SZCZESNY voto 6: sufficienza conquista oltre il 90esimo per la paratona su Origi che limita il passivo. Prima troppo insicuro e impreciso per i livelli che aveva raggiunto la scorsa stagione. STAGIONATO
DANILO voto 6: sufficienza per l’impegno e perché è uno dei pochissimi ad incarnare lo spirito Juve. Ma se nel calcio moderno tutti i top club hanno esterni bassi che corrono, spingono, crossano e concludono, la Juventus sarà meglio si ponga qualche domanda. NON BASTA PIÙ
BREMER voto 6: il migliore del reparto difensivo in un nulla quasi cosmico. Prova a far salire i compagni accompagnando l’azione, ma alla Juve non si è mai visto il giocatore debordante della passata stagione. ASPETTIAMO E SPERIAMO
BONUCCI voto 5: poco o nulla da segnalare nella sua partita. Un siluro al volto che lo stordisce può essere una valida giustificazione per la sua prestazione da imbambolato. ABBATTUTO
ALEX SANDRO voto 5: eccolo nuovamente nella versione ben nota delle ultime stagioni. Non sale in occasione del gol di Tomori tenendo in gioco il rossonero che non si trovava a trequarti campo, ma a tre metri dalla linea di porta. ZAVORRA
CUADRADO voto 5,5: qualcosa prova a fare, ma è evidente che non abbia più lo spunto e non gli riesca più di saltare l’avversario nello stretto. Si fa ammonire e rischia pure il rosso in occasione del fallo subito e non fischiatogli da Orsato. Allegri lo lascia negli spogliatoi al termine della prima frazione e speriamo per un bel pezzo. FINE CORSA
LOCATELLI voto 4,5: l’opaco Paredes di Coppa gli ha offerto una chance contro il Milan, ma facendo due conti l’ha cestinata come un contabile fa con la striscia della calcolatrice al termine della giornata. Non ne azzecca una e il timore che sia entrato in un tunnel dal quale non sarà facile uscire si fa sempre più forte. E il pubblico mormora. È UN BEL PROBLEMA
RABIOT voto 6: nei primi 20′ è inarrestabile e dimostra tutta la sua efficacia ed imprescindibilità. Poi cresce il Milan e lui cala alla distanza. È però indubbiamente l’unico centrocampista che può stare nella Juve. Sì, avete letto bene. Traete le conclusioni. IMPRESCINDIBILE
KOSTIC voto 5: nel 4-4-2 disegnato quest’oggi da Allegri ha compiti differenti dal solito. È chiamato più ad accentrarsi che a cercare il cross. Il problema è che non gli riesce nulla del piano partita. Viene sostituito nella ripresa per la disperazione. EVANESCENTE
VLAHOVIC voto 4: l’assist col quale manda in porta Diaz per il 2-0 rossonero è da circoletto rosso. Ti insegnano sin dai pulcini che i passaggi orizzontali nel gioco del calcio sono pericolosissimi. Detto fatto. Purtroppo non è il solo errore in una partita tecnicamente scadente. PREOCCUPANTE
MILIK voto 6,5: insieme a Rabiot è il migliore della Juventus nel primo tempo. Ha tecnica e intelligenza calcistica, peccato per l’occasione gettata nella ripresa quando, un perfetto cross di Danilo, avrebbe meritato miglior epilogo. Resta comunque il migliore dei suoi. TITOLARISSIMO
McKennie voto 5: che si impegni non si discute, che faccia le cose bene sì. Confusionario e fuori ruolo, anche se questo non è colpa sua. Non è un esterno e si vede chiaramente, ma finché Allegri lo schiererà lì navigherà tra la mediocrità e la sufficienza (forse). ESTERNATO
PAREDES voto 5,5: Allegri gli ha preferito Locatelli in avvio dopo averlo visto stanco e appannato in Champions League. Lui entrando dalla panchina dimostra che potrebbe essere di un altro livello rispetto all’ex Milan, ma non pare dannarsi l’anima in fatto di corsa e intensità. Così serve a poco. SCARICO
MIRETTI voto 5: Allegri lo ributta nella mischia sperando nell’invenzione e nella freschezza del suo classe 2003. In realtà dopo un ottimo avvio di stagione il giovane bianconero ha perso sicurezza e autostima e anche stasera ha sprecato una quantità industriale di palloni e fallito diverse scelte. INSICURO
KEAN voto 6: è la mossa della disperazione perché dopo quello che è riuscito a (non) dare l’ex Paris Saint Germain fino ad oggi, gettarlo nella mischia non era cosa facile. Eppure fa molto di più lui in 12′ del serbo in tutta la partita. Avrebbe potuto accorciare le distanze e riaprire il match, ma un po’ lui, molto Kalulu e successivamente Tatarusanu gli negano la gioia personale. UNA VOLTA SEGNAVA
ALLEGRI voto 4: non si contano ormai più i giorni di astinenza da successo in uno scontro diretto. Ok gli errori arbitrali che qualche volta hanno condannato la Juventus, ma non possono essere un alibi. Se non vinci mai guardati allo specchio e rifletti. La scelta del 4-4-2 iniziale con Locatelli è incomprensibile nonostante i buonissimi primi 15′. Ma il fatto grave è che questa squadra dopo un anno e mezzo non ha un minimo di identità. COLPEVOLE