AL CASTELLANI DI EMPOLI I BIANCONERI RIMEDIANO L’ENNESIMA FIGURACCIA STAGIONALE PERDENDO 4-1 UNA PARTITA ASSOLUTAMENTE INDECOROSA
Nella giornata da ricordare più per la rimodulazione della pena per il filone plusvalenze che per il campionato, gli uomini di Massimiliano Allegri scendono in campo al Castellani contro l’Empoli, fresco di salvezza raggiunta, per cercare di mettere in cascina quanti più punti possibili dopo la nuova penalizzazione di 10 punti comminata dalla Corte Federale d’Appello.
I precedenti in terra toscana tra le due formazioni raccontano di 7 vittorie bianconere ed appena 2 pareggi. Per l’occasione Allegri, privo degli squalificati Cuadrado e Danilo, schiera Barbieri e Alex Sandro, Miretti al posto dell’infortunato Fagioli e il duo Milik-Vlahovic in attacco.
Dopo il toccante minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna il match ha inizio ed è subito la Juventus a provare a fare la partita. La prima grande occasione è al 7′ ed è opera di Gatti sulla quale né Vlahovic, né Milik riescono nella deviazione vincente.
Al 10′ è ancora Juventus con il diagonale di Kostic sul quale Vicario si distende in tuffo e para. Appen 3′ più tardi sugli sviluppi di un angolo Milik centra la traversa e sulla palla messa in rete da Gatti l’arbitro Ayroldi annulla per un fallo di Bremer in mischia.
Il calcio è spietato perché al 18′ alla prima sortita offensiva dei toscani Milik atterra Cambiaghi e dal dischetto Caputo fa 1-0. Ci si attende la reazione dei bianconeri ma al 21′ a seguito di un corner Luperto raddoppia e per la Juventus alle 21:10 è già notte fonda.
I bianconeri provano una timida reazione che frutta un tiro dai 25 metri di Rabiot alto di un soffio. Al 34′ Vlahovic avrebbe sul suo sinistro una comoda girata da scaraventare in porta, ma per la seconda volta in serata il serbo fa cilecca confermando la sua non facile stagione.
Non succede praticamente più nulla e dopo 2′ di recupero le squadre vanno al riposo con i padroni di casa che senza particolari sforzi sono avanti 2-0.
La ripresa comincia con Chiesa e Paredes in campo al posto di Barbieri e Miretti. Per l’ex viola quella di questa sera è la 200^ presenza in Serie A. La prima occasione è ancora bianconera e ancora con Vlahovic, l’epilogo è anche peggio dei tentativi precedenti.
Al 47′ frittata clamorosa di Alex Sandro, anche qui l’ennesima di un giocatore ben oltre il viale del tramonto, e Akpa Akpro s’impossessa del pallone e serve Caputo in mezzo all’area che con uno scavetto firma il 3-0.
Al 54′ buona iniziativa di Chiesa che costringe Parisi al fallo e Ayroldi ad estrarre il primo cartellino giallo della partita. Al 55′ cartellino giallo invece per Rabiot e al 57′ è Fazzini che costringe alla parata Szczesny per evitare il 4-0.
Al 59′ altri due cambi per Allegri con Kean e Di Maria dentro in ragione di Milik e Locatelli. Al 63′ è invece la volta di Rugani per un distrutto disastroso Alex Sandro che costringe così Allegri a bruciarsi il cambio Iling-Junior pronto da diversi minuti.
La Juve non riesce a reagire se non per inerzia e nervi e Rabiot, capitano dopo l’uscita di Alex Sandro, costringe al fallo e al cartellino giallo Bandinelli. Subito dopo Paolo Zanetti lo richiama in panchina ed inserisce Haas.
Al 75′ è la volta di Paredes a finire sul taccuino di Ayroldi per un intervento irregolare ai danni di Cambiaghi. Al 78′ Zanetti inserisce l’ex Pjaca per Fazzini e Henderson per Cambiaghi.
Mentre il match scivola verso la fine arriva inaspettato il gol della bandiera al 85′ con Chiesa che torna a segnare in Serie A dopo oltre 500 giorni dall’ultima volta. Al 87′ ultimi due cambi per l’Empoli con Sojanovic e Piccoli per Akpa Akpro e Caputo. Al 92′ è proprio Piccoli ad approfittare di un altro errore Kostic-Di Maria ma Szczesny compie un grave intervento in angolo. Dallo stesso calcio d’angolo questa volta Piccoli trova il pertugio giusto e batte Szczesny per il definitivo 4-1.
È l’ultimo atto di una disfatta che deve avere ripercussioni nell’immediato perché la storia della Juventus non può essere infangata in maniera così indegna. Qualcuno abbia la decenza di salvare il salvabile.