La Juventus tra campo e Chiesa

Nella penultima gara della fase a gironi gli uomini di Pirlo tornano al successo battendo 3-0 la Dinamo Kiev

Dopo il deludente pareggio di sabato pomeriggio contro il Benevento la Juventus era chiamata ad una risposta immediata per cancellare le prime nubi sollevatesi sulla squadra e su Pirlo.

Il match resterà negli annali per essere il primo, nella massima competizione europea, ad essere diretto da un arbitro donna: la francese Stephanie Frappart. E Bentancur il primo giocatore, dopo appena 9′, ammonito in Champions League da un arbitro donna.

Al 20′, dopo averci vanamente provato almeno in un paio di occasioni, arriva finalmente il momento di Chiesa che incorna alle spalle del portiere ucraino, il gol del vantaggio bianconero. La Juve ci prova ancora con una bella azione di Alex Sandro sulla sinistra che una volta dentro l’area lascia a Cristiano Ronaldo che non va oltre un pallone stampato sulla traversa.

La Dinamo Kiev, evanescente sino al 40′, si avvicina al gol del pareggio favorita da uno dei rari “buchi” difensivi di deLigt, ma uno strepitoso Szczesny sventa il pericolo. Negi ultimi 5′ gli uomini di Pirlo si abbassano lasciando campo agli avversari che però non trovano lo spunto decisivo. Da segnalare un intervento un po’ maldestro, per l’uso delle braccia, di Bonucci all’interno della propria area di rigore. In questo 1° tempo in evidenza lo statunitense McKennie sempre presente in mezzo al campo e con personalità.

La ripresa ricomincia con lo stesso piglio degli ospiti ed una Juventus approssimativa nella fase difensiva. Ghiotta l’opportunità fallita da Chiesa, eccellente la risposta di Szczesny su un insidioso cross verso i pali dell’estremo difensore e poi è ancora la Juventus con Ronaldo e Morata a tentare l’allungo senza fortuna.

Al 57′ arriva il gol n. 750 in carriera e n. 132 in Champions League per Ronaldo che spinge in porta un traversone del 22 bianconero e al 66′ grazie ad un’iniziativa di McKennie, accompagnata da Chiesa, i bianconeri chiudono la pratica con il sesto gol europeo di Alvaro Morata.

Da segnalare l’ottima prova di Federico Chiesa, quelle convincenti di McKennie e Szczesny nonché l’esordio del giovanissimo, classe 2002, Radu Dragusin.

Mister Pirlo attendeva determinate risposte dai suoi, per atteggiamento e personalità. La Juventus ha condotto il match per larga parte, ma le risposte possono ritenersi positive solo in parte. Ancora troppe pause caratterizzano le prestazioni bianconere e quando davanti ci saranno avversari più feroci la Juventus non potrà permettersele. È comunque un successo che ridà morale e fiducia per preparare al meglio il Derby col Torino di sabato pomeriggio.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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