SZCZESNY voto 6: partita da spettatore e se vogliamo da spettatore sfortunato perché nell’unico tiro in porta del Cagliari subisce gol, ma lì la responsabilità non è certamente la sua. SPETTATORE
DANILO voto 6: esperienza e leadership al servizio della squadra. Anche questa sera più impegnato nella fase di costruzione che in quella di contenimento. Importante a pochi minuti dalla fine un suo intervento di testa all’interno dell’area di rigore a sventare la pericolosa mischia formatasi davanti a Szczesny. DIRETTORE
DE LIGT voto 7,5: difensore, attaccante, leader, trascinatore, bomber. Come i ministri senza portafoglio, lui è un capitano senza fascia. Speriamo ancora per poco perché diciamolo senza timori reverenziali che dare la fascia al giocatore con più presenze non sempre deve essere un obbligo. L’obbligo è investire questo biondino olandese dei galloni di capitano. CAPITANO ANCHE SENZA FASCIA
CHIELLINI voto 6,5: i piedi sono quelli di un “muratore” senza offesa per i muratori né per il Giorgione nazionale, ma a volte servono anche quelli per spazzare lontano i palloni più pericolosi. Grinta e determinazione da vendere e quando sta bene è ancora un numero uno. Aveva anche segnato con i suoi ruvidi piedi, ma il fuorigioco c’era e quindi va bene così. CAPITANO CON LA FASCIA
PELLEGRINI voto 6,5: gioca una partita non semplice, ma si fa trovare pronto sia nella fase difensiva con alcuni interventi degni di sottolineatura, soprattutto nella ripresa su Bellanova, sia nella fase propositiva dove avrebbe trovato anche il gol che una regola assurda e un gomito occasionale di Rabiot glielo annullano. SFORTUNATO
CUADRADO voto 7: propizia il primo gol con una pennellata stile stagione 2020/2021 che nasce da un angolo causato da un suo missile deviato in corner. Nel complesso una partita nella quale si è proposto costantemente e dalle sue giocate è sempre scaturito qualche pericolo per la difesa rossoblù. ISPIRATO
ZAKARIA voto 6: non è McKennie nonostante Allegri ci speri e a differenza che con l’Inter non trova la conclusione per provare a segnare. È però un centrocampista che sa rendersi utile soprattutto in quantità e presenza. DIVENTERÀ ZACKENNY?
ARTHUR voto 6,5: decisamente più verticale di tante altre occasioni e ad eccezione del primo quarto d’ora, dove ci si domandava se fosse sceso in campo, la sua prestazione è piena di sostanza e intelligenza gestionale. In crescita rispetto all’ultimo periodo d’appannamento. Una sola pecca, fortunatamente per lui e per la Juve ininfluente ai fini del risultato, in occasione del gol di Joao Pedro quando concede troppo campo e spazio all’italo-brasiliano che ne approfitta per fare 1-0. IN CRESCITA VERTICALE
RABIOT voto 5,5: la continuità non è mai stata il suo forte. Domenica con l’Inter una prestazione di altissimo livello, nel centrocampo a due, questa sera decisamente sottotono, nel centrocampo a cinque. Conferma di non essere un centrocampista col gol nelle corde sparando alto da ottima posizione e facendo arrabbiare Allegri. DISCONTINUO NELLE PRESTAZIONI, CONTINUO NEL NON FAR GOL
DYBALA voto 6: è la media tra il cinque del primo tempo e il sette della ripresa dove si ricorda di essere un giocatore di qualità e mettere la sua qualità al servizio dei compagni. Certo che se deve confidare in un contratto multimilionario sulla base di queste prestazioni la faccenda si fa molto dura. DYSBALLATO
VLAHOVIC voto 6,5: anche per l’ex viola il voto è una media tra la sua prestazione prima del gol e quella dopo il gol. Gioca una partita nella partita nella sua lotta contro il diretto avversario, Lovato, e poi contro se stesso. Deve migliorare ancora tanto anche se con tutti i limiti che sprigiona trasuda in lui la voglia di spaccare il mondo. OSTINATO
BERNARDESCHI voto 6: inserito per dare più profondità e trovare più inserimenti e conclusioni rispetto a Rabiot. Nulla di tutto ciò. Presenza impalpabile nonostante nel raddoppio difensivo in aiuto a Pellegrini dimostra dedizione alla causa. Non gli sarà rinnovato il contratto ma nessuno si strapperà i capelli. NO RINNOVO, SI PARTY
ALLEGRI voto 6,5: aveva annunciato una partita brutta tecnicamente ma da vincere in tutti i modi. Per come si era messa è andata bene perché spesso non si riescono a ribaltare partite così. È stato di parola anche se la partita in sé pur non essendo stata bella, non è stata nemmeno così brutta. PROFETICO
REGOLAMENTO voto 4: un regolamento in un gioco è cosa imprescindibile. E se c’è un regolamento significa che ci sono regole studiate e scritte. Beh la regola che questa sera ha sancito l’annullamento del gol di Luca Pellegrini, per una deviazione che più che involontaria è stata assolutamente non voluta dalla voglia che aveva Rabiot di scansarsi, è totalmente assurda. E come dicevano “I Trettrè”: “Ammè me pare na strunzata!”. NA STRUNZATA