CON UNA STAGIONE NATA STORTA LA JUVENTUS NON PUO’ PERMETTERSI DI SOTTOVALUTARE L’IMPORTANZA DELLA COPPA ITALIA E CONTRO L’UDINESE VA A SEGNO GRAZIE A UN’AUTORETE DI PALMA E UN RIGORE DI LOCATELLI IN UNA GARA SENZA CORRERE RISCHI
Dopo la vittoria di sabato contro il Cagliari e il grave infortunio occorso a Dusan Vlahovic, che lo terrà fermo per oltre tre mesi, i bianconeri cercano conferme in Coppa Italia per dare un senso a una stagione che, in questa fase iniziale, non ha ancora trovato la direzione immaginata dalla dirigenza. Contro la formazione di Runjaic, Spalletti opta per un leggero turnover: Gatti al centro della difesa, Cabal sulla corsia di sinistra, Koopmeiners e Miretti in mezzo al campo, con McKennie e Yildiz a ispirare Jonathan David.
I friulani, protagonisti fin qui di un campionato dignitoso, si presentano come avversario tutt’altro che semplice. Affidano la loro imprevedibilità all’estro di Zaniolo, già capace di colpire Madama in Serie A, affiancato da Buksa. Dopo il minuto di raccoglimento in memoria di Nicola Pietrangeli, scomparso lunedì 1 dicembre, l’arbitro Fourneau dà il via alla contesa.
La Juventus parte con decisione, esercitando una pressione costante nel tentativo di indirizzare subito il match, mentre Spalletti invoca una squadra corta e compatta. La vera novità è la centralità di Miretti, chiamato a organizzare il gioco bianconero e a dettarne i ritmi. All’8’, su iniziativa di Yildiz, Ehizibue è costretto a concedere il primo calcio d’angolo, dal quale però i padroni di casa non ricavano nulla.
Al 10’ Gatti strappa un pallone a centrocampo e rilancia l’azione: Yildiz conclude con il destro verso il secondo palo, ma Sava, titolare al posto di Okoye, non si lascia sorprendere e respinge. Al 13’ i bianconeri ci riprovano su corner con Kelly, ma l’ex Newcastle non va oltre l’ennesimo calcio d’angolo. Dopo 18 minuti, la partita si gioca quasi esclusivamente nella metà campo dell’Udinese.
Al 20’ la Juventus insiste sulla corsia di destra: la palla passa da Kalulu a McKennie e Miretti, fino a Yildiz che dal limite lascia partire un destro che lambisce il palo alla destra di Sava e si spegne sul fondo, tra il boato dell’Allianz che aveva già intravisto il pallone in rete. Al 22’ arriva il vantaggio: McKennie crossa un pallone velenoso dalla destra, deviato da due friulani – l’ultimo dei quali Palma – nella propria porta. È l’autogol che vale l’1-0.
La partita scivola fino al 32’, quando su un’invenzione di Miretti, David lascia partire un sinistro da posizione impossibile che fulmina Sava. Il gol, spettacolare, viene però annullato dal segnalinee e dal VAR per un fuorigioco millimetrico rilevato basandosi sulla posizione di Palma, ma dimenticandosi il giocatore (Bertola) che teneva in gioco il canadese. Dell’Udinese non vi è traccia, e al 37’ è ancora Juventus: una bella azione coordinata porta prima Cambiaso e poi Koopmeiners a sfiorare la rete, senza trovare il varco giusto.
Al 39’ l’unico brivido per i padroni di casa nasce da una leggerezza di Kelly, che serve corto verso Di Gregorio: l’Udinese per poco non ne approfitta per il pareggio. Al 45’, prima del fischio finale, David prova una discesa sulla destra ma arriva stanco in area e non riesce a battere a rete per mettere il risultato al sicuro. È l’ultimo atto di un primo tempo a senso unico.
La ripresa comincia con gli stessi ventidue del primo tempo e al 47’ arriva il primo squillo degli ospiti: Zaniolo, dopo una bella iniziativa personale, lascia partire un sinistro da fuori area che termina di poco a lato del palo alla sinistra di Di Gregorio. La risposta bianconera arriva al 53’ con Yildiz, che prova a chiudere un’azione ben costruita dai suoi, ma la conclusione dalla sua mattonella finisce abbondantemente fuori dallo specchio della porta friulana.
Al 55’ Gatti deve abbandonare il campo per un problema al ginocchio, con condizioni da valutare. Al suo posto entra Locatelli, mentre Koopmeiners viene nuovamente dirottato nel ruolo di centrale sinistro della difesa a tre di Spalletti. Runjaic risponde con un doppio cambio: fuori Zaniolo e Zarraga, dentro Iker Bravo e Miller. La Juventus non è più quella del primo tempo e soffre l’aggressività ospite, anche se al 65’ McKennie ha la migliore occasione: il texano calcia da ottima posizione, ma centra Sava.
Al 68’ l’arbitro, richiamato dal VAR per un possibile “step on foot”, va alla on field review e conferma il pestone di Palma su Cabal, decretando il rigore per i bianconeri. Locatelli trasforma con freddezza e porta la Vecchia Signora sul 2-0. Tre minuti più tardi Runjaic toglie Atta, tra i più propositivi, e Buksa, inserendo Ekkelenkamp e Guye. Spalletti risponde con Joao Mario, Conceição e Openda al posto di Miretti, Cabal e David.
Al 79’, sugli sviluppi di un corner, Miller – appena entrato – sfiora il palo alla destra di Di Gregorio. Con la testa già proiettata alla sfida di domenica al Diego Armando Maradona, la Juventus entra nella fase di gestione del match e delle energie, pur mantenendo in campo il suo uomo simbolo Yildiz. A nove minuti dal termine c’è spazio anche per Kristensen al posto di Solet.
All’83’ Yildiz lascia il campo tra gli applausi dello Stadium, sostituito da Zhegrova. Ovazioni che toccano anche Conceição all’86’, quando crea scompiglio nella difesa friulana e calcia a botta sicura, trovando però la scivolata decisiva di Palma. Il giovane classe 2008 alterna errori pesanti a giocate di grande valore.
All’89’ Zhegrova inventa, Kalulu rifinisce per Joao Mario che incrocia sul palo lontano, ma la conclusione è troppo chiusa e il pallone termina sul fondo. I bianconeri chiudono in attacco: al 94’ Joao Mario serve Openda per il 3-0, ma il VAR annulla per un fuorigioco millimetrico del portoghese in avvio d’azione. La Juventus batte comunque l’Udinese e vola ai quarti di finale di Coppa Italia Frecciarossa senza affanni.