Cagliari-Juventus, le Gram pagelle

SZCZESNY voto 6: dopo il primo tempo oltre al naso aveva le ossa rotte. Due sole vere parate su Luvumbo e su Prati per il resto incolpevole sui rigori che non intuisce nemmeno per sbaglio, ma anche su Luvumbo sono i compagni di reparto a sbagliare per primi. SPIAZZATO

GATTI voto 5: si innervosisce presto per un fallo ai suoi danni non fischiato poi il resto glielo combina Luvumbo sul quale non ha il passo per arginarlo e finisce per andare in grande sofferenza. Tempi duri anche per chi, come lui, ci mette il fisico. Serataccia piena di insidie e difficoltà. INCUBO

BREMER voto 5: anche lui, che è parso non al meglio della condizione fisica, arranca in una serata dove Shomurodov e Luvumbo sbucano da tutte le parti e solo per mancanza del colpo finale la Juve non crolla. Il brasiliano, invece, possiamo definirlo deleterio. Procura il secondo calcio di rigore con un tocco di braccio staccato dal corpo e scomposto. CROLLATO

DANILO voto 5,5: il meno peggio della linea difensiva, ma sembra stanco e scarico mentalmente, incapace di trovare quelle forze che in passato gli consentivano di entrare nella testa dei compagni. IMPALPABILE

WEAH voto 5: titolare al posto di Kostic, sembra disporre di una buona condizione fisica e una decisamente meno buona condizione mentale. In estate aveva impressionato positivamente, siamo a primavera e possiamo asserire con discreta certezza che erano impressioni sbagliate. Non salta mai l’uomo e non riesce nemmeno mai a metterla in mezzo. L’occasione da titolare diciamo che se l’è giocata piuttosto male. OGGETTO MISTERIOSO

ALCARAZ voto 5,5: ha dalla sua l’attenuante di essere toccato duro in area di rigore da una gomitata di Mina in avvio di match che gli provoca sanguinamento e successivi due punti di sutura. Però, nonostante la buona volontà, non c’è molto altro da salvare. Esce all’intervallo senza aver inciso, ma riuscendo ad essere inciso. SUTURATO

LOCATELLI voto 3: nel primo tempo la Juve è una cosa indescrivibile per atrocità mostrate in campo. Lui ne è il massimo interprete tanto da sembrare, per numero di errori anche banali, un pugile suonato alle corde. Servirebbe che il coach gettasse la spugna per interrompere l’incontro e la sua manifesta incapacità. Al rientro dagli spogliatoi si presenta un filino meglio ma davvero c’è da mettersi le mani nei capelli se questo è il regista della squadra anche per il futuro. Non è un regista, ma di questo passo rischia di non esser più neanche un giocatore. PUGILE ALL’ANGOLO

RABIOT voto 5: ha giusto il merito di servire la palla a Yildiz per il cross che poi, deviato da Dossena, vale il 2-2 finale. Per il resto tecnicamente sbaglia tutto quello che si può e tatticamente si auto-colloca ovunque senza mai trovare il bandolo della matassa. E’ in scadenza, ma vederlo giocare sembra come quei formaggi con la muffa. SCADUTO

CAMBIASO voto 5,5: prestazione priva dei suoi soliti spunti e della sua solita incisività. Sta soffrendo maledettamente l’involuzione di tutta la squadra e si sta adeguando alla mediocrità attuale. Ennesima partita con sostituzione. ANONIMO

CHIESA voto 5,5: accende la sua partita in qualche occasione con i lampi che gli apparterrebbero. Nel primo tempo è autore di un bell’inserimento e di un assist a Vlahovic per il gol del 2-1 che poi viene annullato dal var per un fuorigioco dell’italiano di un micro-millesimo di millimetro. Nella ripresa prova ad accendersi in più di un’occasione, ma è più la voglia dell’efficacia. Ha il merito di procurarsi la punizione che poi Vlahovic trasforma in gol. LAMPEGGIANTE

VLAHOVIC voto 6: la prestazione in sé non può definirsi buona, ma ha il merito, con quel suo sinistro mortifero, di accorciare le distanze su punizione e rimettere in carreggiata una squadra che sulla giusta strada non c’era mai stata. In una Juventus deprimente lui salva la pellaccia. MERITEVOLE

YILDIZ voto 6,5: entra lui e cambia la Juve. Nella voglia, nell’atteggiamento e nella pericolosità. Stranamente gioca in contemporanea a Chiesa e per una ventina di minuti anche con Vlahovic e Milik a dimostrazione che basta aver coraggio e credere nelle potenzialità della propria squadra. Il problema non è lui, ma chi non lo schiera dall’inizio. Ha il merito, oltre ad aver cambiato volto alla squadra, di crossare il pallone poi deviato da Dossena per il 2-2 finale. TITOLARE PLEASE

McKENNIE voto 5: entra me è come non fosse entrato. Chi l’ha visto? Nessuno. INVISIBILE

ALL. ALLEGRI voto 4: l’allucinante primo tempo passa dalla sua preparazione della partita, all’impresentabile pochezza tecnica e tattica esibita sino alla cocciutaggine nel non voler schierare dall’inizio Yildiz con Chiesa e Vlahovic. Quando l’acqua è alla gola tutto diventa possibile. Non è così che funziona. Da oltre due mesi la sua squadra è di una pochezza preoccupante eppure si sono incontrate quasi tutte squadre che si trovano nelle ultime posizioni della classifica. Nessuna ha giocato così male come i bianconeri. E non aver lavorato su uno schema tattico alternativo è a tutt’oggi qualcosa di incomprensibile. AUTOLESIONISTA

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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