SZCZESNY voto 7: un solo intervento, ma tremendamente decisivo. Per il resto ordinaria amministrazione. Chiude il girone d’andata esattamente all’opposto di come lo aveva iniziato. Questo è quello che deve fare e che ti aspetti dal numero 1 della Juventus. SALVATORE, NON DI NOME MA DI FATTO
CUADRADO voto 6,5: dell’undici iniziale è l’unico che è in grado di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Offre una palla meravigliosa a Kean che la stampa sul palo, per il resto è vicino al vero Cuadrado. GARANZIA
BONUCCI voto 6: altra partita più da spettatore che da protagonista, non per colpe sue. È il regista difensivo e lo conferma, ma sul fronte difesa poco impegnato nonostante le due occasioni dei rossoblù. SPETTATORE
DE LIGT voto 6,5: un’altra prestazione di personalità. Lo dimostra specie nel primo tempo quando non avendo un avversario da tenere a bada si alza in appoggio ai compagni nella fase offensiva. Delizioso il suo lancio di 40 metri al 22′ a trovare Alex Sandro. MATURO
ALEX SANDRO voto 5: perché? Perché gioca ancora nella Juventus? Perché lo si continua a mandare in campo? Ex giocatore, finito, che continua imperterrito a rimarcarlo ogni maledetta domenica. Purtroppo non è il film di Oliver Stone con Al Pacino, ma il corso e ricorso storico, da almeno tre stagioni a questa parte, delle prestazioni medie del brasiliano. C’è un aggravante che con lui non è “Ogni maledetta domenica”, ma “Ogni maledetto giorno della settimana”. Ci si lamenta dell’orizzontalità di Arthur quando lui gioca solo all’indietro. RUGBISTA (SCARSO) PRESTATO AL CALCIO
BENTANCUR voto 5,5: anche per l’uruguagio la mediocrità sta diventando la norma. Non sbaglia nulla di particolare, tranne il scendere in campo con quella pochezza che contraddistingue i mediocri. Prometteva bene e lo stesso Allegri aveva scommesso sulla sua esplosione. Se è esploso si è disintegrato perché del promettente centrocampista titolare della Nazionale Celeste non è rimasto nulla. MEDIOCRE
ARTHUR voto 6,5: ormai lo si giudica per partito preso o per etichetta, ma il brasiliano, soprattutto nel primo tempo, è l’unico della mediana ad essere propositivo e positivo (non al coronavirus). Gioca rapido, spesso di prima, non perde un pallone ed esce dal pressing avversario con grande padronanza. È assolutamente falso se qualcuno dice che contro il Cagliari ha giocato solo orizzontale. POSITIVO
RABIOT voto 5,5: un po’ più propositivo e appariscente della mezzala di destra. Lui, quella di sinistra, sarebbe nel suo ruolo naturale, ma in rapporto allo stipendio percepito la sua prestazione è inversamente proporzionale e assolutamente non sufficiente. Esce dopo 45′ per una distorsione alla caviglia, ma nessuno si strappa i capelli. IL SOLITO
BERNARDESCHI voto 7,5: un quasi assist per il gol di Kean e un gol dopo tempo immemore, ma meritatissimo, a coronamento di una prestazione da vero trascinatore. Il contratto è in scadenza ma le sue prestazioni e quotazioni non stanno affatto scadendo. Se questo fosse il suo standard, e chissà che Allegri non lo abbia rigenerato davvero, fossi nella dirigenza me lo terrei stretto. Non basta una partita per cambiare il destino, ma questa sera gli vanno riconosciuti grandi meriti nella vittoria bianconera. Decisamente il migliore. INCREDIBILE MA VERO
MORATA voto 6: altra prova più che positiva per lo spagnolo che parte centrale salvo poi essere dirottato a sinistra ed invertito con Kean. Lotta con la consueta verve del vero gobbo e si sacrifica per la squadra. Non trova la rete, ma nel complesso è esempio positivo per i compagni. GOBBO
KEAN voto 7: nel primo tempo è l’esempio dell’atteggiamento giusto. Prima a sinistra poi al centro, ma sempre con la garra che tanto piace ad Allegri. Colpisce un palo, si divora una clamorosa occasione subito dopo per un pessimo controllo e poi firma la rete del vantaggio. Esce per un problema muscolare dopo una discreta performance. KEAN IL GUERRIERO
McKENNIE voto 6,5: la differenza tra lui e Rabiot è che con lui in campo la Juve ha una mezzala d’inserimento capace di muoversi in verticale e di aprire la difesa avversaria. Non è preciso nella scelta finale o nell’ultimo passaggio, ma migliorerà con la condizione. Di sicuro è tra i centrocampisti di cui oggi Allegri non può fare a meno. INCURSORE
KULUSEVSKI voto 6,5: il controllo a seguire con cui si libera dell’avversario e avvia la ripartenza prima di servire l’assist a Bernardeschi valgono il voto. Un gesto tecnico e atletico che vorremmo vedere molto più spesso da uno come lui. KULUSASSIST
ALLEGRI voto 6,5: ad un primo tempo in assoluto e totale controllo segue una ripresa da coronarie impoverite, per questo meriterebbe anche meno, ma il settimo clean sheet stagionale sono già un marchio di fabbrica sul come il mister sia stato capace di reinculcare nella testa dei giocatori la voglia di sacrificarsi per il gruppo. Tra l’altro con la vittoria di questa sera fa 252 in Serie A agganciando Don Fabio Capello con 40 partite in meno. RECORDMAN
Pagelle semplicemente fantastiche. Congratulazioni per la capacità di unire ironia e professionalità.
Tanto di cappello. Dovrebbero leggerla ovunque.
Leggo con colpevole ritardo e me ne scuso. Grazie, onorato.