Black Friday e Black Power

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Alzi la mano chi non ha mai commesso un errore. Si butti dalla torre chi è senza colpe. Sappiamo con assoluta certezza che nessuno scaglierà una pietra, altrettanti non alzeranno la mano e nessuno si lancerà giù dalla torre.

Ora, l’argomento è delicato, e non sono qui per fare l’avvocato difensore di nessuno, né tantomeno di giustificare colui che ha voluto quel contestatissimo titolo sul “Corriere dello Sport“.

Però, c’è un però. Non mi piacciono coloro che non rispettano il pensiero altrui. Come ho sempre detto qualsiasi opinione o pensiero può non essere condivisibile ma dovrebbe essere rispettato.

In primis perché il mondo è bello perché vario (o avariato come sostengono alcuni), in secondo luogo perché se fossimo, e mi ci metto anch’io, intellettualmente onesti con noi stessi, sapremmo ammettere tranquillamente che a volte giudichiamo più per simpatie o antipatie piuttosto che in ragione di un giudizio sereno e obiettivo.

E ancora peggio, il più delle volte giudichiamo soffermandoci a un titolo senza aver cura di leggere i contenuti.

Titolo ad effetto

Ma torniamo al Corriere dello Sport e al suo Direttore, Ivan Zazzaroni. Questo il titolo molto discutibile col quale è uscito il quotidiano nella giornata di giovedì scorso.

Il criticatissimo titolo del CdS di giovedì scorso

È evidente, ed io stesso ne ho sottolineato l’inadeguatezza, che il titolo sia stato inappropriato. È a mio avviso altrettanto evidente che il Direttore, che non è certo esente da errori anche nel recente passato, non volesse imprimere al titolo alcun tenore razzista.

È chiaro che, nel presentare la sfida giocatasi tra Inter e Roma, lo stesso Zazzaroni abbia voluto sfruttare la similitudine con il Black Friday appena trascorso e col quale, diciamocelo francamente, ci hanno fracassato le scatole per tutto il mese di novembre.

Sbagliato? Inopportuno? Io che non sono giudice di niente e di nessuno l’ho vista così, ma non ci ho visto un inno al razzismo come quei tanti, ripeto più per una profonda antipatia nei confronti del giornalista bolognese che non per altro, che hanno cavalcato l’onda del “massacro mediatico”.

Tra l’altro va sottolineato che Lukaku e Smalling protagonisti di copertina vengono incensati come grandi protagonisti di questa prima parte di stagione e come amici uniti nella lotta al razzismo. Ulteriore motivo per cui quest’ultimo non c’entrava davvero nulla.

La decisione di Roma e Milan

A seguito di questo infelice titolo Roma e Milan hanno comunicato di aver preso la decisione di negare, alla testata del Corriere dello Sport, l’accesso al centro sportivo.

A tal proposito mi sono espresso contro questo atteggiamento coercitivo perché l’ho trovato un po’ come una limitazione alla libertà di stampa. Soprattutto perché, lo ribadisco per l’ennesima volta, non c’era alcuna discriminazione razziale ma probabilmente la ricerca dell’effetto e che del quotidiano se ne parlasse. Obiettivo, così fosse, decisamente centrato. Diversamente, dovrebbe essere l’Ordine dei Giornalisti a vigilare ed eventualmente intervenire.

Falso moralismo

E confermando che il razzismo, quello vero, va combattuto e sconfitto, mi sembra che in Italia troppo spesso si voglia fare del falso moralismo e del buonismo a tutti i costi anche laddove non ce ne sarebbe bisogno.

Roma in clamoroso autogol

Molti si domanderanno il perché di questo mio pezzo.

Beh, intanto perché sono stato attaccato per aver citato l’articolo 21 della Costituzione secondo il quale “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. E nell’atteggiamento che ne è seguito da parte di Roma e Milan ci ho visto un contrasto nemmeno tanto velato. In soldoni “se vuoi entrare nel mio centro sportivo e assistere alle conferenze stampa, certe cose non le scrivi”.

Poi, e questo è decisamente più grave, quando si assumono certe posizioni bisognerebbe essere certi di non incappare nel più clamoroso degli autogol. Cosa che evidentemente è invece accaduta alla società giallorossa che, a seguito del titolo qui sotto, non espresse il benché minimo stupore né alcun tipo di indignazione nei confronti de “La Gazzetta dello Sport” che esaltava i due “coloredKluivert e Smalling.

Titolo ne “La Gazzetta dello Sport” di sabato 30 novembre

E allora a questo punto domando io: “Non è che così si discrimina una testata giornalistica al cospetto di un’altra?

Tra Black Friday e Black Power il razzismo è incentrato nella parola Friday?

Non scherziamo, il razzismo è una cosa seria.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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