Uomini soli

Era il 1990 quando i Pooh vincevano il Festival di San Remo con il brano “Uomini Soli“. Tra quegli uomini, con la sete d’avventura, c’era sicuramente un ragazzino, allora dodicenne, Gennaro “Rino” Gattuso, che ben presto sarebbe diventato uomo. Un grande uomo.

Quel ragazzino di strada ne ha fatta tanta. Prima calcando i campi di calcio in Italia (indimenticabili i suoi anni rossoneri), in Scozia e in Svizzera e successivamente sedendosi in panchina nelle vesti di quello che sin da giocatore lasciava intravedere: l’allenatore.

Signori si nasce

Signori si nasce, uomini si cresce e rispettati si diventa. Gattuso quest’oggi compiendo un gesto molto raro nel mondo del calcio (e non solo) è salito a “Casa Milan” ed ha rassegnato le proprie dimissioni rinunciando a due anni di contratto che, tradotto in soldoni, fanno circa 5,5 milioni di euro netti da qui al 30 giugno 2021.

Per amore, non per soldi

La mia storia con il Milan non potrà mai essere una questione di soldi“. Con questa frase, che dice molto sulle qualità umane e morali dell’ormai ex allenatore del Milan, Gattuso ha risposto alle domande dei cronisti. Troppe volte lasciato solo, incolpato di responsabilità non sue e abbandonato alla mercé di una situazione societaria già tangibilmente minata, il buon “Ringhio” è stato comunque artefice della miglior stagione e del miglior piazzamento del Milan degli ultimi anni.

Onore e in bocca al lupo

Siamo uomini soli, e spesso paghiamo colpe di altri. Questa è la dura legge dello sport, questo è il rovescio brutto di una medaglia, la cui altra faccia, quella sì davvero d’oro, ha il volto rude ma schietto, onesto e trasparente di Gennaro Gattuso.

Al Milan ed alla dirigenza, alle prese con l’ennesima rivoluzione, non posso permettermi di dare consigli ma certamente augurare maggiori e più profonde riflessioni perché gli uomini, quelli veri, non andrebbero mai lasciati soli.

Intanto, al mister di Corigliano Calabro che reputo un buon allenatore, voglio fare un grosso e sincero in bocca al lupo per il proseguo della sua carriera perché “..quaggiù non siamo in cielo e se una Società perde il filo, gli uomini saranno soli“.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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