Le pagelle dei bianconeri contro la Fiorentina

PERIN voto 7,5: se la Juventus non cade a Firenze c’è certamente la sua mano. Ne sa qualcosa Jovic che si è visto deviare il calcio di rigore sul palo proprio dalla manona del vice Szczesny e ne sa qualcosa Amrabat che si è visto negare la gloria personale da una paratissima dello stesso a pochi minuti dalla fine del match. Peccato per il gol preso sul proprio palo ma in una serata così è cercare il pelo nell’uovo o forse nel palo. TITOLARISSIMO

CUADRADO voto 5: schierato prima esterno basso a destra nella difesa a quattro e poi esterno alto dopo l’uscita di Di Maria. Da salvare il cross da cui nasce la rete del vantaggio e quando Allegri decide di richiamarlo in panchina. E’ in condizioni che è difficile definire impresentabili e nonostante questo si ostina a cercare le cose che faceva quando era al top. Oggi non salta più neppure un manichino e anzi se ci fosse vento e il manichino si muovesse gli porterebbe via il pallone. IMPRESENTABILE

BREMER voto 6,5: insuperabile sulle palle alte, gestisce le situazioni di pericolo con sapienza e non offre mai il fianco all’avversario. Difficile saltarlo anche se è costantemente sotto pressione. Una delle pochissime note positive di un pomeriggio nefasto. IN CRESCITA

DANILO voto 7,5: un baluardo, uno che non molla mai e che dove lo metti rende oltre le più rosee aspettative. Non si fa mai sorprendere e mette pezze su pezze al cospetto degli attacchi viola e della pochezza dei suoi compagni. Leader totale e senatore da seguire ed ascoltare. DA CLONARE

ALEX SANDRO voto 5: altra prestazione alexandriaca. Ormai commentarlo è come sparare sulla croce rossa e per il lettore potrebbe cominciare ad essere scontato. Sì, come scontata è la sua performance domenicale. FERMATELO!

McKENNIE voto 4: c’è un immagine a metà del primo tempo che dice tutto sul valore e sulla qualità della prestazione del texano. Poco prima del gol del pareggio, l’americano viene messo da Di Maria nelle condizioni di battere a rete solissimo davanti a Terracciano. Lui per non correre il rischio di diventare eroe per un giorno preferisce scaricare a un compagno completamente coperto da un avversario. Nel calcio c’è una regola quasi scritta che recita che ad un gol “mangiato” segue un gol subito. Passa appena un minuto per confermare la veridicità di questa regola. Lui è davvero scadente nella sua prestazione, il resto lo fa Allegri spostandolo in tutte le zone del campo. Preoccupante la sua involuzione. FULMINATO

PAREDES voto 5,5: parte bene dando la sensazione di essere davvero quel giocatore che mancava alla Juve. Poi arriva la prima topica alla de Ligt con un tocco di avambraccio che viene punito con il calcio di rigore a cui pone rimedio San Perin. Cala alla distanza sino a rimanere vittima dei crampi e del serbatoio completamente in riserva. Difficile attendersi molto di più alla luce del fatto che è appena arrivato e dovrà integrarsi nei nuovi meccanismi, ma se voleva dare una mano oggi è andato oltre dando un braccio. (DIS)INTEGRATO

LOCATELLI voto 4,5: liberato dai compiti di regia viene proposto da mezzala. Prestazione poco edificante anche quella del Franchi nella quale difficile trovare qualcuno di particolarmente positivo e propositivo. L’unico dubbio deriva dal fatto che anche Allegri ci mette molto del suo dal momento che la disposizione tattica dei bianconeri sembra tutto un ibrido dove ognuno è in tutte le posizioni tranne che in quella nella quale presumibilmente sarebbe la sua. CAUSA PERSA?

DI MARIA voto 5,5: la prestazione sarebbe nel complesso da sufficienza perché se c’è un giocatore in campo che illumina o che ha letture e giocate da calcio vero è proprio il Fideo. Purtroppo è colpevole nell’azione del gol della Fiorentina nella quale manca clamorosamente la palla che poi viene servita all’autore del pareggio. Allegri lo aveva preannunciato che avrebbe avuto dai 45 ai 60 minuti di autonomie ed infatti dopo l’intervallo lo preserva per la Champions. CORRENTE ALTERNA

MILIK voto 6: è più predisposto di Vlahovic al ruolo di unico terminale nella gestione della palla e nella capacità di far salire la squadra. Va a segno per la seconda giornata consecutiva dimostrando che il feeling col gol nel campionato italiano è rimasto inalterato. Cala alla distanza ma sfido chiunque a fare tanto meglio in una Juventus così passiva come quella di Firenze. BOMBER

KOSTIC voto 5,5: mezzo voto in più per la girata che vale l’assist per Milik. Nel complesso altra prestazione fatta di tanta volontà ed altrettanto nulla. Siamo solo all’inizio e quindi è giusto concedergli tempo e non crocifiggerlo dopo così poche giornate, ma la speranza che questo non sia il vero Kostic. MONOTEMATICO

DE SCIGLIO voto 6: dentro al posto di Di Maria all’inizio della ripresa. Prestazione senza infamia e senza lode, ma almeno non ci sono danni da commentare. SCOLASTICO

MIRETTI voto 6: una mezz’oretta per dimostrare una volta di più che c’è un giovane che certamente deve stare in campo. Giocando ogni tre giorni ci può stare una giornata di riposo con la speranza che questa sia stata propedeutica al martedì di Champions. In un’occasione esegue un taglio che Locatelli non vede o non legge a testimonianza che ha una velocità di pensiero e di letture superiore ai suoi compagni di reparto. SEMPRE IN CAMPO

KEAN voto 5,5: pochi palloni giocabili e quindi già difficile fare bene. Lui però non dà mai la sensazione di poter esser l’uomo su cui contare per trovare una svolta. Da quello che era e che sembrava potesse essere a quello che è diventato. C’ERA UNA VOLTA

ALLEGRI voto 5: di che essere Allegri oggi c’è davvero poco per non dire nulla. La società gli ha comprato i giocatori richiesti. Adesso non esistono più scuse né scusanti perché, diciamolo, trovare sempre un’attenuante non può essere attendibile. La Juve gioca male al punto che definire questo un gioco è offensivo per quello che è uno degli sport più belli del mondo. Spiace ma dopo un anno abbondante adesso è tempo di far vedere qualcosa e le prestazioni come quelle contro la Roma devono essere la regola non l’eccezione. ZERO ALIBI

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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