Salernitana e Genoa, lagunari dalla dolorosissima sconfitta interna nel Derby col Verona di domenica scorsa.

Allegri conferma Luca Pellegrini e con De Sciglio nella posizione di terzino destro si gioca l’imprevedibilità di Cuadrado esterno alto nel 4-2-3-1. Al fianco dell’insostituibile Locatelli gioca Rabiot. Nella formazione di Paolo Zanetti occhi puntati sull’italoamericano Gianluca Busio. La partenza bianconera è con l’approccio giusto, ma al 12′ è già tempo del primo cambio con l’ennesimo infortunio (da valutare) di Paulo Dybala che lascia il campo a Kaio Jorge. Giusto il tempo di assaggiare il terreno di gioco che sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e dopo la torre di testa di de Ligt, proprio il giovane brasiliano si divora da un passo il gol dell’1-0. Al 15′ la Juve ci riprova col colombiano che da fuori sfiora il vantaggio.

Dopo i primi 20′ di gioco la Juventus ha già collezionato 7 calci d’angolo, segno che l’interpretazione del match è quella giusta, ma senza che Romero abbia compiuto interventi di rilievo. Nel reparto arretrato de Ligt attentissimo al 22′ a salvare su Johnsen la prima azione pericolosa dei neroverdi. È un campanellino perché da qui cresce la prestazione dei padroni di casa che due volte vanno alla conclusione con Henry. Al 27′ grande iniziativa di Pellegrini che offre a Morata una palla d’oro che Romero sventa in uscita bassa.

Al 28′ è invece la volta di Rabiot che dopo un’iniziativa personale prova la conclusione da fuori senza fortuna. È solo questione di minuti perché al 32′ Pellegrini offre un assist d’oro a Morata che in anticipo su Caldara batte Romero. Al 36′ altra bellissima combinazione Bonucci-De Sciglio-Morata con quest’ultimo che calcia tra le braccia dell’estremo difensore avversario. La risposta del Venezia è racchiusa in un tiro alto di Crnigoj al 38′. Al 46′ in un’azione di ripartenza Cuadrado sfiora il raddoppio con un diagonale a fil di palo. Le squadre vanno al riposo con la Juventus meritatamente in vantaggio.

La ripresa comincia col Venezia che prova subito a mettere pressione si bianconeri, questa sera in completa tenuta gialla. È di Busio la prima conclusione verso lo specchio che Szczesny controlla senza patemi. La sensazione è che il gol sia nella’aria ed infatti al 55′ Aramu dal limite calcia di prima un sinistro chirurgico che si insacca all’angolino alla destra di Szczesny. Al 59′ una diagonale difensiva di Pellegrini su Henry salva un gol già fatto. Intervento davvero pregevole e degno di nota. Il Venezia insiste e al 60′ ci prova ancora Henry da fuori senza inquadrare lo specchio.

Al 63′ l’arbitro Valeri grazia Ampadu, appena ammonito, risparmiandogli un sacrosanto secondo giallo. Al 65′ occasione incredibile per la Juventus con Bernardeschi che calcia dal dischetto al volo e Romero a compiere un autentico miracolo per evitare il 2-1 bianconero. Minuto 70 alleggerimento sbagliato della difesa neroverde e Morata ne approfitta offrendo a Kaio Jorge la palla del vantaggio, ma la difesa di casa recupera un angolo. Al 76′ Allegri getta nella mischia Kean, Bentancur ed Alex Sandro per Kaio Jorge, Bernardeschi e Pellegrini.

La Juventus ci prova fino alla fine senza però trovare il guizzo pericoloso. Al 87′ esce Locatelli per Soulè che al 91′ calcia una punizione da posizione interessante, ma l’emozione gli gioca un brutto scherzo e il tiro, lento, centra la barriera. È l’ultimo atto di un match che finisce senza vincitori, né vinti, ma per la Juve sono due punti gettati in laguna.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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