Le pagelle dei bianconeri col Genoa

SZCZESNY voto 6,5: non ha colpe sui gol, il secondo è su rigore, e si fa sempre trovare pronto nelle occasioni precedenti. Non avesse avuto quel maledetto inizio di stagione avrebbe fatto un’annata quasi perfetta. Se non basta alla Juventus un sempre attento e pronto Tek contro un Genoa ormai “morto e sepolto” qualcuno in dirigenza si faccia qualche domanda. CE NE FOSSERO

CUADRADO voto 5,5: al rientro dall’infortunio conferma il trend di ogni suo ritorno dopo uno stop. Non è brillante né tantomeno devastante, vince subito un duello con Criscito che lo atterra senza che l’arbitro rilevi l’irregolarità e la sua partita finisce lì. Peccato fosse il 4° minuto o giù di lì. DA RECUPERARE

BONUCCI voto 6: nel primo tempo è uno dei pochi sopra la sufficienza nella pochezza generale. Anche alla fine testa comunque il più positivi della linea di difesa. Ci mette sempre una pezza e in un paio di volte quella pezza corrisponde alla testa. Lui almeno ha dimostrato di averla. TESTARDO

RUGANI voto 5: impacciato, insicuro e anche goffamente ammonito. Ad inizio stagione fu una lieta sorpresa la sua capacità di farsi trovare pronto, forse oggi si è montato un po’ la testa? Non sarà così ma forse perché lui, a differenza di Bonucci, la testa l’aveva da un’altra parte. IMPACCIATO

DE SCIGLIO voto 4: andate in società, frugate tra i cassetti della scrivania dell’A.D. e portatemi il rinnovo di contratto. Sconcertante la qualità della sua prestazione. Ancora più sconcertante come passi dall’essere una bella sorpresa, all’essere una pessima conferma. Incredibile poi come riesca ad emulare colui che ha sostituito facendo pure peggio. STRACCIATE IL RINNOVO

MIRETTI voto 6,5: lui è il più giovane e gioca con la testa di uno navigato. Meno appariscente di domenica scorsa, ma sempre illuminante. Vero, accanto c’era il buio totale di Arthur ad agevolarne il suo splendore, ma tant’è. Scherzi a parte ed anche se siamo solo alla seconda da titolare, la Juventus potrebbe aver trovato in casa un centrocampista che possa ripercorrere, e glielo auguriamo di cuore, la strada che fece un certo Marchisio. ILLUMINANTE

ARTHUR voto 5: possiamo concedergli il fatto che fosse sostanzialmente al rientro dopo la distorsione alla caviglia e quindi avesse diverse attenuanti al caso. Ma se per caso ogni tanto gli riuscisse di convincere i suoi detrattori non sarebbe una brutta idea. Brutta è invece la sua capacità di aver convinto i suoi difensori: sì, che si sbagliavano. FARE CASSA (NEL SENSO DI DENARO, GIUSTO SPECIFICARLO)

RABIOT voto 6: primo tempo da migliore dei suoi con Kean e Bonucci e in linea con le sue prestazioni di quest’ultimo periodo. Secondo tempo in flessione anche perché dopo tutto i cambi fatti da Allegri smarrisce un po’ i suoi punti di riferimento e di rivede il Rabiot svagato e deconcentrato che spesso abbiamo conosciuto. DISCONTINUO

DYBALA voto 7: primo tempo decisamente sottotono nel quale non ha mai trovato la posizione tra le linee e s’è spesso defilato sulla destra. Secondo tempo da grande giocatore, fino a quando è stato in campo, col gol numero 115 in maglia bianconera, agguantato Roby Baggio al 9° posto nella classifica dei bomber “All Time” della Vecchia Signora e col numero 95 in Serie A. Il tutto con tanto di Joya manifesta e col piede destro. Peccato che pochi minuti dopo un meraviglioso mancino si stampi sul palo. MANCHERÀ

VLAHOVIC voto 5: non è certamente tutta colpa sua se in tutto il primo tempo tocca sì e no due palloni. Nella ripresa appena, appena di più e con un’azione caparbia e da grande attaccante impegna severamente Sirigu in angolo. I compagni non riescono ad innescarlo, lui è nervoso e piuttosto intristito. PREOCCUPANTE

KEAN voto 4: nel primo tempo era stato forse il più intraprendente e sicuramente tra i migliori. Nella ripresa si conferma tra i più intraprendenti, tra quelli che vanno maggiormente vicino al gol fino al 94′ quando va vicino al linciaggio di piazza dopo il gol clamorosamente fallito che avrebbe significato sorpasso sul Napoli e probabile retrocessione del Genoa. Un minuto dopo Criscito, come il Dio del calcio spesso ci insegna, punisce i bianconeri dal dischetto per una sconfitta che rende la Juventus una vergogna (almeno questa sera). CERCASI ACQUIRENTI DISPERATAMENTE

ALEX SANDRO voto 5,5: non fa danni ma da uno che entra fresco a mezz’ora dalla fine ti aspetti almeno una discesa sulla fascia. Invece no! L’unica discesa è la sua, verso livelli così infimi da renderlo inutile e invendibile. CHE STRAZIO

ZAKARIA voto 6: non entra subito nelatch ma via, via migliora e tra una palla “sporcata” e un velo si mette al servizio dei compagni per cercare di dare il suo contributo. Oggi però non era giornata, non per colpa sua. SERVILE

MORATA 6: entra a 16′ dalla fine e inciderebbe con una palla recuperata caparbiamente e dopo una discesa in contropiede con un assist che nemmeno al nido dell’infanzia sarebbero riusciti, dopo aver mosso i primi passi, a calciare la palla fuori. Per il resto non è un nove nonostante il numero sulla schiena. 35 MILIONI? SÌ, A SCHERZI A PARTE

BERNARDESCHI voto 5: la domanda logica sarebbe: “Come si può dare un voto così ad uno che entra a soli 16′ dalla fine?”. La risposta è altrettanto logica: “Avete mai visto uno che in 16′ + 5′ di recupero non ti ricordi di averlo visto inquadrato dalla telecamera nemmeno quando hanno alzato la lavagnetta luminosa per certificarne l’ingresso?”. Si sta paventando l’ipotesi di rinnovarlo con contratto al deciso ribasso. Ma pensare a farsi pagare per concedere un rinnovo? FANTASMA

ALLEGRI voto 5: che colpe ne ha se Kean si divora il gol vittoria? Vero. Ma come diciamo spesso chi vince ha sempre ragione, chi perde qualche responsabilità l’avrà! Lui certamente è responsabile di una squadra svuotata, senza garra e senza anima, ma con la poco invidiabile capacità di rendersi ridicola. Il peggior modo di preparare la finale di Coppa Italia. ACCOPPATO

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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