Juventus di corto muso all’ultimo respiro

Dopo due sconfitte consecutive i bianconeri vincono All’Allianz Stadium 1-0 contro la Fiorentina grazie all gol del colombiano cuadrado

Max Allegri è costretto a rivedere i piani di formazione a pochi secondi dal gong con le defezioni dell’ultimo momento di Bonucci e di colui che avrebbe dovuto sostituirlo: Giorgio Chiellini. Coppia centrale formata da de Ligt e Rugani e Rabiot a centrocampo al posto del buon Bernardeschi visto in Champions.

Nella Fiorentina di Vincenzo Italiano l’osservato speciale è certamente il serbo Dusan Vlahovic oggetto del desiderio già di diversi top club europei oltreché dei bianconeri appunto. Parte bene la viola che sembra voler fare la partita e al 6′ il colpo di testa di Bonaventura è la prima occasione del match. Avvio timido invece della Juventus che trova la sua prima occasione sull’asse Morata-Dybala al 10′, ma il pallone finisce alto in curva.

L’occasione accende gli uomini di Allegri che cominciano a spingere con McKennie, Chiesa e Locatelli in costante crescita senza però riuscire a perforare la difesa avversaria. La Juve però adesso c’è ed è più padrona del campo nonostante la mancanza di un terminale offensiva sembri evidente. Al 31′ una bellissima giocata di Dybala mette Morata davanti a Terracciano che in uscita bassa anticipa lo spagnolo. Al 33′ grande iniziativa di Odriozola che mette una bellissima palla a centro area per Saponara che in acrobazia calcia alto per la migliore occasione di questo 1° tempo.

Al 36′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Callejon, a secco da quasi un anno e mezzo, a calciare dal limite senza inquadrare lo specchio. È un momento favorevole alla Fiorentina che costringe i bianconeri a numerosi errori in uscita. Ultimo brivido al 2′ di recupero con un possibile tocco di mano di Danilo in area di rigore giudicato non punibile dal var.

La ripresa comincia col cambio forzato Pellegrini per Alex Sandro, così alle già improvvise defezioni di Szczesny, Bonucci e Chiellini, la Juventus deve rinunciare al brasiliano dopo i primi 45′. Il primo squillo del 2° tempo è al 50′ con una bella giocata di Morata che si libera di Milenkovic e calcia a fil di palo. McKennie, il migliore in assoluto dei suoi, avvia la ripartenza al 55′ con la quale Rabiot arriva pericolosamente alla conclusione, ma il pallone finisce in angolo.

La Juventus avrebbe bisogno di una vittoria più dell’aria da respirare, ma l’atteggiamento ed i ritmi non sembrano quelli giusti. L’inferiorità numerica a centrocampo con Chiesa reso innocuo a destra e il nulla cosmico a sinistra sono solo alcuni dei motivi di una Juventus che proprio non va. Al 73′ Milenkovic viene espulso per doppia ammonizione e potrebbe essere la svolta del match, ma al 76′ è la traversa a dire no ad una bordata di Chiesa che avrebbe meritato miglior fortuna.

Italiano inserisce Igor, Nastasic e Duncan mentre Allegri solo al 78′ sceglie Cuadrado per Rabiot. Al 80′ Morata insacca su cross di Cuadrado, ma la sua posizione era chiaramente viziata da fuorigioco. Al 85′ è ancora la volta di Chiesa, ma Terracciano dice ancora no. Al 88′ è la volta di Kaio Jorge in ragione di uno stanchissimo Morata, ma il guizzo vincente al 91′ è di Cuadrado che con un’azione delle sue, con una finta delle sue, mette a terra Biraghi e insacca alle spalle di Terracciano il gol della vittoria.

Vince la Juventus grazie alla svolta del match al minuto 73 con l’espulsione di Milenkovic. Troppo passiva la formazione di Allegri prima dell’episodio decisivo e questo deve fare riflettere nonostante tre punti importantissimi per risalire una classifica ancora deficitaria.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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