DOPO UN PRIMo tempo DI QUALITÀ scadente I BIANCONERI, nonostante una ripresa migliore non riescono A trovare LA vittoria. NEL FINALE ESPULSO VLAHOVIC. Col Genoa finisce 0-0.
La 29^ giornata di Serie A mette di fronte i bianconeri di Max Allegri al Genoa di Alberto Gilardino che ben sta figurando in una stagione sin qui senza troppi patemi di classifica. Nelle ultime 19 sfide mai un successo del Grifone e nelle ultime 10 si registrano 8 vittorie bianconere e 2 soli pareggi. Mai come in questo momento, però, il Genoa sente forte la possibilità di fare risultato contro una Juventus ferita e incapace di uscire da un periodo particolarmente complesso.
Allegri schiera la sua solita Juventus col classico 3-5-2 con Miretti dal 1′ e Rabiot, recuperato, inizialmente in panchina. A sinistra ritrova una maglia da titolare Kostic in panchina nelle ultime due. Gilardino, dal canto suo, si affida a Retegui al centro dell’attacco con Gudmundsson e Vitinha alle sue spalle. Osservati speciali, tra gli altri, l’ex De Winter e Frendrup, oltre allo stesso Gudmundsson.
Dopo un inizio di studio la partita vive il suo primo sussulto al 7′ con Bani che si testa, forse più schiena che testa, impegna Szczesny in calcio d’angolo. Dallo stesso è ancora il Genoa con Vitinha a chiamare Szczesny all’intervento. La Juventus, lenta e impacciata come spessissimo in quest’ultimo periodo, non riesce a costruire azioni degne di nota.
Dopo 20′ ancora nulla da segnalare con entrambe le squadre a proporre ritmi abbastanza estivi. Al 23′ su una palla persa da Chiesa nella trequarti rossoblu è ancora Genoa con Retegui a calciare verso la porta di Szczesny, ma senza troppa convinzione. Al 25′ sempre Genoa sulla corsia di destra a rendersi pericoloso con Cambiaso costretto alla diagonale difensiva per sventare il pericolo.
La Juventus scocca il primo tiro, senza troppa pretese, verso la porta di Martinez, con Gatti al 26′, ma l’estremo difensore rossoblu blocca agevolmente. Al 32′ è ancora Gatti per i bianconeri a provare la via del gol sfruttando un fendente rasoterra di Kostic, ma un calcio d’angolo è il massimo bottino ottenuto. Al 39′ primo cartellino giallo del match all’indirizzo di Danilo.
Primo tempo di rara bruttezza che raggiunge il suo culmine al 44′ quando su una ripartenza pericolosa, imbeccato da Miretti, sbaglia l’appoggio a Chiesa e una possibile occasione da rete sfuma com’è sfumata la Juventus in questo 2024. Termina qui un primo tempo davvero brutto con l’arbitro Giua che manda le squadre negli spogliatoi tra i fischi di uno Stadium allibito.
La ripresa inizia senza sostituzioni e con la Juventus apparentemente più decisa e convinta che costringe il Genoa nella sua metà campo difensiva. Al 57′ secondo cartellino giallo, questa volta all’indirizzo di Cambiaso. A questo punto Allegri opta per un triplice cambio inserendo Iling-Junior, Yildiz e Rabiot per Kostic, Chiesa e McKennie.
Al 64′ anche per il Genoa arriva il primo cartellino giallo all’ indirizzo di Vitinha reo di una scorrettezza ai danni di Rabiot. Al 66′ lampo di Iling-Junior che dal limite scaglia un sinistro insidioso che va a stamparsi sul palo esterno alla sinistra di Martinez.
In questo momento pur producendo poco c’è molta più Juve sul campo e al 69′ su cross dalla destra di Cambiaso, Vlahovic di testa manda il pallone a lato di poco. Gilardino corre ai ripari al 70′ inserendo Malinovskiy e Strootman per Frendrup e Gudmundsson. La Juventus preme e al 75′ la più ghiotta delle occasioni dei bianconeri che con Vlahovic non sfruttano un altro ottimo cross dalla destra di Cambiaso.
Al 77′ è la volta di Weah dentro al posto di Miretti con Giardino che risponde con Ankeye al posto di Retegui. Al 82′ Allegri richiama Cambiaso per inserire Kean, al rientro dopo il lungo stop. Al 84′ fuori Bani e Badelj e dentro Cittadini e Bohinen. Al 90′ la Juventus potrebbe raggiungere l’obiettivo pesante, ma il palo dice no a Moise Kean e la vittoria per i bianconeri resta una chimera.
Al 93′ follia di Vlahovic che si fa espellere per un doppio giallo per proteste e salterà la sfida con la Lazio alla ripresa dopo la sosta. Dopo 6′ di recupero l’arbitro Giua dice che può bastare e per la Juventus resta una sola misura vittoria nelle ultime 8 partite. Così anche la Champions non è più cosa certa.