In questi giorni di trepida attesa attorno all’ufficializzazione del nuovo tecnico bianconero mi sono reso conto quanto davvero sia valido il detto “Tutto il mondo è paese“. Nel mondo del lavoro, dello sport, come nella vita in generale viviamo quasi più per il gusto di denigrare il rivale, l’avversario o il collega di turno piuttosto che riconoscerne i meriti e le abilità. Così è iniziata una vera battaglia “al massacro” verso un giornalista “reo” di aver raccontato una grande verità: Pep Guardiola alla Juve.
Non è stato il solo, a volerla dire tutta, ma certamente uno dei pochissimi a riferire della concreta possibilità che l’attuale tecnico del Manchester City possa essere alla guida tecnica della Juventus per la stagione 2019/20.
Purtroppo, chi vive di scoop sul mercato delle notizie, già “sfregiato” dalla beffa Cristiano Ronaldo, mal digerisce un nuovo e secondo affronto firmato dall’altisonante nome di Pep Guardiola. Bisognerebbe però accettare che qualcuno è stato più bravo o magari semplicemente che qualcuno ha avuto un “aggancio” che non può essere per tutti e addirittura bisognerebbe avere l’umiltà di non escludere mai a priori (per Alciato 0% di probabilità di Guardiola alla Juve) una notizia che non è stata messa lì a caso dal primo scribacchino di turno ma da chi fa di professione il giornalista sportivo.
Conferme su Guardiola
Io stesso, seppur lontano dall’esser un giornalista sportivo, mi spinsi una decina di giorni fa a dare per fatta l’operazione Guardiola. Tutto questo perché a volte può capitare che ti arrivi un’informazione dettagliata che, data l’attendibilità della persona, la ritieni assolutamente veritiera. Non a caso il 24 gennaio (scusate la ripetitività) annunciai Antonio Conte all’Inter, proprio per i motivi descritti sopra.
Poi ci sono le variabili. L’ho scritto più volte. L’accordo con Guardiola c’è ed esiste realmente. Questo non significa che Guardiola sarà sicuramente il nuovo allenatore della Juventus, perché è ancora sotto contratto col City e per realizzare questo sogno è fondamentale che alcuni tasselli finiscano al loro posto.
L’eventuale esclusione degli inglesi dalle competizioni europee è certamente un dato molto influente, così come lo è che gli azzurri di Manchester trovino un sostituto adeguato.
A quel punto la firma c’è e l’accordo preliminare diventerà ufficiale. Guardiola sarà annunciato quale nuova guida tecnica della Vecchia Signora per buona pace di chi sino ad oggi ha riempito, non avendo riscontri, la bocca e le pagine dei social e dei quotidiani con i nomi di tutti gli allenatori possibili e soprattutto, nell’ultima settimana, con quello di Maurizio Sarri.
Piano B
La Juventus è un’azienda. Esistono competenze e rispetto dei ruoli. La Juventus non improvvisa. Con questo serafico messaggio espresso su Twitter ho volutamente preso le distanze da tutti coloro ad ogni ora investono della carica di nuovo allenatore uno piuttosto che un altro.
Nel momento stesso in cui la Juventus ed Allegri si sono separati, Agnelli & Co. avevano già nel cassetto la firma del sostituto. E nella loro testa e nelle loro idee c’è sempre stato solo e soltanto Guardiola. Non sono sinceramente a conoscenza del piano B, che comunque escludo con possibilità di smentita immediata, possa essere Maurizio Sarri. La Juve non si muove senza certezze, non agisce e poi cerca di porre rimedio. La Juve ha in testa idee chiarissime, idee che dubito fortemente possano rispondere al nome del tecnico toscano divenuto vincente soltanto nella notte di Baku.
L’annuncio
Sì tratta solo di attendere e di capire quando potrà essere dato l’annuncio che, lo ribadisco, sarà Guardiola. Le smentite susseguitesi nei giorni scorsi mi sono parse più di facciata che ufficiali. Non dimenticate che le voci attorno a un calciatore o a un allenatore vengono spesso messe in giro ad arte dai procuratori. Succede nel basket come nel calcio. Fa parte del gioco del mercato.
Sicuramente, pur rispettando le opinioni delle varie redazioni, da Sky a Sportmediaset a Sportitalia, il Presidente Agnelli non era a Baku a definire la trattativa per Sarri. La trattativa del cosiddetto piano B, qualora fosse davvero l’ex allenatore del Napoli, è stata definita in precedenza.
Ma non avendo ricevuto variazioni sul tema allenatore, non essendo decadute le possibilità che i tasselli possano finire al loro posto, alla Juve ne resta solo uno: Pep Guardiola.
E non saranno le notizie di tutti coloro che un momento scrivono di Gattuso perché sponsorizzato dai senatori, o di Inzaghi perché amico fraterno di Paratici, oppure di Donadoni perché ritenuto all’altezza, a cambiare la situazione in atto. L’unica possibilità perché ciò accada è che i tasselli non finiscano al loro posto, quello preventivato da Agnelli, Paratici e Nedved.
Ciao Luca.
Tra basket e calcio, la tua penna mi sta appassionando. Altrettanto avvincente riuscire a capire chi si siederà…
E allora.
Posto che neppure io mi intendo di finanza, mi chiedo se il nome di Pep non risuoni ad arte per lievitare il titolo..
Ma sopratutto mi chiedo: per quello che potrebbe risultare il più grande depistaggio del calcio moderno, quali credenziali e valore (con tutto il rispetto possibile, ci mancherebbe) tu possiedi perché un profilo “dentro” al meccanismo Juve possa rivelare ciò che è un segreto tombale bianconero. Con il rischio di sperperare il tutto?
Luca, la moglie di Nedved non è al corrente. Come fai ad esserlo tu che puoi divulgarlo al Facebook?
Spero si capisca.
Complimenti veri!
er
Ti ringrazio per il complimento. Ti suggerisco di firmarti col nome quando mi invii un msg e di finire la frase
…chi si… ??