All’AlliAnz tratti di ottima Juventus in cui è sempre più incisiva la mano di Sarri
La ripresa del campionato, dopo le varie soste per le Nazionali, è storicamente complicata e mai un discorso semplice. All’Allianz Stadium era di scena un Bologna ben messo in campo e voglioso di giocarsela senza fare barricate.
Prima frazione di gioco
Nel primo tempo, dopo una prima parte tutta di marca bianconera nel corso della quale oltre al gol di CR7 s’è vista una Juventus versione PlayStation, è seguita una seconda parte meno brillante anche a causa del bellissimo gol trovato da Danilo che ha minato le sicurezze dei ragazzi di mister Sarri.
Seconda frazione di gioco
Nella ripresa, nonostante un Bologna che merita comunque applausi, a proposito infiniti applausi al suo allenatore Sinisa Mihajlovic che non ha voluto mancare l’appuntamento e si è seduto regolarmente in panchina, la Juventus ha trovato il gol vittoria col miglior un campo, quel Miralem Pjanic che sta sfoderando prestazioni planetarie in serie.
Ma è stato tutto il secondo tempo, eccezion fatta per gli ultimi 3 minuti di pura follia, che ha visto la Juventus dirigere le operazioni con un calcio verticale, a tratti intenso, fatto di fraseggi in serie con rapido movimento del pallone che hanno mostrato una Vecchia Signora con un gioco davvero tutto nuovo. L’input del mister sta pian piano entrando nella testa dei giocatori che palesano una chiara edizione evidente voglia di divertirsi. Siamo all’ottava di campionato e con un percorso differente la Juventus sta seguendo la strada percorsa negli ultimi 8 anni.
Top…
Pjanic voto 8,5: mi genufletto, recitando il più umile dei mea culpa d’innanzi a cotanto splendore calcistico. Oltre le più rosee aspettative, il bosniaco dipinge un calcio a cui a Torino non erano abituati. Partita da manuale del calcio nel corso della quale sbaglia tra sì e no un solo pallone (forse). Verticalizza a memoria dimostrando di aver studiato tutto il programma spiegato dal Prof. Sarri. LA PERFEZIONE
Buffon voto 7: i grandi portieri sono quelli a cui basta un intervento per dimostrare di essere pronti. La parata al minuto 94 è di quelle che valgono gli scudetti. Non male la reattività per un “nonnetto” di anni 41 che para ancora come un ragazzino. Le uscite alte non sono mai state il suo forte per questo sulla traversa colpita poco prima da Santander da dentro l’area piccola Gigi ha qualche responsabilità. Ma la parata successiva cancella la precedente indecisione. ETERNO
Ronaldo voto 7: prima dell’inizio del match il Presidente Agnelli lo omaggia della maglia celebrativa per i suoi 700 gol e allora quale miglior occasione per ripagare tanta stima e fiducia se non con un gol d’autore? Apre le danze e gioca una partita con qualche pecca ma con tante giocate di qualità. E il gol 701 basta per guadagnarsi il posto tra i top di giornata. SETTECENTESCO
…& Flop
Khedira voto 5: dopo un inizio di stagione scoppiettante e nel quale si è guadagnato (normale amministrazione per lui) la fiducia del mister, quest’oggi è parso parecchio appannato. In diverse circostanze non si è mostrato lucido negli inserimenti e poco prima della sostituzione ha rischiato un rosso diretto nel tentativo di stendere con fallaccio da dietro un avversario lanciato in contropiede. IMPACCIATO
Bernardeschi voto 5,5: sicuramente meglio rispetto alle precedenti uscite in bianconero. I due gol in Nazionale gli hanno ridato linfa e sicurezza tanti che parte decisamente bene. Poi però col passare dei minuti finisce per perdersi e tornare evanescente come nel recente passato facendo giocate contro le regole del calcio. Sì spende parecchio nel garantire equilibrio ma da lui è lecito attendersi di più. EVANESCENTE
Bentancur voto 5: entra in sostituzione di Khedira ma onestamente l’unica giocata utile è stata l’ammonizione spesa per fermare Palacio in una delle sue pericolose ripartenze. È sempre difficile entrare in partita in match tirati come quello odierno e con appena mezz’ora a disposizione ma Rodrigo è un’altra cosa. SPAESATO
Testa alla Champions
Tra le note positive della serata, a dispetto dei mugugni avvertiti dagli spalti dello Stadium, c’è sicuramente la prestazione di Rabiot che è parso in netta crescita rispetto alle prime uscite. Il ragazzo deve imparare un nuovo tipo di calcio e un nuovo campionato ma ha dimostrato di avere qualità interessanti e di poter tornare utile alla causa bianconera. Senza dimenticare che giocare in una squadra di così tanti campioni non è facile per nessuno.
Ora testa a martedì quando a Torino arriverà la Lokomotiv Mosca e sarà la seconda di un ciclo di sette partite in 22 giorni. Partita da vincere a tutti i costi per cominciare ad indirizzare la qualificazione agli ottavi di CL.