Le pagelle dei bianconeri col Torino

SZCZESNY voto 6,5: uno dei pochissimi a salvarsi. Sicuro e presente con la voglia e il piglio di chi vuole sbranare gli avversari che si azzardano a transitargli nei pressi dell’area piccola. Aveva un difetto non da poco nelle uscite fuori porta. Questa sera dimostra di averci lavorato e si palesa sicuro nelle prese alte. AEREO

CUADRADO voto 5,5: ha il merito di servire l’assist da calcio d’angolo per il gol del vantaggio di de Ligt, ma per il resto una prestazione come ne sta fornendo troppo spesso ultimamente: opaca. Non salta più l’uomo e quando c’è da provare a vincerla con l’assalto finale crossa tutti i palloni per la testa di Mammolo prima, Pisolo, Cucciolo e infine Brontolo poi. Brontolo come quello dello scrivente all’ennesimo cross radente finito sistematicamente contro il muro granata. C’ERA UNA VOLTA

DE LIGT voto 7: sicuramente di gran lunga il miglior uomo di Febbraio con ancora un paio di settimane da giocare. Trova il gol del vantaggio con uno stacco perentorio e imperioso tipico di chi vuole quel gol a tutti i costi. Ha 22 anni con la maturità di un Chiellini navigato, non esattamente “Cirimella”. Insieme a Szczesny uno dei pochissimi sul pezzo. DELIGT..TO PERFETTO

ALEX SANDRO voto 5,5: catapultato a pochi istanti dall’inizio del match nella posizione di centrale di sinistra di difesa a causa dell’infortunio di Rugani durante il riscaldamento, gioca una partita tutto sommato positiva, alla luce di tutte le attenuanti del caso, che macchia però indelebilmente col maldestro tentativo di intervento sul pallone che poi arriva a Belotti che lo insacca per il gol del meritato pareggio. SINISTRO DI PIEDE E ALLA LUCE DEI FATTI

PELLEGRINI voto 5,5: soffre la dirompente presenza fisica di Singo, ma tutto sommato, considerando che viene chiamato ad entrare a pochi istanti dall’inizio a causa dei problemi fisici di Rugani, si dimostra più sul pezzo di molti suoi compagni. Strana la scelta di Allegri che pareva averlo messo in fondo alle rotazioni per la fascia sinistra di difesa e invece lo getta subito nella mischia preferendolo a De Sciglio. Si fa male in un contrasto di gioco con Pobega e resta negli spogliatoi durante l’intervallo. SFORTUNATO

ZAKARIA voto 5,5: come per la Juve anche per lui sembra lontano il giorno del debutto in cui incantò per la qualità e la quantità della prestazione. Non sbaglia cose clamorose, ma come quasi tutti i suoi compagni sembra essere scarico soprattutto nelle gambe. Nella ripresa ha qualche piccolo sussulto, ma in generale troppo poco per un match come il Derby. CONTROFIGURA

LOCATELLI voto 6: non è il giocatore brillante di inizio stagione, ma resta comunque un giocatore lineare con rari picchi verso il basso nel suo rendimento. Peccato per il risultato, che nei giudizi finali ha sempre una certa incidenza, perché nel 1° tempo aveva fatto una doppia giocata, tra sombrero e passaggio smarcante per Pellegrini, che era valsa un’occasione per Dybala poi fermato da Milinkovic-Savic. La spia della riserva si accende più spesso e quindi andrà gestito. ALTERNO

RABIOT voto 6: nel 1° tempo conclude una ripartenza bianconera di alto livello con un diagonale a fil di palo. Da ormai tre/quattro partite è sopra la sufficienza grazie ad un rendimento decisamente migliore. Sicuramente il centrocampo a tre è il suo habitat naturale e qualsiasi cosa gli riesce meglio e con maggior applicazione. Da uomo sul mercato a uomo sempre sul campo. RABIOT 2 – LA VENDETTA

DYBALA voto 5,5: dopo stasera e dopo un periodo di partite consecutive giocate eccoci nuovamente col problemino muscolare che lo estromette anzitempo dal derby e speriamo non dalla Champions. Al netto dello stop, che pare precauzionale, oggi Paulo non gioca una grande partita. Male se si pensa che è in nutrita compagnia. Poco determinato, otticamente stanco e non leggero come nelle ultime uscite: né di testa, né tantomeno di gambe. Aspettiamoci i soliti antidybalisti riaffiorare come i funghi dopo la pioggia nel bosco d’autunno. SCARICO

VLAHOVIC voto 4,5: anche per il serbo i giorni dell’esordio in bianconero sembrano lontani anni luce. Perde il confronto con Bremer, che è un signor difensore, ma non la vede mai nemmeno per sbaglio. La maglia della Juve pesa più di qualsiasi altra e il ragazzo, appena ventiduenne, se ne sta rendendo conto. Non è quello visto oggi e nemmeno quello visto contro Demiral, ma due indizi fanno una prova: giocare spalle alla porta e per giunta piuttosto abbandonato a se stesso non è il gioco che fa per lui. Deve lavorare duro, dimenticare ciò che ha fatto finora e capire il mondo Juve. SPAESATO

MORATA voto 5,5: anche per lui, che vince il ballottaggio con Kean, sembra arrivato il periodo di appannamento. Dopo qualche partita giocata su buoni livelli nel ruolo di seconda punta o comunque di punta esterna, oggi non riesce a sviluppare con la sua solita dedizione e quella prestazione che ti aspetti da uno come lui in un derby. Poco assistente e poco incisivo. IBRIDO

DE SCIGLIO voto 5,5: nulla da segnalare né nel bene, né nel male. Fa il suo compitino senza rischiare, il problema è che la Juve ad un certo punto avrebbe avuto bisogno anche della sua spinta per provare a vincerla. Troppo passivo. SPENTO

McKENNIE voto 6: entra al posto di Dybala e ci mette certamente più gamba e verve nel tentativo di offrire alternative al gioco d’attacco bianconero. Non sempre però si riesce a sterzare le partite nate male e infatti, nonostante l’impegno, non riesce ad incidere sul match. DISARMATO

ARTHUR voto 6: la sufficienza conquistata con quell’azione caparbia nella quale va a pressare a tutto campo sino a sradicare il pallone dai piedi di Mandragora conquistandosi un buon calcio d’angolo. Entra con l’atteggiamento che in molti non hanno saputo tenere. CAZZUTO

KEAN voto 5: irriconoscibile e involuto al punto che ogni tentativo di prenderne le difese rischierebbe di far perdere credibilità. Non può essere questo il giocatore che lasciò Torino, né quello che realizzò 18 reti nel Psg la scorsa stagione. Si vocifera che i parigini lo rivolessero, alziamo gli occhi al cielo e ripetiamo insieme: “Che Dio lo volesse e che la Juventus lo lasciasse”. 38 milioni pesano più della maglia che indossa. Non scherziamo. SCHERZI A PARTE

ALLEGRI voto 5: ha la capacità di trovare sempre qualcosa di buono anche in mezzo al mare in tempesta. Ad oggi ha quasi sempre avuto ragione, ma per la prestazione dei suoi ragazzi, in una partita importante come il Derby, difficile difenderlo dagli attacchi sempre più feroci dei suoi detrattori. Partita gestita male, approcciata e condotta anche peggio. Se sei l’allenatore non puoi non avere colpe. DIETRO LA LAVAGNA

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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