Vlahovic decide il Derby della Mole

ALLO STADIO OLIMPICO GRANDE TORINO I BIANCONERI RITROVANO UN PIZZICO DI SERENITÀ GRAZIE AL SUCCESSO FIRMATO VLAHOVIC

Il Derby della Mole arriva alla 10^ giornata e tra due squadre non al meglio della salute. Stanno certamente peggio i bianconeri che vengono dal periodo più nero degli ultimi 10 anni e sono chiamati a dare segnali di vita contro i granata di Juric.

Nelle ultime dieci edizioni sul campo del Torino il trend è favorevole alla Juventus con 8 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta per 2-1 nella stagione 2014/15 con l’allora tecnico Ventura in panchina.

Al fischio d’inizio Allegri sceglie un 4-4-2 con Bonucci inizialmente in panchina, Alex Sandro a sinistra con Danilo e Bremer centrali e Cuadrado a destra. Locatelli in cabina di regia e Kean accanto a Vlahovic in attacco. A centrocampo quindi l’escluso eccellente è Parades.

Dopo 6′ di studio una bella difesa della palla di Vlahovic e seguente passaggio per Kean rappresenterebbe una prima chiara occasione da rete se non fosse per il pessimo controllo dell’ex Paris Saint Germain che favorisce l’uscita di Milinkovic-Savic.

Il Torino si fa vivo dalle parti di Szczesny al 13′ prima con una bella iniziativa personale di Radonjic e subito dopo con un tiro da fuori di Miranchuk controllato dal polacco.

La Juventus non trova le geometrie per arrivare verso la porta granata mentre al 23′ Lukic da fuori fa partire un destro secco che finisce alto sopra la traversa. Fase piuttosto confusa della partita che vive momento di intensità e agonismo senza pericoli per i rispettivi numeri uno.

Radonjic al 31′ e Vlahovic al 32′ sono i primi due squilli che anticipano al 33′ una sequenza di tre tiri consecutivi di Vlahovic, Locatelli e Rabiot che impegnano severamente un prontissimo Milinkovic-Savic. Di Cuadrado dal limite al 36′ un’altra opportunità bianconera.

Sono questi gli ultimi episodi di rilievo di un primo tempo equilibrato dove la paura di perdere è stata predominante sulla voglia di vincerla a tutti i costi.

Il secondo tempo ricomincia con gli stessi 22 in campo ed è il Torino a dare l’impressione di aver maggior piglio dell’avversario, ma è solo un’impressione perché al 50′ serve un miracolo di Milinkovic-Savic sulla conclusione di Locatelli da fuori.

Al 51′ fuori Bremer per un problema al flessore della coscia sinistra e dentro Bonucci. Al 58′ clamorosa occasione del Torino con Vlasic a cui Bonucci offre un’autostrada ma la sua conclusione è bloccata a terra da Szczesny che 1′ più tardi è reattivo nel deviare in angolo una palla velenosa deviata da Danilo.

Al 62′ occasione monumentale per i bianconeri con Kostic che offre un pallone solo da spingere in porta a Kean che lo calcia vergognosamente a lato favorendo così il possibile vantaggio. Al 70′ altra bella occasione costruita da Rabiot per Vlahovic che all’interno dell’area di rigore si gira, ma trova la gamba di Schuurs per la deviazione in angolo.

Il Torino risponde al 72′ con un sinistro dai 15 metri di Miranchuk alto sopra la traversa. Al 73′ dentro Milik per Kean e Kostic crossa un pallone bellissimo per Vlahovic su cui Milinkovic-Savic compie un autentico miracolo deviando in angolo. Dallo stesso corner battuto da Cuadrado è Danilo a colpire verso il secondo palo per l’accorrente Vlahovic che firma il gol dell’1-0 al 74′.

A questo punto Juric richiama Linetty, Djidji e Aina e inserisce Zima, Karamouh e Singo nel tentativo di riprendere un derby che nella seconda frazione di gioco è stato più a tinte bianconere. Buono l’ingresso sul terreno di gioco dell’ex Inter e Parma che al 87′ prova la soluzione personale calciando alto dal limite.

Dopo 5′ di recupero e un Danilo sontuoso a blindare la sua metà campo come non mai i bianconeri possono gioire al fischio finale dell’arbitro Mariani.

Per la Juventus e Max Allegri è un successo importantissimo perché trattavasi del derby, perché non vincevano in trasferta dall’aprile scorso e perché dopo le infinite polemiche i 3 punti ed una prova di voglia e determinazione erano tutto quello che serviva. Nessuno si illuda, ma per oggi non era pensabile chiedere di più.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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