La storia tra Leonardo Bonucci e la Juventus si è chiusa in via definitiva ed ufficiale questa mattina con l’annuncio dell’Union Berlino, il club tedesco col quale l’ex capitano bianconero ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2024. Le sue prime parole dopo all’arrivo in terra di Germania sono state di entusiasmo (poteva essere diverso?) mentre in riferimento alla fine della storia d’amore con la Vecchia Signora ha glissato con un: “Ci sarà tempo per parlarne“. Non è finita nel migliore dei modi, inutile dirlo e non ci sono dubbi sul fatto che tutti avrebbero preferito un epilogo differente, ma resta scolpito nella pietra il comportamento della Juventus che informò preventivamente, quindi con largo anticipo, il giocatore della scelta di non ritenerlo più parte del progetto tecnico per la stagione che sarebbe cominciata a luglio scorso. A Bonucci fu anche offerta la possibilità di una passerella davanti al proprio pubblico nell’ultima casalinga contro il Milan proprio per salutare quella che per anni è stata casa sua ed i suoi tifosi. Il giocatore declinò la proposta convinto di potersi giocare ancora le sue carte in bianconero e di ribaltare il giudizio e la considerazione di club e allenatore. Così non è stato e quando è stato reso pubblico che Bonucci non avrebbe fatto più parte della rosa, che non sarebbe partito per gli States in tournée con i compagni e si sarebbe allenato alla Continassa in orari differenti dal resto del gruppo sono scoppiate le polemiche. Per lui 502 presenze con la maglia bianconera, una parentesi al Milan che molti non gli hanno mai perdonato e 17 trofei, 8 scudetti, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane, conquistati da protagonista. E’ stata un’avventura che non tutti potranno replicare e nonostante il triste epilogo Leo rimarrà nella hall of fame dei giocatori più vincenti della storia ultracentenaria della Juventus.
Fine della storia
Luca Gramellini Scritto il
Pubblicato da Luca Gramellini
Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano. Mostra altri articoli