la formazione di Max Allegri vince 2-0 col Genoa nonostante gli oltre 20 tiri verso la porta avversaria. Il Genoa con 9 titolari assenti è davvero troppo sterile
Nelle ultime 10 stagioni la sfida tra bianconeri e rossoblù ha visto 7 successi per la Juventus e soltanto 3 pareggi con appena 6 reti segnate dal Genoa e 18 subite, ma i numeri dicono anche di una Juventus molto attardata in classifica e alla ricerca di una vittoria per continuare a cullare sogni di un posto nella prossima Champions.
Allegri schiera i suoi nuovamente col 4-2-3-1 con Morata al posto di Kean unica novità rispetto a Salerno. Shevchenko, ancora alla ricerca della prima rete, prova a sfruttare la non felicissima stagione bianconera per iscrivere il suo nome tra i corsari all’Allianz Stadium. Nel Genoa, privo di nove giocatori tra cui il già bianconero Rovella, osservato speciale il terzino sinistro classe 2000, Andrea Cambiaso.
La Juventus parte bene e prova a indirizzare subito il match. La prima occasione è un tiro alto di Bernardeschi al 6′, ma il vantaggio è solo questione di minuti perché al 9′ Cuadrado, direttamente da calcio d’angolo, indovina il sette alle spalle di Sirigu. Al 15′ è ancora Juventus, ancora con Bernardeschi lanciato da Morata ma questa volta Sirigu dice no. La Juve gioca bene e sembra divertirsi con giocate a due tocchi ed un Luca Pellegrini che al cospetto di Alex Sandro sembra Roberto Carlos.
Il Genoa fa molta fatica a produrre gioco e la Juventus continua con un possesso palla praticamente a senso unico. Al 26′ il vincitore del premio “Giocatore del Mese di Novembre” Paulo Dybala ci prova dal limite col piede “sbagliato” senza fortuna. Un minuto più tardi arriva il terzo tentativo di Bernardeschi, ma il suo sinistro al volo da fuori finisce altissimo sopra la traversa. Al 32′ sugli sviluppi di una punizione calciata dal colombiano, de Ligt sale in cielo ma Sirigu bocca sicuro.
Kulusevski prova a prendersi la scena al 33′, ma sulla sua ottima iniziativa nessuno attacca la porta e l’occasione sfuma. Al 37′ è ancora Juve e ancora con de Ligt di testa a trovare il grandissimo intervento dell’estremo difensore rossoblu su cui Morata non riesce a ribattere a rete. Il 1° tempo si chiude con un assist di Dybala per Morata che si divora letteralmente il 2-0 calciando direttamente su Sirigu. 70% di possesso palla e 14 tiri a 0 la dicono lunga sull’andamento del match che però resta ancora assolutamente aperto.
La ripresa inizia con Alex Sandro al posto dell’ottimo Pellegrini per una scelta che padre essere gestionale, ma che lascia più di una perplessità. Kulusevski al 49′ si libera di Cambiaso con una gran giocata e al 50′ Dybala dal limite col suo sinistro “felpato” non trova l’incrocio per un non nulla. Al 52′ Morata recupera un pallone su Bani e calcia deciso ma Sirigu di oppone nuovamente con una grande parata. Al 56′ ci riprova de Ligt questa volta con un tiro dai 30 metri troppo centrale per fare male a Sirigu, ma è al 57′ che si assiste ad una grandissima giocata di Locatelli che serve a Kulusevski una palla col contagocce, ma lo svedese strozza la conclusione.
Il Genoa pur non arrivando mai alla conclusione è più attivo in fase di pressing, ma né Bernardeschi, né Dybala trovano la via del gol al 62′. Riparte l’assedio alla porta rossoblù ma nonostante una grande iniziativa di Morata al 63′ non c’è un compagno pronto a battere a rete. Al 65′ due clamorose occasioni in serie, prima di Dybala e poi di Cuadrado, ma la Juventus non riesce a piegare l’eccellente Sirigu.
Al 72′ Allegri è costretto al cambio Morata con Kean per l’ammonizione e l’eccessivo nervosismo dello spagnolo. Il risultato non è molto gratificante perché al 73′ il neo entrato si fa ammonire per un intervento in ritardo di Biraschi. La manifesta superiorità juventina si concretizza con il gol numero 108 di Dybala al 82′, il numero 8 in carriera al Genoa e il numero 5 in campionato. Al 88′ c’è spazio per Kaio Jorge che subentra a un positivo Paulo Dybala, ma è di Chiellini l’ultimo episodio degno di nota con un intervento a fermare Ekuban al 90′.
La formazione di Max Allegri vince con un risultato molto stringato in rapporto alle occasioni prodotte, ma l’importante era proseguire nella rincorsa verso le zone più consone alle ambizioni bianconere.