Promossi, rimandati e bocciati

Non siamo ancora a metà strada sul sentiero che ci condurrà all’estate 2019 che già il clima intorno alla Pallacanestro Forlì 2.015, griffata Unieuro, si annuncia rovente. Nulla di polemico o preoccupante precisiamolo prima di sollevare inutili preoccupazioni. La stagione è terminata anzitempo rispetto alle aspettative della piazza che il pensiero di aspettare agosto prima di poter tornare a parlare di pallacanestro è lontano anni luce da tutti noi appassionati di basket a Forlì. E allora cominciamo con una valutazione della stagione dei singoli.

Da confermare

Bonacini voto 5: a più riprese abbiamo sentito ripetere che non può giocare in Serie A2. La realtà è che “Bonna” quest’anno è stato chiamato a ricoprire un ruolo in seno alla squadra che non gli appartiene o per il quale non era pronto. La sua non può certo definirsi una stagione positiva dal punto di vista prettamente sportivo. E’ quello che più di ogni altro ha sofferto l’esonero di coach Valli ma è colui che è a Forlì sin dalla rinascita e vive e sente la città come nessun altro. Con un minutaggio “più adeguato” può dare una mano in regia ma soprattutto se utilizzato nel ruolo di cambio della guardia io lo confermerei domattina, soprattutto perché difensivamente è uno dei pochi a non deludere mai. In un gruppo non si può prescindere da Uomini veri e lui è un Uomo vero.

Giachetti voto 7: sotto la guida tecnica di coach Valli ha alternato prestazioni positive ad altre meno, ma nel complesso le sue qualità non possono certo essere messe in discussione. In contrapposizione al capitano ha tratto incredibile giovamento dall’avvicendamento in panchina. Con coach Nicola ha sfoderato prestazioni tipiche da “seconda giovinezza” esibendo una pallacanestro di livello assoluto culminata con l’high score stagionale di 35 punti nel derby con Imola vinto 100-97 all’ultima giornata di Regular Season. Compirà 36 anni a dicembre ma con un minutaggio adeguato, il che significa affiancargli un playmaker o una “combo-guard” di sicuro affidamento, è certamente uno da cui ripartire la prossima stagione.

Oxilila voto 7: a 21 anni, e probabilmente alla sua prima vera esperienza di alto livello, con tutte le attenuanti del caso, è certamente uno dei punti (condizioni fisiche permettendo) su cui costruire la squadra della prossima stagione. Giocatore che ha esibito un crescendo esponenziale sino al grave infortunio al ginocchio che lo terrà ai box sino all’autunno, che per qualità tecniche e umane merita la riconferma ad occhi chiusi. Nelle battaglie, quelle vicino a canestro e non solo, è uno di quelli che resta dentro al match e non si tira indietro. Sicuramente uno dei migliori giovani italiani che questa Serie A2 ci ha prospettato.

Valutazioni in corso

Marini voto 6,5: che sia un talento e probabilmente l’italiano più forte visto a Forlì negli ultimi anni credo non sia opinabile. Di opinabile ci sono alcune situazioni verificatesi nel corso della stagione che devono giocoforza portare a valutazioni da parte della società. A una prima parte di stagione eccellente ha fatto da contraltare una seconda più ombre che luci. Dalle assenze forzate, a causa del virus gastrointestinale che lo colpì a dicembre, non è più tornato ai livelli di inizio stagione. Le qualità tecniche e atletiche non sono in discussione, l’aspetto caratteriale, quello per il quale non basta il talento ma servono Uomini prima di tutto, deve essere fonte di attenta valutazione. D’altra parte, se il ragazzo a 25 anni, non ha ancora compiuto il grande salto qualcosa di negativo va ricercato sul suo “profilo” caratteriale. Rinunciare però a cuor leggero a uno così ci penserei mille volte.

Rimandati

De Laurentiis voto 6: che non sia un fenomeno è sotto gli occhi di tutti, che possa dare il proprio contributo lo ha dimostrato in più di una circostanza. E’ evidente che non si possa puntare su Rino quale centro titolare ma che possa essere utile alla causa non è un’eresia. E’ chiaro che su di lui più che su Marini le valutazioni devono essere tecniche. Sulla professionalità e sull’impegno è inattaccabile, dal punto di vista sportivo bisognerebbe capire l’orientamento sul centro titolare. E’ altresì vero che saranno fondamentali le ambizioni societarie.

Di Liegro voto 6: il suo arrivo ha portato energia e combattività sotto canestro. Con lui il roster è parso decisamente più equilibrato. Però occupa lo spot di “passaportato“, casella delicata, pertanto soggetto a ulteriori valutazioni. Al momento le priorità sono altre.

Bocciati

Donzelli voto 4,5: 23 anni, promessa del basket italiano. Appunto promessa. Il problema è che esistono due tipi di promesse: quelle mantenute e quelle disattese. Donzelli fa parte delle seconde. Peccato perché probabilmente non è nemmeno tutta colpa sua. Spesso “martoriato” dagli infortuni, l’ala di proprietà brindisina, non ha saputo trovare né continuità, né consacrazione in terra romagnola. Di certo quel suo linguaggio del corpo e quella sua espressione poco “incazzata” o per dirla alla napolatena priva di “cazzimma” non lo aiutano a dare una sterzata alla propria carriera. Rarissime le prestazioni degne di nota. Spiace ma grazie e arrivederci.

