Le pagelle dei bianconeri in finale di Coppa Italia

PERIN voto 6: prendere 4 gol e non avere responsabilità non è cosa facile ma per lui questa sera è esattamente così. Sul primo gol ha davanti a sé l’interpretazione difensiva di un gruppo di dopolavoristi, sui due rigori, uno più imprendibile dell’altro, non ha colpe e sul quarto gol può solo applaudire. INCOLPEVOLE

DANILO voto 5,5: non il solito Danilo, vuoi perché la partita era troppo importante, vuoi perché non era al top e doveva preoccuparsi di un avversario piuttosto pericoloso ma ha vissuto partite migliori. Si infortuna, l’ennesimo infortunio muscolare, ed è costretto a uscire al 41′. SPOMPATO

DE LIGT voto 4,5: tante volte è stata la colonna portante della difesa bianconera, l’ultimo baluardo, la luce in un buio pesto attorno a lui. Questa sera protagonista in negativo come raramente gli è capitato in passato. Prestazione da film horror condita da un appoggio facile, facile sbagliato nel 1° tempo e due rigori che lo hanno visto protagonista. NAUFRAGATO

CHIELLINI voto 7: la sua ultima finale, una delle sue ultime apparizioni in bianconero da giocatore. Partita di grandissimo temperamento e di elevata sostanza. Peccato abbia letteralmente predicato nel deserto. In un deserto di cui non si intravede la fine. PREDICATORE

ALEX SANDRO voto 4,5: mezzo voto in più per il tiro col quale, grazie alla deviazione di Morata, ha ridato vita alla partita e alla Juventus. Per il resto errori da cabarettista improvvisato calciatore. Atteggiamento tipico di chi, trovandosi in vacanza in riva al mare, viene chiamato da un gruppo di naufraghi per una partita sulla sabbia. Doloroso pensare al residuo anno di contratto. RACCAPRICCIANTE

ZAKARIA voto 6,5: se l’uscita è stata determinata da stanchezza ce ne faremo una ragione, diversamente scelta molto discutibile quella di Max perché lo svizzero aveva prodotto in discreto lavoro di schermo davanti alla difesa. Numerosi intercetti e interventi di rottura rivelatisi fondamentali. Uscito lui l’Inter ha preso campo e ha ricominciato a macinare. FRANGIFLUTTI

RABIOT voto 6: lo si credeva un giocatore di qualità, in realtà è un operaio di quantità. Ha un motore invidiabile perché riesce ad avere tenuta per tutti i 120′ di gioco anche se a volte servirebbe un po’ di qualità. Ma onestamente in questo finale di stagione il suo l’ha sempre fatto. QUANTITÉ

CUADRADO voto 4,5: l’atteggiamento da giocatore amatoriale nella non difesa su Barella in occasione del gol del vantaggio nerazzurri sono un macigno sulla sua prestazione che per il resto dell’incontro risulta sempre pessima. AMATORE

DYBALA voto 6: nel 1° tempo due occasioni che il vero Dybala avrebbe trasformato in due gol. Nella ripresa ha il merito dell’assist a Vlahovic per il gol del momentaneo 2-1 bianconero, per il resto il suo apporto, soprattutto nella fase di non possesso, è quello di chi cammina per il campo. In pratica ti dà l’impressione che sia come quei ragazzini al campetto che, sapendo di avere doti sopra la media, giochicchiano a fare i fenomeni, ma quando perdono palla rientrano camminando. La sua situazione certo non lo aiuta, ma siamo curiosi di vederlo all’opera non appena avrà firmato un nuovo sontuoso contratto. Sempre meno sontuoso di quello che gli fu offerto esattamente un anno fa. SENZA JOYA

BERNARDESCHI voto 6: inizia piuttosto male, tanto che facendo la conta su chi presidiasse la fascia sinistra ed essendomi resi conto della contemporanea presenza di Alex Sandro, Rabiot e Bernardeschi ho invocato il perdono di Nostro Signore. Assolutamente un azzardo, probabilmente una mossa così coraggiosa da riabilitare Allegri sulla questione coraggio. Sì all’inverso però. Colpevole come Cuadrado sulla mancata opposizione in occasione del 1° gol nerazzurro, ma alla lunga cresce e riabilita in parte una prestazione che sarebbe stata altamente negativa. La sua uscita, come quella di Zakaria, consente il ritorno ai nerazzurri. Resta comunque un giocatore che non accresce il livello dei bianconeri. BERNARD..ESCI DALLA JUVE

VLAHOVIC voto 6: se non si eleverà la qualità e la personalità del centrocampo anche per uno bravo come lui saranno sempre partite durissime. Pericoloso nel 1° tempo, bravo nello smarcamento sul suo gol nonostante avesse inizialmente calciato su Handanovic. Peccato per il risultato, poteva essere un gol rigenerante. BOMBER

MORATA voto 7: se la Juventus ha cambiato pelle e marcia lo deve allo spagnolo che avrà mille difetti ma è uno che si danna sempre l’anima. Realizza il primo gol deviando la conclusione di Alex Sandro e propizia il secondo con una grave ripartenza. Oltre a questo partita di grande juventinità. LA SVOLTA

LOCATELLI voto 5: dopo un mese di stop non poteva avere i minuti nelle gambe e si è visto. Il suo ingresso ha reso la Juventus in uno in meno. Impalpabile ma la colpa è di chi lo mandato in campo. NON PERVENUTO

BONUCCI voto 5: gettato nella mischia per consolidare la difesa e con la difesa a tre mettere in ghiaccio il risultato. Purtroppo mai scelta si rivelò più sbagliata. Non incide in positivo mentre si ritrova invischiato nel fallo del primo rigore, che non era rigore. PASTICCIONE

ARTHUR voto 5: ormai è disperso. Nemmeno lui crede più in se stesso o nella possibilità di cambiare. Una sconfitta per tutti. Per costi e qualità delle prestazioni davvero una brutta sconfitta. INVENDIBILE

PELLEGRINI voto 6: nei minuti in cui è stato in campo ha fatto rimpiangere il fatto di aver visto Alex Sandro per 90′. Può essere un giocatore utile alla Juve. SERVE CONTINUITÀ

ALLEGRI voto 4: lode a chi vince, critiche a chi perde. Critiche pesanti a chi perde anche in virtù di scelte piuttosto discutibili. Hai Miretti che si è dimostrato il più in forma lì nel mezzo e non solo non lo metti dall’inizio, ma nemmeno a partita in corso. Stai andando bene e passi alla difesa a tre con tutto quello che ne è seguito. Ci vuole coraggio perché lo diceva spesso Gerry Scotti in una sua nota trasmissione: per vincere ci vuole coraggio. Only the braves. Diversamente si va poco lontano. COLPEVOLE

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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