A distanza di pochi giorni da quando Dell’Agnello e i suoi ragazzi sono tornati ad allenarsi in palestra ho avuto il piacere di incontrare il coach per una consueta quanto piacevole chiacchierata di inizio stagione per capire sensazioni ed aspettative in vista della prossima Serie A2 che per la Pallacanestro Forlì 2.015 comincerà dal PalaTricalle di Chieti.
Buongiorno coach, questa sarà la tua terza stagione consecutiva sulla panchina di Forlì. Ti chiedo quali sensazioni e quali aspettative?
“Innanzitutto sensazioni positive perché per me è motivo di grande orgoglio essere ancora qua. Sai bene che nello sport tre anni nello stesso posto non sono un’era geologica, ma sicuramente cominciano ad essere un periodo molto importante. La Società è una società molto seria, la piazza è di quelle che offrono grandi stimoli e quindi è un grande privilegio esser di nuovo a Forlì. Le sensazioni sono super positive e le aspettative importanti perché grazie alla Società per il terzo anno di fila abbiamo costruito una squadra sicuramente competitiva, poi quanto competitiva ce lo dirà il campo, però noi ci siamo e vogliamo essere protagonisti“.
Dopo la prima stagione conclusasi anzitempo causa Covid, la seconda, dopo un ottimo inizio, non è finita nel migliore dei modi. Cosa ti ha lasciato questa seconda stagione sotto San Mercuriale?
“Consentimi di correggerti perché non è esattissimo dire – dopo un buon inizio – perché noi abbiamo vinto la stagione regolare e quindi abbiamo fatto una stagione regolare eccellente. Purtroppo nell’ultimo mese siamo stati sottotono, ma in sostanza abbiamo sbagliato le due partite di Roma con Roma. Sicuramente è colpa nostra, ma come si suol dire quando vinci festeggi, quando perdi impari. Ecco noi speriamo di aver imparato la lezione o comunque di aver imparato qualcosa per evitare che situazioni simili ci capitino ancora. Non dimentichiamo però i sette mesi di altissimo livello conclusi con due settimane giocate male. Se ci ripenso l’amarezza è enorme, ma continuare a parlarne non serve a niente pertanto guardiamo avanti e guardiamo al prossimo campionato“.
Correggimi se sbaglio: nello scorso campionato Forlì non era certamente il team più forte, ma c’è stato un momento in cui era quasi impossibile battervi perché eravate più squadra di tutti. Poi cos’è successo?
“Intanto diciamo che con le regole di due anni fa noi saremmo stati promossi in Serie A1 avendo vinto la regular season ed avendo dimostrato di essere un grande gruppo. Poi quando sono iniziati i play-off è successo quanto ti ho detto prima dove abbiamo sbagliato quelle due partite con Roma per le quali non ho una causa certa, nel senso che in palestra ci siamo sempre allenati bene e con la testa di chi voleva fare bene, ma non è andata come avremmo voluto. Probabilmente abbiamo fatto un qualcosa di straordinario prima ed abbiamo creato grandi aspettative intorno a noi ma non è successo nulla di più che due partite giocate male in quel momento della stagione“.
Veniamo alla stagione che è alle porte. Si riparte il 3 ottobre da Chieti. Nonostante questi ultimi due anni difficili la società ha dimostrato grande attaccamento alla città allestendo una squadra che dagli addetti ai lavori è definita competitiva. Che Unieuro dobbiamo aspettarci?
“Sono convinto che l’Unieuro potrà essere una squadra molto solida ed anche abbastanza polivalente avendo tanti giocatori intercambiabili, non necessariamente per ruolo, ma proprio in rotazione e quindi mi sento di dire che saremo sicuramente una squadra affidabile. Tra l’altro in questi due anni questa affidabilità è stata un po’ il nostro marchio di fabbrica essendo stati una squadra che di partite ne ha vinte tante e ne ha perse poche ed anche quelle poche perse sono state molto combattute. Sicuramente il cliché sarà di nuovo questo“.
Il nuovo duo americano biancorosso sarà composto da Jeffrey Carroll e Kenny Hayes. Ti chiedo perché la scelta è ricaduta su di loro e se ci tracci un breve profilo di entrambi?
