Il silenzio degli omertosi e dei collusi

Dopo “Il silenzio degli innocenti”, ecco il secondo capitolo della saga: “Il silenzio degli omertosi” e consentitemi di aggiungere “dei collusi”.

Da qualche giorno – quelli che non hanno in redazione il poster di Zanetti accanto alla macchinetta del caffè – parlano dello scandalo Inter come del più grande da Calciopoli (Farsopoli per dirla come va detta) in poi. In Inghilterra titolano: “Inter, il bluff delle sponsorizzazioni”, in Germania fanno i conti e trovano buchi da capogiro, in Francia si chiedono se la Serie A sia una soap o un campionato. In Italia? Il silenzio più completo, il silenzio degli omertosi. Qualche timido trafiletto a pagina 26, incastrato tra le previsioni meteo e il listino dei cereali.

Curioso, no? Soprattutto se pensiamo che la Juventus, per molto meno, fu fatta a pezzi in prima serata, a reti unificate, tra plastici, intercettazioni montate a caso e commentatori con la bava alla bocca. Qui invece si cambia tono: l’Inter va capita, coccolata, compresa. Come disse il Presidente del Senato La Russa – con la sobrietà istituzionale di un capo ultras – “l’Inter è emozione, passione, sentimento e non si può giocare coi sentimenti della gente”.
Già, mentre la Juve nel 2006 era probabilmente un crimine contro l’umanità.

Cosa abbiamo davanti? Un sistema che avrebbe falsificato bilanci, gonfiato ricavi con sponsorizzazioni dalla dubbia natura (e dalla dubbia esistenza), alterato i conti, ottenuto iscrizioni, qualificazioni e forse anche qualche trofeo. Ma per molti giornalisti italiani non è un caso giudiziario: è “project financing emotivo”.

I media nostrani si sono avvolti in un clima di omertà evidente e sconcertante e sembrano aver smarrito la voce. Quella stessa voce che un tempo urlava “Onestà!” contro Moggi, ora balbetta, svicola, si gira dall’altra parte. Dov’è finita l’indignazione? Dov’è la passione civile? Dov’è, per dirla alla Conte, “la stampa bella carica”? Semplice: sta dove ha sempre voluto stare, accanto a chi conviene o a chi le vien detto di stare. E la Juventus, si sa, fa sempre comodo da nemico. L’Inter, invece, è il cagnolino da salotto del sistema. Sporche le zampe? Figurati, è solo una pozzanghera emotiva. Ma attenzione: quando la verità bussa, neanche le tende tirate bastano più.

La stampa estera ne parla, Report – in una puntata andata in onda domenica sera su Rai 3 – ne ha parlato. Ma il Procuratore Federale Giuseppe Chiné che fa? Il Presidente della F.I.G.C. Gabriele Gravina a cosa pensa? Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Marcello Viola è sempre operante sul territorio? Interrogativi che meriterebbero una risposta. Non per il tifoso bianconero, ma per tutti gli amanti dello sport e della sportività, che sono molti di più degli oltre 12 milioni di tifosi che vanta la Juventus.

D’altra parte – come sosteneva Bertrand Russel“In un mondo di ciechi, chi vede viene accusato di essere pazzo.” E noi vogliamo essere pazzi, ma ci rifiutiamo di non vedere le nefandezze e le ingiustizie che avvolgono il sistema del pallone nostrano. Un sistema che si sta sgretolando tra l’omertà e la complicità di chi dovrebbe intervenire e fare qualcosa.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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