Juventus, due punti persi

ALLO STADIO LUIGI FERRARIS DI GENOVA I BIANCONERI DOPO UN BUON 1° TEMPO SPRECANO TUTTO CON UNA PESSIMA RIPRESA. A CHIESA RISPONDE GUDMUNDSSON

Massimiliano Allegri lo ha preannunciato il conferenza stampa – “Guai a sottovalutare il Grifone, in casa sono forti e molto pericolosi” – e la sua Juventus questa sera dovrà fare attenzione ad un avversario che storicamente, tra le mura amiche, ha sempre creato severi grattacapi ai bianconeri.

Gli ultimi 10 precedenti in terra ligure vedono la Juventus in leggero vantaggio con 6 vittorie contro le 4 dei rossoblù. Osservati speciali saranno due ex come Dragusin e De Winter, mentre Malinovskyi rappresenta il porticciolo numero uno. A mister Giardino mancherà l’attaccante italo-argentino Mateo Retegui.

Allegri per l’occasione si affida alla continuità mandando in campo gli stessi effettivi che hanno battuto il Napoli con l’unica eccezione rappresentata da Miretti al posto di Rabiot, in tribuna per un problema al costato, e nella speranza che Chiesa e Vlahovic possano tornare a ruggire come ad inizio torneo.

I primi minuti sono di assoluto studio tra le due formazioni che non affondano i colpi. La prima conclusione è diarca rossoblù con Malinovskyi che colpisce dai 30 metri chiamando Szczesny alla parata a terra. I ritmi sono veramente bassi e bisogna attendere il 13′ per la prima conclusione bianconera con Chiesa, da posizione defilatissima, che impegna Martinez in angolo.

Al 21′ grandissima palla di Chiesa per Vlahovic che sotto misura devia il pallone sopra la traversa e fallisce così una ghiotta opportunità per portare i suoi in vantaggio. Al 26′ calcio di rigore nettissimo per atterramento di Chiesa ad opera di Martinez e lo stesso Chiesa, che si incarica del tiro dal dischetto, porta in vantaggio la Juventus spiazzando l’estremo difensore rossoblu.

La reazione che t’aspetti in realtà non c’è con una Juventus in grado di esibire una fase difensiva organizzata e così efficace da mettere sconforto all’avversario. Genoa che prova a colpire al 43′ sull’unica incertezza del reparto arretrato, ma Gudmundsson non arriva all’impatto col pallone centrato da Vasquez dalla sinistra. Dopo 1′ di recupero l’arbitro Massa decreta la fine di un primo tempo tutt’altro che divertente.

La ripresa comincia con Gilardino che lancia subito Ekuban al posto di Vasquez nel tentavo di dare peso ad un attacco decisamente sterile nel corso dei primi 45′. Il risultato è subito evidente al 47′ perché il neo entrato offre l’assist a Gudmundsson che da due passi non fallisce e trafigge Szczesny.

Al 51′ altro clamoroso errore del Genoa, questa volta con Martinez, che regala palla a Chiesa il quale non riesce ad approfittarne e cestina una clamorosa palla gol. La Juve, ferita, insiste con un paio di iniziative personali di Cambiaso, ma in entrambe le occasioni la difesa di casa riesce a salvarsi.

La partita scivola via senza particolari emozioni sino al 68′ con Allegri che richiama Vlahovic e per Milik e Weah e con un Miretti ai limiti dell’impresentabile. Al 69′ cartellino giallo per proteste, legittime, a McKennie per un fallo inesistente. Al 70′ giallo anche per Milik reo di un fallo da tergo su Malinovskyi.

Al 73′ Allegri sostituisce Miretti con Iling-Junior e al 74′ arriva il primo cartellino giallo anche per il Genoa con Badelj che entra in gioco pericoloso su Bremer. Al 76′ su angolo di Gudmundsson, Bani solissimo colpisce di testa sopra la traversa. Al 77′ Massa estrae il cartellino giallo anche all’indirizzo di Allegri per reiterate proteste.

Al 83′ Gilardino richiama Sabelli per Vogliacco, altro prodotto del vivaio bianconero, ma è la Juve al 85′ con Cambiaso per Milik a rendersi pericolosa. Al 87′ fuori Cambiaso e dentro Yildiz. Al 88′ angolo di Chiesa e Martinez compie un prodigio su Bremer per evitare il 2-1.

Al 90′ cartellino giallo per Malinovskyi per un brutto intervento su Yildiz che avrebbe meritato probabilmente un provvedimento più severo. Al 94′ Massa fischia la fine di una partita che la Juve getta al vento con una ripresa impresentabile per chi ha ambizioni di scudetto.

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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