E’ di oggi la notizia che Sinisa Mihajlovic dovrà affrontare una partita ben più importante di quelle che, da giocatore prima e allenatore poi, ha dovuto combattere sul rettangolo di gioco. L’allenatore del Bologna è stato colpito da una forma di leucemia che per sua stessa ammissione è nella fase acuta e necessita di cure mirate ed immediate. Da martedì inizierà un periodo che lo vedrà sottoporsi ad un ciclo di terapie per sconfiggere il male.
E’ una situazione delicata, e lo è oltre che per lui e per le persone che gli vogliono bene, anche per tutti quelli che, come il sottoscritto, vivono queste notizie e queste circostanze con tanta emotività. Ci tengo a sottolineare che non sono alla ricerca di “like” né di consensi, approfittando di situazioni delicate come quella che Sinisa sta attraversando. E’ proprio l’emotività della situazione che trasporta la mia “penna” per esprimere il massimo rispetto per un uomo che ho sempre “vissuto” da avversario, fosse alla Roma, alla Sampdoria, alla Lazio, all’Inter o in qualunque delle squadre che lui stesso ha allenato. Un uomo, figlio della sua terra, che ha vissuto la guerra e che per indole è sempre stato un duro. Uno di quelli che vorresti sempre avere dalla tua parte perché “cazzuto”, deciso ma sempre schietto e leale. E che per questa sua schiettezza e lealtà si è guadagnato il rispetto del mondo che lo circonda.
Ci sono battaglie e battaglie..
Nella vita ci sono battaglie ben più importanti e difficili di una partita di calcio per la quale, spesso, ci si “scanna” fuori dal campo. Al mister va il mio più grosso in bocca al lupo affinché con la sua grinta e determinazione, che lo hanno sempre contraddistinto, possa vincere la sua partita più importante.
Non è il mondo del calcio ad essere sotto choc. E’ tutto il mondo dello sport, tutto il mondo che ti circonda e che ti stima a prescindere dalle origini, dai colori e dal qualsiasi banalità che si finisce spesso per usare in situazioni come questa che vedono coinvolti idoli e personaggi che hai sempre la sensazione siano avvolti da un’aureola d’invincibilità.
Dalla conferenza stampa
Sinisa Mihajlovic: “Ho chiesto riservatezza a tutti voi, volevo essere il primo a dare la notizia. Non tutti mi hanno rispettato per vendere 100-200 copie di giornale hanno rovinato un’amicizia di 20 anni. Mi dispiace molto per questo.“
Ecco, questo stralcio della conferenza stampa, attraverso la quale Mihajlovic ha raccontato ciò che sta attraversando, deve far riflettere su quello che oggi siamo diventati. O se preferite su dove siamo arrivati.
Massimo rispetto per l’uomo ancor prima che per il giocatore e l’allenatore.
Forza Sinisa siamo tutti con te. Non solo il mondo del calcio. Siamo tutti con te.