Le pagelle dei bianconeri contro il Doria

PERIN voto 7: pronti e via ed è subito costretto a fare il Buffon, con tutto il rispetto per Szczesny deviando la palla di Leris sulla traversa. Il bravo portiere è quello che nelle poche occasioni in cui viene chiamato in causa non si fa sorprendere. In compenso lui sorpende. SORPRENDENTE

DANILO voto 6: non una prestazione esaltante ma probabilmente il più positivo del pacchetto arretrato. Nel primo tempo prova anche a spingere ma Cuadrado ha il passaggio fuori misura. Mette la sua esperienza al servizio della squadra. DANILO NON TRADISCE

RUGANI voto 6: si temeva potesse sfornare qualche topica anche frutto di una sua situazione all’interno del gruppo non propriamente stabile. In realtà non è lui il centrale che delude. SENZA INFAMIA E SENZA LODE

BREMER voto 5: sostituire de Ligt non è compito semplice, farlo avendo accanto Rugani è ancora più complesso, ma questa sera tra la buca clamorosa che avrebbe potuto condannare i suoi dopo appena 6′ e una serie di indecisioni possiamo tranquillamente rimandarlo a settembre. Così si diceva un tempo. RIMANDATO

ALEX SANDRO voto 4,5: nonostante il voto ed una prestazione indecente riesce a non essere il peggiore di giornata. È brutto dirlo ma è la notizia più positiva della sua prestazione. Ammonito sul finire del primo tempo resta negli spogliatoi durante l’intervallo. Valuti se è il caso di fare un’intervallo molto lungo. Tranne che per Allegri non ci sarebbero problemi per nessuno. TRAMONTATO

McKENNIE voto 5,5: risulta mobile e volenteroso, sicuramente il meno peggio della mediana nel primo tempo, ma onestamente davvero troppo poco per considerarlo sufficiente quest’oggi e da Juventus (quella di una volta) nel complesso. Nella fase di non possesso addirittura alzato da seconda punta nel 4-4-2. McCCHEFFAI?

LOCATELLI voto 4: prestazione indecorosa per l’ex Sassuolo che mai come questa sera è parso così scarico, avulso e incapace di smarcarsi tra le linee ed organizzare il gioco. Non è un regista e si vede, non è un fenomeno e lo si sapeva, ma che non fosse un giocatore lo pensavano solo gli inguaribili criticoni tifosi bianconeri. Lui però questa sera ha cercato in tutti i modi di dar loro ragione. PREOCCUPANTE

RABIOT voto 4: nel primo tempo, tolta una conclusione, non la vede mai e non si vede mai. E questo non sarebbe neanche un male se si pensa che spesso quando si vede fa solo danni. Il problema è che è un giocatore che non dà nulla e non aggiunge nulla al centrocampo bianconero ed è inspiegabile come possa godere di siffatta e innata considerazione dal mister livornese. BACCA(VA)LÀ ALLA LIVORNESE

CUADRADO voto 5: prestazione altamente insufficiente quella del Panita. Avrebbe l’occasione di regalare il vantaggio ai suoi appoggiando comodamente a Vlahovic la palla per l’1-0, ma sceglie l’egoismo e come spesso accade rimane vittima dello stesso. EGOISTA

VLAHOVIC voto 5: non è un attaccante di manovra bensì un killer d’area di rigore e per questo la sua latitanza non è solo colpa sua, ma di una squadra incapace di servirgli il benché minimo pallone da scaraventare verso la porta. Nonostante tutto non si può ritenere sufficiente il suo apporto ai compagni. ISOLATO

KOSTIC voto 5,5: dopo la prima da titolare è già abbastanza chiaro come abbia fatto in questi anni a primeggiare alla voce assist. Ogni pallone che gli giunge sul piede sinistro lo riversa nell’area di rigore. Ancora da registrare, ma è un inizio che fa sperare. Non mancano l’impegno e la voglia di sacrificarsi, ma per la sufficienza ripassare la prossima volta. SCOLASTICO

DE SCIGLIO voto 5,5: l’unica nota positiva è stato vederlo in campo in ragione di Alex Sandro. Poi però c’era un secondo tempo da giocare. E di lui non vi è traccia particolare. DI DUE NON SE NE FA UNO

MIRETTI voto 6,5: di gambe, di voglia e di pensiero è, in questo momento, di livello superiore. Incomprensibile pensare solo di lasciarlo in panchina. È giovanissimo e commette anche qualche errore, ma i giovani devono essere lasciati liberi di sbagliare. Ha un futuro garantito davanti a sé, ma deve giocare, soprattutto se gli vengono preferiti i tre che oggi sono partiti titolari. BLASFEMO PANCHINARLO

ROVELLA voto 6,5: per i minuti giocati (11 totali) è un insulto assegnare un voto. Però, c’è un però. In 11″ ha toccato più palloni di Locatelli in 85′, con qualità, voglia e velocità di pensiero che il numero 5 li sogna durante il pisolino post pranzo e dopo un bicchiere di ottimo Barolo. ILLUMINANTE

ALLEGRI voto 4,5: i giocatori vanno posizionati al loro posto. Il calcio è semplice – come dice lui – e proprio per questo ci aspetteremmo da lui che facesse le cose semplici, invece pare gli piaccia complicarsi la vita. L’utilizzo incondizionato di Rabiot, l’ostinazione su Alex Sandro e il tardivo impiego di Miretti e Rovella sono una pietra tombale nel giudizio alla sua lettura della partita. Chi non osa non vince e sebbene abbia già concesso più minuti ai giovani in due partite che in tutta la passata stagione è ancora troppo poco. ONLY THE BRAVES MA OGGI LUI NON È NÉ BRAVES NÉ BRAVO

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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