Juventus-Lecce, la Gram pagelle

SZCZESNY voto 6: non tocca un pallone che uno con le mani, in compenso tocca un’infinità di palloni con i piedi a causa di numerosi retropassaggi quasi che i suoi compagni volessero testarne lo stato di serenità. SERENO

RUGANI voto 6: prestazione tranquilla senza particolari difficoltà. Il Lecce davanti è parso davvero poca cosa. TRANQUILLO

BREMER voto 6: non suda le cosiddette sette camicie anche grazie all’ inconsistenza della fase offensiva leccese, ma non offre sensazioni di sicurezza e padronanza nonostante non commetta gravi errori. Impreciso coi piedi e ruvido nella fase difensiva. GOFFO

DANILO voto 6: partita tutto sommato tranquilla dopo la tempesta di Reggio Emilia, nonostante lasci percepire scarsa tranquillità. Per capire se il raffreddore è acqua passata domenica a Bergamo sarà un test verità. CONVALESCENTE

McKENNIE voto 6,5: doveva essere fuori dal progetto e in partenza. Si è preso la faccia destra e non a molla più. Insieme a Fagioli l’unico che dà qualcosa alla mediana bianconera. Esce stremato a pochi minuti dalla fine. EVOLUZIONE

FAGIOLI voto 6: la qualità non gli manca la continuità di stare dentro la partita 90′ sì. Se riuscirà ad essere una presenza costante nel match farà un ulteriore importante step di crescita. Illumina a intermittenza e questo è ancora troppo poco per prendersi la Juventus. INTERMITTENTE

LOCATELLI voto 5: prima o poi la prova Fagioli in regia andrà fatta. Non trova continuità e non riesce ad essere il Locatelli versione Nazionale che ci aveva illuso un po’ tutti. Altra partita di sacrificio, ma di poca sostanza e qualità. Così si va poco lontano. ETERNA PROMESSA

RABIOT voto 5,5: un altro che si accende a sprazzi e che non è ancora nemmeno lontano parente del Rabiot della passata stagione. Ha un motore importante, ma deve avere dimenticato di mettere benzina. L’unica cosa buona, e non è comunque poco, è la sponda con la quale serve l’assist a Milik per il gol vittoria. CERCASI RABIOT DISPERATAMENTE

CAMBIASO voto 5,5: era partito benissimo in campionato poi due panchine consecutive gli hanno smontato le sue certezze. Fatica a ritrovarsi e a mostrare quanto di buono prometteva. NON INCIDE

MILIK voto 6,5: partita disastrosa fino al gol, poi la decide lui e di conseguenza migliora la sua performance. Ma tutto questo non illuda perché i primi 56′ devono far riflettere. IRRICONOSCIBILE

CHIESA voto 6,5: si divora un gol davanti a Falcone seppur leggermente defilato, ma è l’unico che dà l’impressione di aver capito come si diventa leader della Juventus. Caparbio, tenace e determinante in tutte le scuole offensive bianconere. Peccato non timbri il cartellino. LEADER

GATTI voto 6: entra per Rugani e come il compagno non soffre per la pochezza della fase offensiva salentina. Ordinaria amministrazione. DISOCCUPATO

KOSTIC voto 5,5: non offre nulla di più di Cambiaso. Il Kostic che regalava assist e presenza a livello di personalità è un lontano ricordo. SBIADITO

ALLEGRI voto 5: la Juventus ha vinto, ha sofferto, ci ha provato, ha faticato, ma non ha affatto convinto. Parte con un modulo (discutibile) e finisce con quello. Quando invece sarebbe opportuno avere più soluzioni tattiche in partite in cui mediamente finisci per non vincerle. MONOCORDE

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Pubblicato da Luca Gramellini

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Bologna da sempre affascinato dal giornalismo sportivo. Scrivere è sempre stata una passione. Essere apprezzati dipende da noi stessi, ma resta un privilegio. Non smettete mai di cullare i vostri sogni. Credeteci sempre e lottate per raggiungerli. Credete in voi stessi. I sogni si avverano.

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