Scoperchiato il vaso di Pandora

Sono diverse stagioni che tra la tifoseria bianconera si sente dire, riferito all’allenatore di turno, “questo è inadeguato“, “questo è inadeguato” e ancora “questo è inadeguato“. In realtà sulla persistente inadeguatezza di ogni allenatore che sieda sulla panchina più titolata d’Italia mi era sorto più di un legittimo dubbio. E Massimo Brambati, ex calciatore, oggi procuratore sportivo e commentatore ha rivelato una serie di retroscena su diversi dei quali ho più di una conferma. Il vaso di Pandora è scoperchiato, il problema principale di questa squadra, che da ormai cinque anni non riesce a competere ai più alti livelli, è venuto a galla. La gestione del caso Danilo, più volte rilevata anche dallo scrivente è grottesca se ti chiami Atletico San Martino (nome dilettantistico di pura fantasia) figuriamoci se ti chiami Juventus.

L’ebollizione che regna in uno spogliatoio già sradicato dell’esperienza di giocatori come Szczesny prima e Danilo ora è più preoccupante della scelta di apportare un cambio di mentalità radicale e l’atteggiamento di colui che dovrebbe contribuire a mantenere forte il legame tra squadra e staff è il primo ad essere risultato, sempre secondo quanto riportato da Brambati, un atteggiamento da volta gabbana. Bene ma non benissimo, o più realisticamente male, malissimo la gestione giuntoliana che comincia a tirare crepe a destre e a sinistra. I dubbi sull’integrità del rapporto Giuntoli – Motta possono oggi definirsi quantomeno assolutamente legittimi, dove l’avverbio è rafforzato dalla gestione dello stesso allenatore nei confronti di altri quattro giocatori in aggiunta a Danilo verso il quale è stata messa una croce sopra.

Scontri verbali più o meno agitati con Gatti, da qui il motivo per il quale passò prima da diverse panchine sino alla perdita della fascia da capitano, con Vlahovic il quale siamo sicuri rischi pesantemente il posto con il possibile arrivo di un concorrente là davanti, con Douglas Luiz e qui si spiegherebbe il mancato impiego per lunghi tratti, per finire con Cambiaso che da qualche giornata ha scaldato più la panchina che gli scarpini per entrare in campo e per il quale la scusa dell’influenza ha retto giusto il tempo da Natale a Santo Stefano.

Motta è inadeguato? Probabilmente sarebbe più corretto dire inesperto nel gestire determinate situazioni in uno spogliatoio importante e complesso come quello bianconero. Pirlo era inadeguato? Probabilmente più di Motta per la totale mancanza di esperienza, ma mai supportato da una società che iniziava inesorabilmente il proprio declino. Allegri era inadeguato? No, Allegri era una delle poche figure che di fronte all’inadeguatezza della società poteva riuscire a tenere a galla una barca che faceva acqua da tutte le parti. La vera inadeguatezza, dispiace dirlo, ma la realtà dei fatti e delle situazioni lo conferma, è l’attuale Società Juventus che da ormai cinque anni non riesce a far quadrato attorno al proprio allenatore di turno, tutelarlo, metterci la faccia e arricchirsi di uomini di campo e di competenza calcistica.

I Ferrero e gli Scanavino dovrebbero occuparsi di conti e gestione contabile, non essere rispettivamente il Presidente e l’amministratore delegato di Juventus Football Club. Cristiano Giuntoli, chiamato per riportare la Vecchia Signora ai fasti del recentissimo passato, non dovrebbe mai anteporre l’io al noi e la gestione della situazione Danilo, l’ultimo capitano realmente riconosciuto dallo spogliatoio, lasciano l’amaro in bocca. Bisogna essere uomini fino in fondo.

I tempi in cui la Juventus era guidata dalla triade Moggi-Giraudo-Bettega o da Agnelli-Marotta-Paratici, prima che si intraprendesse una strada di megalomania distruttiva, dovrebbero aver insegnato qualcosa. Per adesso a noi che viviamo la Juventus da fuori le mura della Continassa ha insegnato che con questa gestione dilettantistica e sommaria il vaso di Pandora è stato scoperchiato.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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