Johnson voto 4,5: era arrivato accolto (non da tutti a onor del vero) in pompa magna. Apice della stagione la bellissima performance del Pala Dozza nella quale una straordinaria Unieuro uscì sconfitta all’overtime contro la Foritudo. Quel giorno la guardia del Bronx mise a referto 30 pt. col 62% dal campo e il 100% dalla lunetta. Quella sconfitta coincise con la perdita di tutte le sicurezze di squadra e la perdita dello stesso giocatore che da allora non ha più inanellato prestazioni degne di nota. La scelta di non procedere al taglio si è rivelata, per lui, ancor più negativa del taglio stesso. Irriconoscibile.

Lawson Jr. voto 4: alzi la mano chi in estate non esultò (mi vergogno a dirlo ma io fui il primo!) all’annuncio del suo ingaggio. Giocatore che sarebbe dovuto essere il cosiddetto “illegale” per la categoria e che avrebbe dovuto spostare gli equilibri come nessun altro. Fortunatamente il basket non è solo numeri, quelli per i quali, leggendoli, l’americano di Oceanside (California) avrebbe disputato una stagione discreta. Il basket è tanto altro, è gioco di squadra, è voglia di battersi, di sudare, di lottare su ogni pallone. Ecco, il basket è tutto quello che Lawson non ha minimamente interpretato in questa sua indecente stagione forlivese. Per certi versi ha ricordato Lorenzo Gordon, un altro che dal punto di vista dei numeri era inattaccabile ma se andavi a vedere la sua incidenza sulla squadra eri ancora lì a cercarne la presenza. Atteggiamento indisponente e assolutamente lontano anni luce dal sentir la canotta che indossava come una seconda pelle. Da spremere in palestra sino al 30 giugno e non basterebbe per giustificarne il lauto ingaggio. Una volta imbarcato per gli States contattare il Ministro degli Interni per porre un veto al valico degli italici confini.

Signorini n.g.: chi? Cortesemente se lo conoscete inviatemi informazioni. Non me ne voglia il ragazzo ma chi ne ha predisposto l’ingaggio poteva accorgersi prima che il buon Flan esisteva, era più economico ed evidentemente più pronto.

Valli voto 5: giudizio forse ingeneroso per un coach che aveva portato Forlì alle alte vette di questa Serie A2. Verissimo. Altrettanto vero però che le sua stagione non può limitarsi a un giudizio parziale. Nel complesso, per esser stato compartecipe dello “sgretolamento” del giocattolo, il giudizio non può che esser negativo. Non va dimenticato che il roster fu allestito di comune accordo con la società e il G.M. Pasquali. Un roster che alla lunga ha palesato evidenti squilibri e sicuramente la totale inattitudine alla fase difensiva, da sempre impronta delle squadre del ex Virtus Bologna. La comunicazione, per aver “minato” l’entusiasmo del gruppo con uscite discutibili, è un altro neo della sua insufficiente stagione. In ogni caso un ringraziamento è doveroso quanto l’in bocca al lupo per il prossimo futuro.

Nicola voto 5,5: raccogliere le eredità in corsa non è mai impresa semplice. La sensazione è che se il cambio fosse avvenuto dopo la sconfitta interna con Cagliari forse il coach argentino avrebbe potuto imprimere la sua impronta. Il suo impatto, positivo nella gestione dei rapporti col gruppo, non lo è stato sui risultati sul parquet. Alla resa dei conti grava su di lui il peso di non esser riuscito a far sua almeno una delle prime due gare dei Playoff in terra reatina. Gara 5 lo vede poi corresponsabile dello scempio che i suoi ragazzi hanno espresso sul parquet. In bocca al lupo e grazie per averci provato.

Pasquali voto 5,5: strano un voto negativo proprio nell’anno in cui la Pallacanestro Forlì centra la sua prima qualificazione ai Playoff. Vero, forse sono ingeneroso, però i tifosi hanno il diritto di esprimere le loro preferenze, di dire la propria e di non capire una “mazza” di pallacanestro. Chi è preposto a fare mercato e allestire squadre a questi livelli deve assumersi la responsabilità di aver “cannato” clamorosamente gli americani, dato impietoso e non di poco conto in Serie A2, e di aver mal considerato le qualità umane di alcuni componenti del gruppo. Una più attenta valutazione dei profili umani e una miglior comunicazione alla piazza potrebbero esser elementi da tener in considerazione. Perché impossibile dimenticare che il pubblico forlivese rappresenta una bella fonte di guadagno per le casse societarie.

L’iniziativa dei pullman gratuiti ed il grande schermo all’interno dell’Unieuro Arena sono comunque un punto altissimo di attenzione per la tifoseria. Applausi.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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