Le pagelle dei bianconeri a Napoli

SZCZESNY voto 5,5: in un reparto arretrato imbarazzante in tutti i suoi interpreti è il meno peggio, quello che commette meno errori, anche se la sensazione è che non fosse sul pezzo questa sera come lo è stato nelle sue serate migliori. Dopo 8 clean sheet consecutivo ne prende cinque in una botta sola. CINQUESZNY

DANILO voto 5: anche il capitano naufraga al Diego Maradona contro un avversario più in palla, più forte e che non ha trovato grande opposizione. Lui è uno dei birilli saltati quasi sistematicamente. DELUSIONE

BREMER voto 3: c’era curiosità di vederlo in un big match, quello che sognava di giocare per i più alti traguardi, e di vederlo contro un attaccante di livello assoluto. Adesso che ci siamo tolti la curiosità ci restano il vuoto e la sua preoccupante pochezza. Prestazione tra le più imbarazzanti mai viste. OSCENO

ALEX SANDRO voto 4,5: se il rinnovo automatico dovesse dipendere dal raggiungimento di un tot di presenze, la speranza è che non passi per la testa a nessuno di fargliele raggiungere previo il carcere a vita. Prestazione da Alex Sandro, quello inguardabile, che è palla persa e che regala occasioni e gol all’avversario. BASTALEX!

CHIESA voto 5: è uno dei pochi che ci mette grinta e voglia nonostante a destra non la veda mai e spostato a sinistra, a parte l’occasione al 46′ del primo tempo, non faccia registrare cose particolari. Non è ancora in buona condizione per giocare 90′ e probabilmente nemmeno per giocare dal 1′. RIMANDATO

McKENNIE voto 5: la colpa non è sua è di chi lo ha preferito a Fagioli o Paredes. Impalpabile, insignificante. IMPROPONIBILE

LOCATELLI voto 6: nel primo tempo quando la Juventus subisce la spinta del Napoli è l’unico che cerca di arginare e giocare palla. Non una prestazione entusiasmante ma il migliore della mediana e probabilmente di tutta la Juventus del primo tempo. Esce toccato duro da Osimhen quando ormai il match è compromesso. IL MENO PEGGIO

RABIOT voto 5: nel pre-gara aveva promesso che avrebbero cercato di vincere per l’ultima partita del presidente Agnelli. La Juve ha cercato di vincerla? Non ce ne siamo accorti, ma nemmeno ci siamo accorti di Rabiot tritato dagli avversari come tutti i suoi compagni. SURCLASSATO

KOSTIC voto 4,5: le ha giocate tutte e quindi può essere stanco. Stasera non si è visto se non per diversi errori tecnici anche nella fase difensiva. Non salta mai l’uomo e non la mette mai. PARACARRO

DI MARIA voto 6: tecnicamente è indiscutibile. Il talento non gli fa difetto e seppur sia stato il più creativo ed il più pericoloso, nonché l’autore dell’unico gol bianconero, è irritante il suo atteggiamento nella fase di non possesso. E la Juventus, questa Juventus, non può permettersi un lusso così. GENIO E INDOLENZA

MILIK voto 5: sarà stata l’emozione, saranno state le aspettative, ma in campo sembrava quello che Sarri, da allenatore della Juve, si disse di essere dopo una sconfitta contro “i suoi ragazzi”. Molti errori tecnici, pochi palloni domati e un errore di testa che non si può concedere un attaccante come lui. Spettatore nella fase di non possesso ha anche il demerito di non salire e tenere in gioco Osimhen nell’occasione del terzo gol. PIGRO E INVOLUTO

PAREDES voto 5: entra con la Juve già sotto 3-1 e prossima ad affondare. Non è certo lui che prova ad evitarne la debacle. FAGIOLI DOV’È?

KEAN voto 5,5: entra a giochi fatti e partita compromessa e nulla può fare se non dimostrare che lui avrebbe avuto più voglia. Troppo poco però. KEAN CI POTEVA FARE?

ALLEGRI voto 2: anche peggio di Bremer. Già la formazione iniziale dava adito a dubbi, poi l’atteggiamento dei suoi ha fatto il resto. Anzi no! Il timore che con i giovani sarebbe andata così c’era, ma la speranza che avesse capito che è sempre meglio un Fagioli di un McKennie l’avevamo. E invece delusione totale. Surclassato totalmente ed umiliato dal collega Spalletti che lo incarta, gli mette il guinzaglio e lo porta a spasso. ALLENATORE PER SBAGLIO (cit. Allegri)

AGNELLI voto 7,5: gli ultimi tre anni non possono cancellare ciò che si buono è stato fatto e ciò che la Juventus è arrivata a giocare. Era l’ultima partita da Presidente della Juventus e si sarebbe voluto regalare un altro epilogo. ARRIVEDERCI

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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