“Nel momento in cui abbiamo deciso di fare per il terzo anno il pacchetto lunghi italiano ed abbiamo avuto l’occasione di prendere un playmaker under e quindi più economico dal punto di vista societario ma già molto esperto del campionato come Palumbo, inevitabilmente la scelta, come l’anno scorso, è andata sul 2 e sul 3 stranieri . Ci siamo separati a malincuore da Rush ed abbiamo subito pensato a Jeffrey Carrol perché aveva fatto molto bene in A2 pur in squadre, con tutto il rispetto possibile, di secondo piano però è un ragazzo che ha enormi potenzialità e crediamo che potrà essere protagonista di una grande stagione. Cercavamo poi la cosiddetta ciliegina sulla torta, cioè una guardia che sapesse fare tante cose e secondo me con Hayes abbiamo pescato veramente il giocatore giusto che, per la prima volta in carriera, o comunque negli ultimi sette/otto anni, scende in A2. E’ un giocatore che ha sempre disputato il primo campionato ovunque abbia giocato e quindi penso possa essere per noi un’addizione davvero importante“.
Di entrambi gli americani ti chiedo dove eccellono e dove eventualmente bisogna lavorare per migliorarli?
“Carroll è un tiratore, nasce come tiratore ed è la cosa nella quale eccelle di più, però anche tecnicamente secondo me è molto valido. E’ un giocatore che ha tante skills come si dice oggi, che ha una presenza fisica importante, ma che deve migliorare nel suo livello di gioco. Hayes è esattamente il contrario è un giocatore esperto che conosce la pallacanestro e che ha un IQ molto alto. Ha 34 anni quindi dove possa migliorare non lo so, ma eccelle nel livello di basket che esprime perché è uno di quei giocatori che sa sempre cosa bisogna fare in campo“.
Rispetto allo scorso anno il roster ha allungato le rotazioni. Oltre agli americani sono arrivati Palumbo, Pullazi e Benvenuti. Ritieni che questa tua Unieuro sia più completa rispetto quella della scorsa stagione?
“Sicuramente abbiamo una rotazione di spessore. Non voglio mancare di rispetto a Campori e Dilas che sono due ottimi ragazzi e che ci hanno dato tantissimo e sottolineo tantissimo, però quest’anno abbiamo nove giocatori che hanno già giocato minuti importanti in questo campionato e sono giocatori, non dico espertissimi perché Palumbo ha vent’anni, però sono giocatori che hanno già fatto tanto rodaggio in questa categoria e quindi siamo sicuramente una squadra che definirei più attrezzata“.
Alla luce della composizione dei due gironi ti chiedo quali sono le squadre che vedi favorite in generale e in particolare quale l’avversario più pericoloso del girone rosso?
“Allora… nel nostro girone le più accreditate ad oggi sono Verona, Scafati, Ferrara ed in questo gruppetto ci metto anche Forlì. Nell’altro girone ci sono Cantù, Treviglio, Torino e Udine. A detta di tutti Cantù e Udine sono le più forti. Ripeto, a detta di tutti“.
Situazione pubblico. Ci sono novità per i tifosi?
“Al momento l’ingresso sarà consentito ad un numero di tifosi pari al 35% della capienza dell’impianto che per noi stanno a significare circa 2000 supporters presenti nell’Unieuro Arena, ovviamente provvisti di Green Pass. La speranza, da qui ad ottobre, è quella di riuscire ad ottenere, anche attraverso l’intervento della FIP, un numero pari al 50% della capienza degli impianti per poi arrivare quanto prima al 100%. Intanto però, tra non aver nessuno e 2000 persone, per noi e per la Società vorrà già dire tanto“.
Siamo in conclusione e allora ti pongo la classica domanda di rito: confidando nel graduale ritorno del pubblico nei palazzetti, i tifosi di Forlì possono sognare in grande?
“Guarda sognare fa sempre bene, essere pessimisti fa sempre male, quindi va benissimo vedere il bicchiere mezzo pieno. Personalmente quello che mi auspico, che è sostanziale e che mi cambia la vita proprio nell’approccio al mio lavoro è che finalmente giocheremo con i nostri tifosi e non per i nostri tifosi come l’anno scorso. Cambia solo una parolina, ma la differenza è sostanziale“.
Non mi resta che fare a te e a tutta la squadra il mio più grosso in bocca al lupo e ringraziarti per la gentilezza e disponibilità.
“Di nulla è un piacere. Crepi il lupo e speriamo di vederci presto, questa volta dentro l’Unieuro Arena“.
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